One Piece – Netflix: il regista parla degli errori dei live-action

Pubblicato il 23 Ottobre 2023 alle 12:00

One Piece ha riscosso un successo inaspettato in generale e l’ultimo è quello del suo primo adattamento live-action di Netflix. Negli articolo precedenti abbiamo riportato diverse dichiarazioni degli show runner e oggi riportiamo quelle del regista. Quest’ultimo ha infatti spiegato il motivo per cui alcuni adattamenti live-action hanno fallito.

Lo staff che ha lavorato al live-action di One Piece ha agito con molta cautela. Infatti i tempi della produzione si sono rivelati molto lunghi ma dopo il suo atteso debutto, l’approvazione ricevuta da un pubblico, inizialmente scettico a livello globale, è stata memorabile.

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Marc Jobst, il regista dei primi due episodi della serie live-action di One Piece ha parlato del grande successo di questo live-action. Ha anche detto la sua sul perché molti altri progetti simili hanno fallito. Riguardo quello basato sugli eventi del manga di Oda, ha spiegando che si è soffermato sulla natura giocosa di One Piece, assicurandosi anche di evidenziare l’emozione radicata dietro tutta la stravaganza che accade sullo schermo.

È molto giocoso. Una delle libertà che si ha quando vedi persone e parli con persone che lavorano in due dimensioni è che non sei vincolato dalle tre dimensioni. Questo significa si è liberi di usare la propria immaginazione per intraprendere ogni sorta di follia perché non sono vincolati dall’essere umano” dice il regista.

Ma questo è proprio l’aspetto che rende l’adattamento così impegnativo, come ha spiegato Jobst. Diventa quindi una vera sfida adattare in live-action perché bisogna riportare sul grande schermo delle scene o caratteristiche di personaggi bizzarri, in modo che siano fedeli al manga. Ma l’aspetto che il regista Jobst sottolinea e che considera il motivo del fallimento degli altri live-action è l’assenza del coinvolgimento emotivo.

Infatti non basta semplicemente adattare le capacità di Rufy che si allunga o di Buggy che può dividersi in migliaia di pezzi. Conta anche la componente emotiva del personaggio, e soprattutto che questa raggiunga lo spettatore. Bisogna saper ricreare tutto in modo autentico in modo da spingere il pubblico a intraprendere questo viaggio con queste persone in quanto interessati al loro viaggio emotivo.

Fonte – Comicbook

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