Recensioni Fumetti

Le aquile di Roma vol. 1 – 100% Cult Comics

Federico Foglietta 17/05/2011

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Le aquile di Roma vol.1

Autore: Enrico Marini (testi & disegni)
Casa editrice: Panini Comics
Provenienza: Francia
Prezzo: € 14,00, 19.5 x 26, pp. 120, col
Recensione


L’antica Roma è uno scenario che mi intriga da molto tempo.
Nutro un certo interesse personale per questo particolare periodo storico e guardo con altrettanta attenzione ovviamente anche alle proposte fumettistiche che trattano di questo argomento.
Assieme agli antichi egizi e al loro fascino storico ricco di misteri  attorno alle Piramidi e ai Faraoni, ho sempre trovato affascinante anche l’ascesa, il dominio e la decadenza dell’impero Romano.

Carico della sua infinita grandezza, denso di intrighi di palazzo e pieno di giochi di potere, l’epoca romana l’ho sempre trovata un fertile terreno dove inserire storie dal gustoso fascino storico.
Dopo l’ottima saga Murena (è da poco uscito il terzo volume edito sempre da Panini Comics), dove leggiamo di Roma sotto il controllo dell’imperatore Nerone, non potevo non interessarmi anche a questo ottimo volume a firma di Enrico Marini, Le aquile di Roma.

Questo spettacolare volume racconta di Marco Valerio Falco, figlio di uno dei generali e addestratore legionario dell’imperatore Augusto, e di Ermanamer, erede del principe germanico Sigmar. Qui si racconta della loro amicizia forzata e imposta dal patriarca ma che, con il tempo e attraverso un duro addestramento, porterà ad un patto di sangue più forte delle avversità, degli intrighi di palazzo e più forte dei desideri di una donna patrizia che ha in mano, grazie all’uso del suo corpo, un enorme potere.

A mio giudizio, la parte più interessate rimane l’ambientazione e lo studio della società romana che ha svolto l’autore per rendere il più possibile reale e vero il suo racconto.
Enrico Marini tratteggia con eccezionale efficacia la vita e la magnificenza dell’impero. La ricostruzione storica è accurata, ma quello che più colpisce, almeno in questo primo volume, è la vita familiare benestante che si viveva all’epoca.

Si denota come un pater familias avesse diritto di vita e di morte suoi familiari e discenti, di come venissero addestrati e indottrinati alla battaglia figli e figliastri, come venissero gestiti i rapporti tra le nobili famiglie romane e, infine, come l’imperatore venisse considerato primus inter pares.
Altro punto importate e non di secondo piano è il sesso. Attraverso le frequenti lupanarie (oggi meglio note come bordelli), si nota come la società romana fosse priva di qualunque tabù sessuale. Spesso infatti, il potere nell’antica Roma veniva gestito anche sotto le lenzuola di belle donne patrizie che, attraverso la loro bellezza, erano in grado di manipolare a loro piacimento gli uomini più potenti.

Un problema abbastanza serio di questo volume e dei suoi futuri seguiti è quello che, se si conoscono le vicende storiche degli avvenimenti narrati, si può intuire come la storia di Marco Valerio Falco e di Ermanamer vada effettivamente a finire.

L’aspetto grafico, sempre a cura di Marini, è eccellente. Il tratto che viene utilizzato è coinvolgente e molto cinematografico, il formato utilizzato da Panini ben si adatta alle tavole in stile francese.
Una pecca della versione italiana è il linguaggio utilizzato dai protagonisti. Sentire un germanico e un romano esprimersi in un linguaggio dallo slang troppo contemporaneo  mi suona parecchio stonato e fuori dal tempo della storia. Non saprei se Marini si sia preso una licenza poetica o se le varie espressioni verbali siano da attribuire ad una traduzione poco attenta e superficiale. Per fare un paragone estremo, non credo che Kubrik, regista di  Spartacus, avrebbe permesso di utilizzare questo tipo di linguaggio nella sua pellicola.

Nonostante questo piccolo appunto, Le aquile di Roma rimane un buon volume da assaporare con calma in attesa della seconda uscita, anche se il finale potrebbe essere stato già scritto nel declino dell’impero romano.

Un brindisi agli amici assenti.


 

Voto: 7

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