One Piece live action: recensione della serie tv Netflix

La serie è interamente disponibile dal 31 agosto su Netflix.

Pubblicato il 31 Agosto 2023 alle 09:01

Titolo originale: One Piece

Creata da: Matt Owens e Steven Maeda sul manga di: Eiichirō Oda

Cast: Iñaki Godoy, Mackenyu, Emily Rudd, Jacob Romero Gibson, Taz Skylar: Sanji, Jeff Ward, Vincent Regan, Morgan Davies, Langley Kirkwood

Fotografia: Nicole Hirsch Whitaker, Michael Wood

Musiche: Sonya Belousova, Giona Ostinelli

Scenografia: Nicole Hirsch Whitaker, Michael Wood

Produzione: ITV Studios, Shūeisha

Distribuzione: Netflix, dal 31 agosto 2023

Federico Vascotto
Federico Vascotto
2023-08-31T09:01:02+02:00
Federico Vascotto

Titolo originale: One Piece Creata da: Matt Owens e Steven Maeda sul manga di: Eiichirō Oda Cast: Iñaki Godoy, Mackenyu, Emily Rudd, Jacob Romero Gibson, Taz Skylar: Sanji, Jeff Ward, Vincent Regan, Morgan Davies, Langley Kirkwood Fotografia: Nicole Hirsch Whitaker, Michael Wood Musiche: Sonya Belousova, Giona Ostinelli Scenografia: Nicole Hirsch Whitaker, Michael Wood Produzione: ITV Studios, Shūeisha Distribuzione: Netflix, dal 31 agosto 2023

Dopo grande attesa e altrettanta apprensione dei fan -e non- è pronta a sbarcare One Piece live action, la serie in carne ed ossa di Netflix che adatta il manga di Eiichirō Oda. L’abbiamo vista tutta in anteprima e vi raccontiamo cosa aspettarvi senza spoiler.

One Piece live action: la serie tv Netflix, pur con qualche remora, convince

one piece recensione MF
One Piece. Iñaki Godoy as Monkey D. Luffy in season 1 of One Piece. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

La prima stagione di One Piece live action è chiaramente pensata per tutti, tanto per i fan della prima ora del manga quanto per quelli che si approcciano a questo universo narrativo senza conoscerlo minimamente. Ciò che Matt Owens e Steve Maeda – i due creatori – sembra abbiano voluto fare è non tradire il materiale di partenza e soprattutto il suo spirito originario.

Una storia di pirati senza tempo che omaggiasse a sua volta il genere ma costruisse fin da subito personaggi originali e fortemente riconoscibili. Con un background solido e un’origin story spesso tragica. A questo aggiungiamo una serie di avventure che rappresentano il viaggio dell’eroe, fisico e metaforico. Il romanzo di formazione del protagonista Monkey D. Luffy, un ragazzo con il sogno nel cassetto di diventare il Re dei Pirati, conquistare il One Piece del titolo (il tesoro del leggendario Gold Roger) e un cappello di paglia sempre in testa. Un viaggio a puntate, in cui abbiamo la “tappa della settimana” ma allo stesso tempo una narrazione orizzontale che colleghi tutti gli episodi, pensati per il binge watching, è bene ricordarlo, rispetto all’originale manga e all’adattamento anime.

La serie tv Netflix sembra ispirarsi più al secondo che al primo, e proprio in virtù della sua messa in onda sceglie di accelerare alcuni passaggi del materiale originale per allungarne altri. Tagliare e aggiungere qui e là, spostando temporalmente alcuni eventi, perché sarebbe comunque impossibile rendere un’opera mastodontica come questa in scala 1:1 (anche se con The Sandman sembrano esserci riusciti).

Non siamo dalle parti di Cowboy Bebop, per capirci, ma ci sarà sicuramente qualche fan purista che storcerà comunque il naso per qualche scelta narrativa e qualche cambiamento che si allontanano, a volte troppo a volte troppo poco, dall’originale. Eppure il risultato, in questo caso, ci sembra davvero che non volesse tradire lo spirito avventuriero dell’originale cartaceo e animato, complice il coinvolgimento di Oda nel progetto.

One Piece live action: la semplicità e il cuore su Netflix

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One Piece. Mackenyu Arata as Roronoa Zoro in season 1 of One Piece. Cr. Casey Crafford/Netflix © 2023

Passiamo alle interpretazioni del cast. A convincere tra gli attori è soprattutto Mackenyu Arata già visto nel poco riuscito recente adattamento de I Cavalieri dello Zodiaco nei panni di Roronoa Zoro, il temibile spadaccino a tre lame. Le sue sequenze d’azione sono le più interessanti pensando a chi ha dovuto orchestrarle, appunto, in carne ed ossa. Iñaki Godoy ci sembra rende bene il tono spaesato e a volte ingenuo del protagonista Luffy e Taz Skylar potrebbe regalare qualche sorpresa come Sanji. Forse a convincere un po’ meno sono la Nami di Emily Rudd e l’Usopp di Jacob Romero, insieme allo Shanks di Peter Gadiot (che però siamo felici di rivedere in tv). Perfetto Ian McShane nel ruolo del narratore e soprattutto apprezzabile la scelta dell’ambientazione inglese, legata al mondo piratesco dalla tradizione letteraria, piuttosto che un corrispettivo ibrido-giapponese.

La semplicità dei dialoghi e delle situazioni che qualcuno potrebbe apprezzare meno è da imputare al target il più possibile generalista scelto per la serie, come per gran parte della programmazione Netflix attuale. Allo stesso tempo non ci sembra manchi l’emozione che scaturiscono alcune situazioni, storyline e dagli interpreti, che si vede come abbiano messo anima e corpo nei propri personaggi e si siano divertiti molto sul set diventando per davvero una squadra. Proprio come la Ciurma di Cappello di Paglia, sgangherata e sfilacciata che man mano scoprirà di sentirsi molto più una famiglia di quanto pensi. Questo ciclo inaugurale serve proprio a questo, a presentare la sua formazione e parallelamente quello della Marina, con il personaggio di Kobi (Morgan Davies) a fare da ponte tra i due mondi. La legge e il caos che si inseguono in una caccia del gatto col topo apparentemente senza fine.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, più che scenografie e costumi, che necessariamente a volte hanno un effetto cosplay – ma per quanto ci riguarda molto meno del previsto – ci sentiamo di fare un plauso alla regia che prova a proporre inquadrature e movimenti di macchina il più possibile originali e dinamici, a volte citando le opere originarie a volte inventando da sé. Insomma per noi questo One Piece è da vedere e non rifuggire alla velocità della luce. Ci sembra soprattutto che abbia cuore e intrattenga, che dovrebbero essere i due scopi principali del progetto.

Ricordiamo che One Piece live action è disponibile dal 31 agosto 2023 con tutti e otto gli episodi su Netflix e a questo link potete unirvi alla flotta della serie.

In Breve

Giudizio Globale

7.0

Sommario

One Piece live action è un adattamento che, pur con qualche passo falso, non tradisce lo spirito dell'opera originaria (si rifà più all'anime che al manga) e lo trasforma per adattarlo a qualcosa che possa piacere a tutti, conoscitori del lavoro di Eiichirō Oda oppure neofiti. Emoziona e intrattiene, e queste dovrebbero essere i due obiettivi principali di un prodotto del genere.

7

Punteggio Totale

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