Shaman King, recensione dei primi 2 volumi della Final Edition

Pubblicato il 12 Aprile 2021 alle 12:00

Shaman King, lo shonen cult di Hiroyuki Takei, torna nella nuova Final Edition di Edizioni Star Comics!

Autori: Hiroyuki Takei (testi & disegnu)

Casa editrice: Edizioni Star Comics

Genere: shonen

Provenienza: Giappone

Prezzo: € 5.90, 11.5×17.5, 208 pp., b/n + col., B.

Data di uscita: 31 marzo 2021

Domenico Bottalico
Domenico Bottalico
2021-04-12T12:00:10+00:00
Domenico Bottalico

Shaman King, lo shonen cult di Hiroyuki Takei, torna nella nuova Final Edition di Edizioni Star Comics! Autori: Hiroyuki Takei (testi & disegnu) Casa editrice: Edizioni Star Comics Genere: shonen Provenienza: Giappone Prezzo: € 5.90, 11.5×17.5, 208 pp., b/n + col., B. Data di uscita: 31 marzo 2021

Shaman King torna sugli scaffali di librerie e fumetterie italiane grazie a Edizioni Star Comics che porta in Italia (contestualmente ad un nuova serie anime) la Final Edition del manga scritto e disegnato Hiroyuki Takei.

La Final Edition è composta da 35 volumi, con testi e tavole revisionati e pagine a colori, che l’editore perugino proporrà al ritmo di due volumi al mese. In questa edizione ovviamente ci saranno anche i 16 capitoli “extra” che il sensei Takei realizzò dopo la fine dell’opera e che ne costituiscono il “vero” finale.

Per il lancio della serie inoltre è stato realizzato l’Early Premier Pack che comprende i primi due volumi e un esclusivo set di sticker.

Shaman King, recensione dei primi 2 volumi della Final Edition

Shaman King, spirits in the material world

La vita del povero Oyamada cambia drasticamente quando fa la conoscenza del bizzarro coetaneo Yoh Asakura. Yoh, taciturno e particolarmente indolente, si è trasferito da Izumo in città per… completare il suo addestramento spirituale. Il ragazzo infatti è uno sciamano, una persona in grado di vedere e comunicare con gli spiriti.

Lo scettico Oyamada dovrà ricredersi quando Yoh riuscirà a convincere lo spirito di Amidamaru, un samurai vissuto 600 anni prima, a diventare il suo spirito personale dopo aver svelato il mistero sulla sua morte. Yoh può quindi sfruttare le abilità in combattimento di Amidamaru facendosi possedere.

Questo perché Yoh non è l’unico sciamano arrivato in città. Lo spietato Ren, e il suo temibile spirito personale Bason, infatti vogliono appropriarsi di Amidamaru. Lo scontro è devastante e Yoh ha la meglio solo per il rotto della cuffia.

Anche Anna, amica d’infanzia di Yoh e sua promessa sposa, arriva in città: presto si svolgerà lo Shaman Fight, un torneo tra sciamani che ha luogo ogni 500 anni con lo scopo di eleggere lo Shaman King, colui che, unendosi al Grande Spirito, trasformerà la grande distruzione del mondo in una grande rigenerazione.

Per Yoh tuttavia gli scontri sono appena iniziati. A reclamare il suo spirito personale arriva anche Jun Tao, sorella maggiore di Ren, e capace di animare i morti che ha dalla sua il campione di kung-fu Pyron Lee.

L’addestramento e le battaglie di Yoh sono appena iniziate!

Shaman King, un cult che unisce

La storia editoriale, la sua serie anime e l’incredibile sviluppo narrativo e grafico della serie di Hiroyuki Takei rendono Shaman King un cult tanto nel nostro paese quanto nel resto del mondo. Si tratta di una serie che inserendosi nel filone battle shonen ne rilegge tanto i topoi quanto la struttura rimaneggiandoli e ponendosi come ideale punto di contatto per un pubblico più ampio di quello che fino ad allora aveva apprezzato il genere ma anche come ideale punto di passaggio fra la produzione precedente e quella successiva.

Si combatte subito in Shaman King è indubbio ma già dalle prime battute si nota come il sensei Takei voglia costruire la sua storia in maniera meno scontata rispetto alle premesse iniziali e all’introduzione immediata di protagonista e soprattutto antagonista tanto credibili quanto antitetici nelle loro posizioni.

