MangaForever intervista Mattia Labadessa | ESCLUSIVA

Pubblicato il 29 Settembre 2017 alle 11:00

Il fumettista e illustratore, fenomeno web del momento, ci racconta il suo successo, sottolineando:«È stato un po’ frutto del caso, come la vita»

Mattia Labadessa, classe ’93, rappresenta un’intera generazione. Se considerate tutti quei giovani (e meno giovani) che toccano dai 15 ai 38 anni, nati e vissuti tra il berlusconismo, internet, il precariato e la crisi economica Labadessa, grazie alla sua pagina Facebook, racconta un pezzo di ognuno di loro.

«Io come altri ragazzi pensiamo alla vita come a qualcosa di casuale, per questo spesso non le diamo molto peso». Parlando con lui si ha la sensazione di trovarsi davanti ad una sorta di guru incosciente, capace di uscirsene fuori con massime esistenzialiste geniali dette in maniera totalmente casuale e inconsapevole. Lo abbiamo incontrato a Le Strade del Paesaggio di Cosenza (svoltasi dal 22 al 24 settembre), dove ha presentato la sua graphic novel Mezza Fetta di Limone, uscita il 28 settembre ed edita da Shockdom. Ecco la cronaca del nostro incontro.

Ciao Mattia, benvenuto su MangaForever. Rispetto alla tua prima pubblicazione, ovvero Le Cose Così, il tuo nuovo lavoro Mezza Fetta di Limone non sarà una raccolta di sketch ma un vero e proprio fumetto. Com’è stato lavorare a qualcosa di più lungo come una graphic novel?

Inizialmente è stato traumatico. Ho passato tre mesi a sperimentare sullo stile e a capire effettivamente come dovevo mettere mano ad un vero e proprio fumetto. Subito dopo ho lavorato sulla scrittura. Devo dire però che mi è piaciuto, è stato soddisfacente.

Quindi continuerai a produrre graphic novel o tornerai alle raccolte per le prossime pubblicazioni?

Ho intenzione di fare altre raccolte perché voglio proporre anche in cartaceo ciò che pubblico su Facebook. Sto pensando ad una formula di cinquanta per cento di illustrazioni originali e cinquanta per cento di sketch già esistenti su internet.

Prima o poi ti staccherai dall’uomo uccello? Stai cercando di esplorare altri tipi di personaggi e situazioni?

Penso sia troppo presto per staccarmi dall’uomo uccello, è un personaggio che non mi ha stancato affatto, ci sono molto affezionato, e nel tempo ci lavorerò ancora di più. Perciò ancora per un bel po’ di tempo l’uomo uccello sarà il protagonista delle mie storie.

Tra l’altro tra i protagonisti di questo nuovo fumetto oltre all’uomo uccello c’è anche un coniglio. Come mai questo personaggio? Com’è nato?

Nasce dal fatto che ho un coniglio nano che si chiama Wilson. Volevo qualcuno che si accompagnasse all’uomo uccello e che fosse ancora più sballato di lui, ed il coniglio lo è parecchio.

Come vedi la tua generazione? Senti di esserne un po’ il rappresentante?

Penso di rappresentare quelle persone che non danno molto valore alla vita, che pensano non sia una cosa così speciale e magari sia solo frutto di una casualità. Questo è anche uno dei motivi per cui non m’interesso alla politica.

Il tuo successo attraverso la pagina Facebook è stato folgorante (al momento conta oltre 400mila like). Avevi un po’ calcolato o previsto qualcosa del genere, visto anche che molti altri fumettisti sono nati grazie a internet?

Quando ho creato la pagina volevo solo pubblicare i miei lavori, è nato tutto spontaneamente. I primi tre mesi sono stati di stallo, non sono stato subito virale. Ma dopo la vignetta dell’ansioso ed il sonno c’è stato il boom. Diciamo che il mio successo è stato un caso, un po’ come la vita.

Dopo Mezza Fetta di Limone cosa vedi nel tuo futuro? C’è qualche progetto di cui ci puoi già anticipare qualcosa?

Ho in progetto una raccolta con molti inediti, e poi ti anticipo che dopo Mezza Fetta di Limone ci saranno altre due storie in continuity con le quali si andrà a comporre una trilogia.

Dici di non essere mai stato un grande appassionato di fumetti, ma ora che ti ci trovi dentro ne stai leggendo? 

No, devo dire di no. Ho un po’ di pigrizia e forse questo contribuisce a non farmici avvicinare. Ma in compenso adoro cinema e musica, anche se mi piace buttarmi nelle cose senza cercare di diventarne un esperto.

Bene, allora parlaci delle tue influenze artistiche, mettendoci dentro anche cinema e musica.

Tra le mie ispirazioni c’è sicuramente Riccardo Guasco, un artista che basa tutto sulla sintesi e sull’equilibrio dei colori, elementi che ricerco molto nel mio stile. Nel campo musicale seguo molto Burial, fa musica ambient e dubstep, produce pezzi che sono minuti e minuti di trip. Sul cinema invece sono molto eterogeneo, guardo dal trash alle pellicole più impegnate.

Grazie mille Mattia.

Grazie a voi.

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