Riverdale 2×13 – The Tell-Tale Heart | Recensione

Pubblicato il 26 Febbraio 2018 alle 20:00

One reckeless moment…

L’episodio della scorsa settimana – la nostra recensione qui – si era chiuso con un cruento cliffhanger: sul pavimento di casa Cooper giaceva esanime infatti il losco figuro che aveva cercato Chip.

Ed è qui che Riverdale riprende la narrazione con il tredicesimo episodio intitolato The Tell-Tale Heart. Betty, nel panico più totale, decide di aiutare la madre a ripulire la cucina e soprattutto a far sparire il corpo ma il senso di colpa la spinge ad indagare sull’identità del misterioso ragazzo che cerca Chip portando a galla alcuni retroscena proprio sul fratello che con il passare dei giorni assume sempre di meno i connotati della vittima come invece la madre si ostina a credere.

Quando la pressione si farà insostenibile, la ragazza si rivolgerà a Jug confessando il misfatto compiuto dalla madre e coinvolgendo il padre di lui, FP, per far sparire definitivamente il cadavere.

Intanto la morsa dell’FBI per incastrare Hiram Lodge si fa sempre più serrata. L’agente Adams decide di spaventare Archie inscenando un controllo ai danni del padre per poi chiedergli di piantare un cimice nell’ufficio del padre di Veronica. Vedendosi con le spalle al muro il ragazzo decide quindi di confessare proprio ad Hiram di essere stato avvicinato dall’FBI ma giurando di non aver rivelato nessun tipo di informazione su di lui e sui suoi affari… il risultato di questa coraggiosa ma rischiosa mossa apriranno nuovi ed inediti scenari per il ragazzo e sicuramente anche per la sua relazione con Veronica.

Proprio Veronica intanto cerca di aggirare gli ostacoli sulla strada dell’espansione delle Lodge Industries nella parte sud della città dapprima facendo sedere il padre al tavolo con i Jones, che come visto nello scorso episodio aveva scoperto che il regista della campagna denigratoria con i Serpents era proprio lui, e poi evitando che la tresca della sindaca McCoy possa essere usata come arma per accelerare la conclusione di alcuni affari. Ancora una volta la ragazza si dimostra in sintonia con i genitori, almeno nei metodi, pur perseguendo una propria agenda.

The Tell-Tale Heart intreccia sapientemente due narrazioni quella costituita dalla coppia Betty/Jughead e quella della coppia Archie/Veronica costruendo un episodio vibrante ed incalzante, forse il migliore di questa seconda stagione, confermando anche come questa seconda parte di stagione beneficia di una costruzione decisamente più solida e di trame più intriganti.

Si ritorna alle atmosfere soffocanti da thriller cinematografico più che drama in senso classicamente televisivo e la regia si ispira, senza nasconderlo neanche troppo, al Brian De Palma più disturbante supportata anche da una colonna sonora estremamente ottantiana nella suo parsimonioso utilizzo di suoni sintetici.

L’episodio serve sostanzialmente a rompere i rinnovati equilibri trovati fra i 4 protagonisti concretizzatisi soprattutto negli ultimi due episodi.

Se da un lato infatti inizia ad emergere prepotente la figura di Chip come elemento di “disturbo” nel sempre precario equilibrio di Betty e della famiglia Cooper, dall’altro il twist finale offre una inedita prospettiva sulla famiglia Lodge e sul suo modo di condurre gli affari destabilizzando Archie da sempre il prototipo del “bravo ragazzo” che fa sempre le scelte migliori.

La seconda stagione di Riverdale ha definitivamente preso inerzia e a 10 episodi dalla fine le possibilità narrative sembrano tutte estremamente interessanti!

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