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One Piece live action: critiche e difese per il casting di Nefertari Vivi

Eleonora Masala 16/08/2025

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Negli ultimi giorni il live action di One Piece è tornato al centro della scena con due importanti novità: l’annuncio della terza stagione e il rilascio di un nuovo trailer dedicato alla seconda, in arrivo nel 2026. Il video ha svelato alcuni volti nuovi, tra cui Nico Robin, Brogi, Smoker e Nefertari Vivi. Ed è proprio quest’ultima a essere finita, suo malgrado, al centro di un acceso dibattito.

Nella serie, il ruolo di Vivi è affidato all’attrice Charithra Chandran, il cui nome era già stato rivelato ad agosto 2024. Dopo il trailer, parte del fandom ha espresso critiche pesanti, in molti casi con toni razzisti, giudicandola “non adatta” al personaggio. Un’ondata di commenti che ha spinto diversi colleghi a intervenire in sua difesa, ricordando che le scelte di casting vengono approvate personalmente da Eiichiro Oda, creatore di One Piece.

Rob Colletti, interprete di Waphol, ha pubblicato un lungo messaggio sui social condannando le critiche discriminatorie. Ha sottolineato come Vivi sia un personaggio ispirato alla cultura mediorientale e sudasiatica e che Charithra, scelta direttamente da Oda, rappresenta fedelmente lo spirito originale della serie. Colletti ha elogiato la collega per il talento e la gentilezza, definendola “eccezionale” nel ruolo e sottolineando quanto la sua interpretazione possa ispirare le nuove generazioni.

Anche Emily Rudd, che veste i panni di Nami, ha ribadito che nessuna interpretazione “canon” può giustificare il razzismo. L’attrice si è detta orgogliosa di far parte di un cast e di una produzione che celebrano la diversità, così come la storia di One Piece ha sempre fatto.

Nonostante le polemiche, l’entusiasmo per la nuova stagione resta alto. Il debutto è previsto per il 2026 e vedrà il ritorno di gran parte del cast insieme alle nuove aggiunte. Intanto, il messaggio lanciato dai colleghi di Charithra è chiaro: One Piece è una storia che unisce, non che divide, e il valore di un personaggio si misura dalle emozioni che riesce a trasmettere, non dal colore della pelle di chi lo interpreta.

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