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La Macchina del Tempo – La Grande Letteratura a Fumetti Vol. 34 | Recensione

Sergio L. Duma 26/12/2018

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Mondadori Comics propone l’adattamento fumettistico di uno dei romanzi più importanti della fantascienza: La Macchina del Tempo di H.G. Wells! Non perdete questo volume scritto da Dobbs e disegnato da Mathieu Moreau!

Con La Guerra dei Mondi H.G. Wells diede il via alla voga letteraria dell’invasione extraterrestre. Con un’altra sua opera seminale, La Macchina del Tempo, il geniale e inventivo scrittore inglese introdusse un’altra importante tematica di quella che in seguito sarebbe stata definita fantascienza e cioè il viaggio temporale. Come nel caso di altre sue opere, anche questa ottenne un grande successo, entusiasmando generazioni di lettori.

Il cinema e i fumetti in seguito si impadronirono dell’argomento e, rimanendo nell’ambito dei comics, basti pensare che, per esempio, Chris Claremont, durante la sua acclamata gestione di Uncanny X-Men, rese omaggio allo scrittore quando presentò gli inquietanti Morlock, mutanti che vivevano nei sotterranei di New York. Nel romanzo di Wells appare una comunità dallo stesso nome che vive nel sottosuolo e basta questo dettaglio per comprendere quanto le sue creazioni siano state rilevanti per l’immaginario pop contemporaneo.

In questo volume de La Grande Letteratura a Fumetti, quindi, avrete modo di leggere un adattamento fumettistico del libro, firmato da Dobbs che si è già occupato di altri romanzi di Wells. Anche stavolta si mantiene fedele alla trama originale e riesce a evocarne la visionarietà. Il protagonista è uno scienziato che sostiene di aver creato una macchina in grado di viaggiare nel tempo. Una sera invita a casa sua alcuni colleghi, decisamente scettici, per dimostrare loro di non essere un ciarlatano.

E l’uomo, in effetti, non lo è. Per una serie di ragioni, infatti, giunge addirittura nell’anno 802.701 e scopre una situazione impensabile. Gli esseri umani fanno ormai parte di due categorie. La prima è quella degli Eloi. Hanno un bell’aspetto, la loro natura è pacifica ma vivono nella passività e sono sostanzialmente privi di stimoli. La seconda è rappresentata dai mostruosi Morlock che abitano nei sotterranei, sono violenti e addirittura dediti al cannibalismo.

Inutile specificare che il protagonista dovrà presto affrontare pericoli di vario tipo e Dobbs delinea una story-line dal ritmo coinvolgente basata su una costante ambiguità. Tutto ciò che viene raccontato, infatti, potrebbe essere reale oppure una sconcertante allucinazione ed è forse questo l’aspetto più interessante dell’opera. Testi e dialoghi sono curati e incisivi e privi di verbosità e ridondanza.

I disegni sono del bravo Mathieu Moreau che propone tavole dal lay-out mutevole e propone uno stile naturalistico e dettagliato, valorizzato da raffinati giochi d’ombra. Ha il merito di raffigurare in maniera convincente le strane ambientazioni futuribili che fanno da sfondo alla vicenda ed è in grado di evocare visivamente la valenza innovativa delle idee di H.G. Wells. Da lodare i colori cupi e crepuscolari dello stesso Moreau che contribuiscono a rendere ulteriormente inquietante il mondo oscuro dei Morlock.

Nel complesso, questo volume de La Grande Letteratura a Fumetti è da tenere d’occhio e piacerà sicuramente ai cultori della fantascienza classica.

 

 

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