Nella scrittura di Takei si rintraccia l’influenza di opere come Le Bizzarre Avventure di Jojo e Yu Yu Hakusho ma anche una inedita profondità emotiva. Il rapporto fra Yoh e Amidamaru, uguale e contrario ovviamente a quello fra Ren e Bason, infatti è basato su una connessione che trova nel reciproco rispetto, nella fiducia e nella chiarezza di intenti la sua cifra.

Il fascino di Shaman King sta nel catturare subito il lettore al netto della sua densità e certosina costruzione, sicuramente meno immediata rispetto agli shonen tradizionali e soprattutto a quelli di ultima generazione, concretizzandosi in personaggi estremamente sfaccettati sia che essi siano umani o spiriti. Basti vedere tutto il background di Amidamaru o Pyron Lee minuziosamente ricostruiti ma non per procrastinare lo sviluppo narrativo quanto per renderlo più ricco investendolo di una pregnante emotività in un gioco tensivo elaboratissimo.

Anche Yoh è a suo modo un protagonista sui generis per un battle shonen. Abbandonate immediatamente caratteristiche e atteggiamenti tipici del protagonista dello shonen tradizionale, Yoh è il primo protagonista cool.

Cuffie in testa e aria distratta, Yoh diventa subito simpatetico con una generazione di lettori che stava abbandonando gli anni ’90 per tuffarsi nel nuovo millennio. In lui non c’è quella urgenza tipica di drammatizzare la sua missione e i suoi obbiettivi quanto una loro progressiva consapevolezza ed una naturale predisposizione al “bene”.

Shaman King, tratto e design

Anche graficamente Shaman King è un ideale punto di congiunzione fra due generazioni di lettori e di opere.

È comunemente noto come Hiroyuki Takei abbia migliorato il suo stile in maniera esponenziale nel corso della serializzazione della serie tanto da convincerlo più volte a rimaneggiarla per le varie edizioni in volume successive.

Al netto di questo aspetto è evidente come il sensei Takei parta da uno stile non realistico fatto di linee continue, anatomie melliflue e un gusto per la marcata espressività tipica del fumetto umoristico.

C’è una particolare attenzione al design e alla prossemica dei personaggi decisamente inedita, almeno inizialmente, rispetto agli shonen tradizionali mentre la tavola è ordinatissima prediligendo una costruzione regolare con vignette che raramente divergono dalla forma rettangolare/quadrata.

Grazie chiarezza nello storytelling quindi anche nelle sequenze d’azione e di combattimento dove l’uso delle linee cinetiche è parsimonioso ma anche estremamente efficace. Quindi meno soluzioni ad effetto e più solidità nella rappresentazione delle figure e nella sequenza in quanto tale (vedasi soprattutto il finale del secondo tankobon e lo scontro con Pyron Lee).

I volumi della Final Edition

Per questa Final Edition di Shaman King, Edizioni Star Comics opta per agili volumi formato 11.5×17.5 cm la cui peculiarità è la presenza di una doppia sovraccoperta (una ripropone le illustrazioni della prima edizione, l’altra una rivisitazione completamente inedita realizzata nello stile attuale del sensei Takei) e carta usomano bianca.

L’ottima confezione tuttavia non riesce a sopperire ad una cura carto-tecnica appena sufficiente. La rifilatura delle pagine non è ottimale costringendo spesso ad aprire in maniera “esagerata” il tankobon per poter leggere tutto il testo del balloon, apprezzabile la scelta di una carta usomano bianca la cui grammatura però non sempre riesce ad evitare la “trasparenza” da una facciata all’altra.

Buoni sia l’adattamento che la traduzione tuttavia la vera nota dolente è nel lettering soprattutto del primo tankobon. Soprassedendo su un paio di refusi, in alcuni balloon il testo non è allineato correttamente cercando, forse, di rimediare alla rifilatura non ottimale citata poco sopra.

Già nel secondo tankobon c’è un miglioramento di questi piccoli ma fondamentali particolari ed è lecito quindi supporre che già dai prossimi due la qualità della cura carto-tecnica torni ai livelli a cui Edizioni Star Comics ci ha sempre abituati.

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In Breve

Storia

7.5

Disegni

7.0

Cura Editoriale

6.5

Sommario

Il fascino di Shaman King sta nel catturare subito il lettore al netto della sua densità e certosina costruzione, sicuramente meno immediata rispetto agli shonen tradizionali e soprattutto a quelli di ultima generazione, concretizzandosi in personaggi estremamente sfaccettati sia che essi siano umani o spiriti.

7

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