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Splinter Cell: Deathwatch pubblica un nuovo trailer, riuscirà la serie ad essere all’altezza del Videogioco?

Nicola Gargiulo 23/09/2024

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Con il rilascio del primo trailer di Splinter Cell: Deathwatch durante il Geeked Week 2024, Netflix ha finalmente rivelato una delle sue più attese produzioni animate. Basata sul celebre franchise di videogiochi Ubisoft, questa serie si preannuncia come un tentativo ambizioso di catturare l’essenza di Splinter Cell, ma la vera domanda è: sarà davvero all’altezza del materiale originale? Dopo oltre un decennio senza nuovi capitoli della saga principale, i fan del leggendario agente Sam Fisher aspettano con impazienza. Tuttavia, il confronto con i giochi, in particolare capolavori come Chaos Theory, impone una riflessione critica.

Il Confronto con il Videogioco: Può l’Anime Restituire il volto di Sam Fisher?

Splinter Cell è conosciuto per la sua tensione palpabile, l’atmosfera da thriller e il gameplay che mescola stealth, strategia e azione in modo magistrale. La figura di Sam Fisher, con la sua determinazione silenziosa e le abilità incredibili nel combattimento tattico, ha fatto scuola nel genere. La grande sfida per Deathwatch sarà riprodurre non solo l’estetica del personaggio ma anche quel senso di pericolo costante e precisione che i videogiochi offrono ai giocatori.

Il trailer ci offre una prima occhiata a Sam, doppiato da Liev Schreiber, e introduce l’ambientazione che sembra riprendere gli eventi tra Chaos Theory e Double Agent. Questa scelta temporale non è casuale: il periodo tra questi due giochi è carico di tensioni, cospirazioni e momenti chiave per la crescita del personaggio. Tuttavia, la domanda che resta è se l’anime sarà in grado di ricreare lo stesso impatto emotivo e di suspense che i giocatori hanno vissuto nelle missioni notturne e nelle infiltrazioni di Sam. Un aspetto cruciale sarà la capacità della serie di riprodurre le dinamiche di stealth, senza limitarsi a un semplice spettacolo di azione.

La Morte di Shetland: Un Momento Cruciale nel Trailer e nella Serie

Uno degli elementi più intriganti del trailer è la presenza della bara di Douglas Shetland, un personaggio fondamentale di Chaos Theory. Per i fan di lunga data, questo dettaglio non è solo un riferimento, ma un potenziale indicatore di come la serie potrebbe esplorare temi complessi di amicizia e tradimento che hanno reso la trama di Splinter Cell così intensa. Nel videogioco, la morte di Shetland segna uno dei momenti più carichi di tensione, poiché Sam è costretto a uccidere un vecchio amico diventato nemico. Se Deathwatch riuscirà a trasmettere lo stesso peso emotivo, potrebbe raggiungere il cuore del fandom.

Ma qui emerge la questione centrale: il videogioco ha il vantaggio dell’interattività, permettendo ai giocatori di vivere in prima persona la tensione di ogni decisione e di ogni colpo. L’anime, per quanto ben animato, rischia di perdere parte di quella profondità se si concentra troppo sull’azione spettacolare e meno sull’atmosfera di tensione silenziosa e minacciosa che i giochi hanno così ben costruito.

Un’altra preoccupazione riguarda il bilanciamento tra azione e stealth. I giochi di Splinter Cell hanno sempre puntato sulla finezza tattica e sull’abilità di Sam nel muoversi nell’ombra, evitando lo scontro diretto quando possibile. Il trailer di Deathwatch, seppur visivamente impressionante, sembra porre molta enfasi sull’azione frenetica. Questo potrebbe alienare i fan storici che si aspettano un adattamento fedele allo spirito originale della serie, dove la pazienza e la strategia sono sempre state premiate rispetto alla semplice forza bruta.

In definitiva, il successo di Splinter Cell: Deathwatch dipenderà dalla sua capacità di rispettare le radici del franchise. Se riuscirà a bilanciare azione e stealth, a ricreare l’atmosfera tesa che ha reso i giochi così speciali, e a sviluppare i personaggi in modo coerente con la loro evoluzione videoludica, potrebbe davvero essere un successo. Tuttavia, il rischio di trasformare Splinter Cell in un altro prodotto animato generico, tutto esplosioni e poca sostanza, è reale. I fan meritano una serie che rifletta la grandezza del videogioco originale e non solo un adattamento superficiale.

Liev Schreiber nel ruolo di Sam Fisher è un inizio promettente, ma il vero test sarà se la serie riuscirà a catturare l’anima di Splinter Cell e a non limitarsi a una versione spettacolare ma vuota.

Fonte Comic Book

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