Mayans MC 1×03 – Búho/Muwan | Recensione

Pubblicato il 19 Settembre 2018 alle 17:00

Nella lotta a distanza fra il Cartello e Los Olvidados, i Mayans cercano di portare avanti i loro “affari”…

Avevamo lasciato la settimana scorsa il secondo episodio di Mayans MC – la nostra recensione QUI – era servito per incastrare la complessa scacchiera costituita dall’intreccio di personaggi e situazioni in un triangolo i cui vertici erano gli stessi Mayans, il Cartello Galindo e il gruppo ribelle degli Los Olvidados.

Il terzo episodio intitolato Búho/Muwan riparte proprio dal leader del Cartello, Miguel Galindo, che sta impiegando tutte le sue forze per ritrovare il figlio neonato ancora in mano a Los Olvidados. Tuttavia i suoi consiglieri gli fanno notare che è impensabile abbandonare del tutto gli affari e per questo si rivolge, come sempre, ai Mayans: c’è da risolvere la questione dell’approvvigionamento di droga nelle carceri bloccato da alcuni “contrattempi” nelle consegne – come visto nel primo episodio.

I Mayans decidono allora di sedersi al tavolino con alcuni ufficiali corrotti e con la gang di Cheng in territorio neutro, un casinò su riserva indiana, per risolvere la questione.

Intanto Sarah rimprovera a Miguel non solo di aver coinvolto la famiglia in prima persona ma anche di non stare facendo abbastanza per ritrovare il figlio, assumendosi un rischio incredibile la donna si reca in Messico alla ricerca di indizi. Parallelamente con dei brevissimi flashback iniziamo a rivivere il passato di EZ.

Adelita, la leader degli Los Olvidados, intanto chiede ad Angel di muovere un po’ della droga trafugata nel primo episodio perché i loro fondi iniziano a scarseggiare. Sapendo di trovare uno “spirito affine” per questo tipo di traffici, Angel avvicina un membro della gang di Cheng ma l’accordo dura poco.

Il Cartello ha chiesto ai Mayans anche di appianare le divergenze con Cheng avendo saputo che vengono condotti dei traffici paralleli all’insaputa dei capi; pur obbedendo all’ordine Bishop e Alvarez iniziano a sospettare che la stessa cosa stia avvenendo all’interno dei Mayans.

https://youtu.be/0tEBqYlvdRQ

Con questo terzo episodio non c’è un grosso cambio di rotta per Mayans MC.

Tutto procede come ci si aspetta con il plot principale e quelli secondari che fanno perno sull’efficace triangolo stabilito la scorsa settimana.

Rispetto ai primi due episodi cambiano regista e sceneggiatore, lo stile rimane pressoché inalterato anche se questa settimana, soprattutto nel concitato finale, c’è un pizzico di tensione in più che non guasta assolutamente.

Dopo tre episodi il problema della serie è che risulta ancora acerba.

E’ riuscita sì a distaccarsi, per quanto possibile, dall’ombra della serie madre in maniera intelligente ma pecca dal punto di vista dell’approfondimento dei personaggi ancora forse un po’ troppo schiavi delle vicende. Questo comporta che, a differenza di altre serie di questo “genere” che fanno proprio dello sviluppo e delle peculiarità dei vari protagonisti e comprimari la loro forza, il tutto risulti ancora “imballato”, quasi scontato.

Da questo punto di vista sembra quasi che ci sia un certo timore nel concedere più spazio al background dei vari personaggi – come ad esempio Angel che sembra avere una storia con Adelita appena accennata nel precedente episodio.

Se questo episodi dà una sola indicazione positiva è quella legata al recupero di una certa tematica portante di SoA: l’impossibilità di rompere quel circolo di violenza che contraddistingue le vite di questi uomini e donne.

Búho/Muwan è un episodio solido e Mayans MC si lascia guardare con piacere ma manca di quel pizzico di imprevedibilità che potrebbe farle fare il salto.

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