Berserk: Koji Mouri parla delle origini della serie

Una grande storia

Pubblicato il 27 Gennaio 2024 alle 14:55

Kentaro Miura, il leggendario autore di Berserk, ci ha lasciato prima che il gran finale delle vicende di Guts potesse essere raccontato. Sebbene la decisione di continuare il manga senza Miura sia stata difficile, gli amici del mangaka presso lo Studio Gaga e lo scrittore Kouji Mori stanno cercando di concludere il lungo viaggio di Guts. In una recente intervista, Mori ha parlato della sua antica amicizia con Miura e di come i loro giorni al liceo abbiano contribuito a plasmare l’oscura franchise anime.

Kouji Mori ha dichiarato come le avventure universitarie sia sue che di Kentaro Miura abbiano contribuito a plasmare la storia di Berserk, con una squadra di Judo che ha contribuito a creare diversi membri della Banda dei Falchi: “Dopo di che, c’è stato un torneo interfacoltà di judo presso l’Università del Giappone. La Facoltà di Arti di solito non partecipa, ma ero così forte e Miura è stato invitato a partecipare come rappresentante della facoltà. Le cinque persone che hanno partecipato in quel momento erano Mori, Miura, Judeau, Korkas e Rickert. Il suo volto è proprio così.”

“In modo naturale, non potevamo vincere contro il geloso e donnaiolo Corcas e l’artigiano Rickert, quindi Miura, io e Judau non abbiamo avuto altra scelta che vincere tre volte. Conosco Judau fin dai tempi delle superiori, e non lo conoscevo fino ad allora, ma faceva judo, e sono riuscito a vincere grazie alla sua destrezza. Quindi abbiamo vinto tre incontri, e anche se non abbiamo raggiunto il primo posto ci siamo trovati in una posizione abbastanza buona come dipartimento di arte tra i ragazzi incredibili del dipartimento di educazione fisica.”

Mouri ha poi spiegato come diverse linee ed eventi di Berserk siano stati influenzati dall’esperienza universitaria condivisa dallo scrittore e Kentaro Miura: “Molte delle frasi sono tratte da cose di cui entrambi parlavamo al liceo. Una delle mie storie preferite è “Il Falò dei Sogni”.

Anche se solo per un momento, questi amici disparati condividono un obiettivo, lo raggiungono e bevono insieme. Quella storia è accaduta anche alla festa culturale della mia scuola superiore. Miura e io ci siamo allontanati da dove tutti si stavano divertendo al dopo-festa e abbiamo detto, ‘Sto brandendo la mia spada (penna).

Non per nessuno, ma per me stesso. Per respingere la mia scintilla momentanea.’ Stavo facendo qualcosa come, ‘Ni…’ lol. Anche se c’è un senso di sicurezza e gioia nel far parte del cerchio di tutti, devo comunque continuare a combattere una battaglia solitaria da qualche parte sull’ultima linea.”

Fonte Comic Book

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