Secondo parere: Wonder Woman 1 di Brian Azzarello

Pubblicato il 16 Ottobre 2011 alle 00:00

Wonder Woman #1 è un rilancio dovuto per un personaggio strapazzato da anni di gestioni dubbie, qui però la direzione intrapresa sempre essere grandiosamente chiara!

Wonder Woman n. 1

Autori: Brian Azzarello (Testi); Cliff Chiang (Disegni e copertina); Matthew Wilson (colori).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 2,99
Data di pubblicazione: 21 settembre 2011 (USA)

Il rilancio di Wonder Woman era giustamente uno dei più attesi sia perché il personaggio seppure amatissimo ormai da anni navigava in una mediocrità che solo pochi autori, o meglio autrici, avevano saputo sollevare sia perché il team creativo annunciato era di quelli da far tremare i polsi ovvero l’accoppiata Brian Azzarello/Cliff Chiang.

Iniziamo subito col dire che la narrazione è in media res, concedetemi questo preziosismo, ovvero abbiamo una Diana/Wonder Woman presentata così com’è senza flashback sul suo passato o sulle sue origini; Azzarello poi miscela con un plot inizialmente ermetico, l’attacco e il personaggio di Zola verranno “spiegati” solo a fine albo, l’azione concitata e violentissima della parte centrale dell’albo e le radici mitologiche del personaggio calando, finalmente e nuovamente, Wonder Woman in un contesto a lei tanto consono quanto realistico.

Sì perché Wonder Woman è un albo in cui la mitologia è stata Vertigo-izzata consegnandoci degli dei antropomorfizzati, nel carattere più che nell’aspetto, spietati, sanguinari e Diana è allora l’ultimo baluardo fra gli dei e i fragili uomini recuperando così la superba caratterizzazione della Wonder Woman di Perez ma conferendogli questo senso di oppressione e di violenta urgenza come se il lettore fosse catapultato in una versione sotto-steroidi di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo.

Ma il merito di Azzarrello è anche quello di aver ricercato nuovi modi per re-inserire la mitologia in un albo a fumetti, la splendida “raffigurazione” di Apollo ad inizio albo ad esempio, e di regalarci dialoghi stringati di una Diana mai così Amazzone e azione brutale ma mai fine a sé stessa.

Il cliffhanger finale poi ti lascia sorpreso e voglioso di scoprirne di più, di capire cosa muove gli dei chi è davvero Zola e soprattutto il ruolo di Wonder Woman.

Nota di merito a Cliff Chiang che è davvero il valore aggiunto di questo albo: le sue figure squadrate sono sempre aggraziate e proporzionate, le scene d’azione ben “girate” e dinamiche, le tavole e lo storytelling perfettamente bilanciati, l’appeal a-là Darwyn Cooke poi fa di questa Wonder Woman una donna, una icona femminile, che giganteggia davvero, come alcune superbe tavole mostrano confrontando Diana con la “piccola” Zola, una guerriera che si muove con armonia e decisione.

Wonder Woman #1 è un albo da leggere ed avere sia per nuovi che per vecchi lettori, sia per i detrattori che per gli amanti del personaggio, una visione moderna ed adulta se vogliamo di un personaggio che finalmente viene trattato come merita cioè con rispetto creatività.

VOTO: 8

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