Spider-Man n. 554 – recensione

Pubblicato il 12 Aprile 2011 alle 10:50

Spider-Man n. 554

Autori: Zeb Wells, Chris Bachalo, Emma Rios, Brian Reed, Philippe Briones, Pat Olliffe
Casa editrice:
Panini Comics
Provenienza:
Stati Uniti
Prezzo:
3,30 Euro
Recensione


La Sfida è la storyline che ha caratterizzato la seconda stagione del Brand New Day di Spider-Man, ovvero il nuovo corso di storie iniziato dopo i drammatici eventi di One More Day, saga che ha letteralmente cancellato il matrimonio tra Peter Parker e Mary Jane.

Mentre nella prima stagione l’obiettivo era quello di introdurre personaggi nuovi, sia nemici che comprimari, ne La sfida i ragno-scrittori hanno voluto rivitalizzare tutti i nemici storici del Tessiragnatele adattandoli ai giorni nostri, con nuovi scopi e nuove motivazioni, che li rendano più credibili e inquietanti.

Uno dei ritorni in scena più riusciti è sicuramente quello di Lizard, di cui in questo numero possiamo leggere le ultime due parti. L’Uomo Lucertola è davvero uno dei primissimi nemici di Spider-Man, comparso la prima volta nel numero 6 di The Amazing Spider-Man, e di sicuro uno dei più interessanti. Curt Connors era un mite e altruista dottore, che perse un braccio durante una missione di salvataggio in guerra e tentò di farlo ricrescere dedicando il resto della sua vita allo studio dei rettili e della loro capacità di rigenerare gli arti amputati. Quando finalmente riuscì a creare il siero, la sua vittoria fu solamente temporanea, in quanto poco dopo che il suo braccio fu ricresciuto iniziò a trasformarsi in una vera e propria lucertola umanoide, con tanto di coda e squame.

Generalmente Spidey è sempre riuscito a sconfiggere l’alter ego di Connors somministrandogli un antidoto che lo facesse ritornare umano, ma stavolta Lizard compie un passo in avanti e si evolve in qualcosa di diverso, da cui sarà difficile far ritorno… Con la complicità della perfida Ana Kravinoff, figlia di Kraven il Cacciatore, Lizard arriva a fare quello che Connors ha cercato di evitare per tutti questi anni, perdendo così ogni ragione di tornare ad essere umano e abbandonandosi al suo lato bestiale. Ciò che ne verrà fuori sarà quindi un Lizard dall’aspetto sempre più animalesco, ma anche più intelligente, in quanto il suo cervello conserva ancora una parte di Connors. Questa sua maggiore consapevolezza, però, si rivelerà deleteria, in quanto si renderà conto di essere un animale fuori dal suo ambiente, nella cosiddetta “giungla di cemento” che è New York….

Lo scrittore Zeb Wells dimostra anche stavolta di saper caratterizzare bene i vecchi nemici del Ragnetto, così come aveva fatto in Spider-Man/Dott. Octopus: Anno uno, dove raccontava e approfondiva le origini e l’infanzia del tentacolare Otto Octavius. Nel caso di Lizard, invece, effettua un’analisi su ciò che sta alla base della sua trasformazione e che lo fa assomigliare per certi versi al rapporto che c’è fra Bruce Banner e Hulk, ovvero un qualcosa di latente nel cervello di Curt Connors, che una volta risvegliato è quasi impossibile sconfiggere o reprimere definitivamente. Wells, in particolare, sostiene nella storia che una “parte rettile” sia presente in ogni uomo ed è la zona della nostra mente dove si annidano tutti gli istinti più animaleschi e primordiali. Connors ha involontariamente liberato il suo lato rettile quando si è iniettato per la prima volta il siero che lo ha trasformato e adesso è in grado di risvegliarlo anche negli altri mammiferi, provocando il caos !

La parte del leone in questa storia la fanno sicuramente anche i disegni di Chris Bachalo, inimitabile nel suo stile, dinamico e di forte impatto, così come nella costruzione delle tavole, che sono di fatto dei piccoli gioielli di “pop-art”. Il suo Lizard cambia e si evolve nel corso della storia, per cui all’inizio assomiglia più a un coccodrillo, con denti aguzzi e muso largo e pronunciato, mentre alla fine il suo aspetto è leggermente meno massiccio e più simile a quello di una lucertola, con l’aggiunta di strani ciuffi appuntiti all’altezza della testa e il camice usato a mo’ di cappuccio. Anche stavolta Bachalo si dimostra perfettamente a suo agio nel rappresentare figure mostruose e ci regala prima uno dei Lizard più feroci e sanguinolenti mai visti e poi una sua inedita versione da “santone” new-age…!

Chiude l’albo la seconda parte della miniserie dedicata ad American Son, ovvero il supereroe creato durante il Dark Reign da Norman Osborn per guidare i suoi Vendicatori e trasmettere maggiore sicurezza ai cittadini. Nell’ottima storia di Joe Kelly, presentata qui in Italia nel n. 529 del quindicinale, avevamo visto che il prescelto ad indossare l’armatura a stelle e strisce sarebbe dovuto essere il figlio di Norman, ovvero Harry Osborn, il quale si oppose strenuamente a suo padre, sconfiggendolo e rinunciando alla divisa del supereroe. Rimane dunque il mistero su chi sia adesso ad aver preso possesso dell’armatura e soprattutto cosa c’entri in tutto questo Gabriel Stacy, ovvero uno dei due figli nati dall’insana relazione tra la defunta Gwen Stacy e Norman Osborn, come raccontato nella discussa e controversa saga Peccati del passato, scritta da J.M. Straczynski. Per scoprire ciò, Harry proverà ad avere un confronto proprio con il padre, attualmente rinchiuso nel Raft, carcere di massima sicurezza per supercriminali.

Adesso è ancora presto per dare giudizi sulla storia…. diciamo solo che gli spunti sono interessanti e per certi versi coraggiosi: mi riferisco in particolare alla succitata vicenda degli Stacy, da cui quasi tutti hanno preso le distanze, tanto che si pensava fosse stata considerata dalla Marvel fuori continuity ! A questo punto resta solo da vedere come Brian Reed, al timone di questa miniserie, riuscirà a sfruttare a suo favore gli elementi positivi e negativi presenti nelle storie di Kelly e “Stracchino”, da cui l’intera vicenda prende spunto….


Voto: 7

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