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Sogno di un mattino di mezzo inverno – Corto Maltese

Carmine De Cicco 19/05/2011

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Sogno di un mattino di mezzo inverno

Autore: H. Pratt
Casa Editrice: Rizzoli Lizard
Provenienza: Italia
Prezzo: 4,50 €
Recensione


Il Novecento è un secolo dalle molte facce: è il secolo delle guerre mondiali e delle avanguardie artistiche, il secolo degli aerei e dei carri armati, della riscoperta del mito e delle leggende, il secolo della scienza e quello del sogno, del subconscio. La produzione artistica di quegli anni ha guardato ora ad una, ora all’altra faccia, ma ci sono anche opere capaci di fondere insieme i molteplici aspetti, le differenti direzioni. Ne è un esempio, assolutamente ben riuscito, “Sogno di un mattino di mezzo inverno”, avventura di Corto Maltese inserita da Hugo Pratt all’interno della raccolta “Le Celtiche”.

Presso Stonehenge, c’è un’importante riunione alla quale partecipano Oberon, Puck, la fata Morgana, e mago Merlino, tutti personaggi prelevati dal folklore britannico e ora convenuti per cercare di aiutare l’Inghilterra a fronteggiare l’invasione dell’esercito tedesco, che inevitabilmente porterà con sé fate, elfi e altri spiriti stranieri. Per scongiurare questa eventualità, si decide di trovare un nuovo Artù, capace di condurre l’Inghilterra alla vittoria: la scelta cadrà su Corto Maltese, addormentato chissà perché presso le antiche rovine, che viene designato come eroe, sebbene solo per combinazione, in quanto tutti gli altri sono in caserma a smaltire la birra ingurgitata la sera precedente.

E così Corto tra surreali dialoghi con il corvo Robin Good Fellow e realissimi scenari di guerra, eviterà che Rowena, una spia tedesca sposatasi con un maggiore dell’esercito inglese morto suicida davanti agli occhi del marinaio per redimersi del proprio tradimento, aiuti i suoi fratelli a sferrare un duro attacco a sorpresa allo stato maggiore alleato riunito al “Castello di Re Artù”. Corto Maltese fa prima arrestare la donna e poi a bordo di un rimorchiatore fa affondare il sommergibile tedesco guidato dai fratelli di Rowena. Questa viene condannata a morte, non prima però di aver suscitato l’interesse del fascinoso marinaio e avergli regalato una medaglia, che va a far paio con quella che Corto riceve come ricompensa dagli inglesi.

Ma nulla gli resterà di tutto ciò, quando, dopo un assopimento, si risveglia credendo che l’avventura che ha vissuto altro non è che un sogno. E così non gli rimane altro da fare che allontanarsi nella nebbia inglese che colora l’albo, accompagnato da un corvo parlante, credendosi pazzo, oltre che idiota. Un finale perfetto per un (anti)eroe così diverso da tutti gli altri, capace di muoversi tra reale e ideale, tra folletti e soldati, sognando ad occhi aperti e innamorandosi dei nemici. E affascinando i lettori, ovviamente. Allora come oggi.


Voto: 8

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