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Thunderbolts*: il film Marvel che ricuce l’MCU tra antieroi, salute mentale e redenzione
Federico Vascotto 30/04/2025

Noi di MangaForever abbiamo apprezzato anche Captain America: Brave New World pur riconoscendogli tutti i limiti del caso. Di fronte al Thunderbolts*, il film che sostanzialmente va a chiudere la Fase Cinque del Marvel Cinematic Universe, dobbiamo però fare un distinguo.
Mai una pellicola è stata così responsabile di rimettere insieme i pezzi del sempre più sfilacciato universo condiviso della Casa delle Idee al cinema, che fino a qualche anno fa riempiva i botteghini mondiali senza fatica. Ci sarà riuscita? Noi lo abbiamo visto in anteprima e ve lo raccontiamo senza spoiler.
In Thunderbolts*, i Marvel Studios riuniscono una insolita squadra di antieroi: Yelena Belova, Bucky Barnes, Red Guardian, Ghost, Taskmaster e John Walker. Dopo essersi ritrovati nel mezzo di una trappola mortale orchestrata da Valentina Allegra de Fontaine, questi emarginati disillusi devono affrontare una missione pericolosa che li costringerà a confrontarsi con gli aspetti più oscuri del loro passato. Questo gruppo disfunzionale si distruggerà dall’interno o riuscirà a trovare redenzione, unendosi e trasformandosi in qualcosa di più grande, prima che sia troppo tardi?
Thunderbolts* recensione: finalmente un film coerente
Thunderbolts* (l’asterisco si riferisce alla postilla “Gli Avengers non erano disponibili) riunisce le star di Black Widow, The Falcon and the Winter Soldier e Ant-Man and the Wasp. Tornano quindi nei loro ruoli Florence Pugh, Sebastian Stan, David Harbour, Wyatt Russell, Olga Kurylenko, Hannah John-Kamen e Julia Louis-Dreyfus.
Fin dalla promozione della pellicola era evidente come la Marvel volesse provare a portare sul grande schermo i nuovi Guardiani della Galassia mescolati alla Suicide Squad della concorrenza (entrambi di James Gunn). Dei reietti e sfigati che nessuno voleva e che non sapevano cosa voleva dire spirito di squadra. Li possiamo avvicinare più al secondo gruppo citato, soprattutto vista la presenza della terribile Contessa Valentina Allegra De Fontaine che ricorda la Amanda Waller di Viola Davis, ma con molto più carisma, cattiveria e faccia tosta nello sfruttare qualsiasi situazione a proprio vantaggio. Questo grazie soprattutto alla bravura di Julia Louis-Dreyfuss che si distingue immediatamente nel mucchio.
Lei è il personaggio con il percorso più compiuto insieme alla Yelena di Florence Pugh (che si conferma un’altra grande attrice nonostante il contesto) e alla new entry più importante: il Robert Reynolds, o semplicemente Bob, di Lewis Pullman. Finalmente un villain che ha una sua nascita, sviluppo e risoluzione, che può rapportarsi agli altri personaggi e che ha una sua evoluzione (o involuzione) in parallelo a loro.
Alla regia un neofita come Jake Schreier non riesce a compiere il miracolo del primo The Avengers o appunto del primo Guardiani della Galassia dando il giusto spazio a tutti i membri della squadra. Eppure ognuno risulta comunque al proprio posto e ci troviamo di fronte ad uno dei film Marvel più coesi e coerenti degli ultimi anni e delle ultime Fasi. Il capitolo di raccordo, che potrebbe rimettere d’accordo (forse) tutti quanti. Compresi fan e spettatori sempre più disattenti e disillusi verso Kevin Feige e soci.
Thunderbolts*: nessuno ci vuole ma noi ci siamo
Il film Marvel parla per la prima volta in modo costruttivo (e costruito bene) di salute mentale, una tematica attualissima che coinvolge moltissimi supereroi dall’alba dei tempi. Un Moon Knight riuscito, in un certo senso. In questo caso però attraverso la lente degli antieroi, fino alla fine. Dove la pellicola fa cilecca in realtà è quando tenta forzatamente alcuni momenti comici a tutti i costi, per la propria identità oramai rodata ma forse non più al passo coi tempi.
Soprattutto all’interno di un titolo che fin dalle prime sequenze – dal buio e dal vuoto utilizzati – si presenta come più dark, maturo e solo. Il punto di vista del racconto non è corale ma di Lena; questo per ricordarci ancora una volta come la famiglia, anche quella più disfunzionale e meno di sangue, sia ciò che funziona meglio alla Marvel/Disney. Anche la regia propone alcune soluzioni interessanti, come il viaggio nella mente del villain.
Una menzione speciale infine va alle new entry seriali Geraldine Viswanathan, Chris Bauer e Wendell Edward Pierce.
Concludiamo con un’informazione di servizio solita ma importante (anche se prevedibile). Le scene post-credits sono due (rimanete quindi in sala fino alla fine) ed importanti per il prosieguo del MCU. Anche in questo caso, finalmente coerenti, sensate e coese.
Ricordiamo che Thunderbolts* è al cinema dal 30 aprile con The Walt Disney Company.

Valentina Allegra de Fontaine (Julia Louis-Dreyfus) in Marvel Studios’ THUNDERBOLTS*. Photo courtesy of Marvel Studios. Photo courtesy of Marvel Studios. © 2024 MARVEL.

(L-R) Bucky Barnes (Sebastian Stan), Ghost (Hannah John-Kamen), Yelena Belova (Florence Pugh), John Walker (Wyatt Russell), and Red Guardian/Alexei Shostakov (David Harbour) in Marvel Studios’ THUNDERBOLTS*. Photo courtesy of Marvel Studios. © 2024 MARVEL.
In breve
Giudizio Finale
7.5
Sommario
Uno dei film più coerenti e coesi delle ultime Fasi del MCU.