Sturmtruppen La Raccolten vol. 8 – Recensione

Pubblicato il 31 Gennaio 2016 alle 11:15

Arrivano altre divertenti strisce delle Sturmtruppen, i celebri soldati ideati dal geniale e compianto Bonvi, e stavolta Mondadori Comics pubblica quelle che segnano l’esordio del prode alleato Galeazzo Musolesi!

La riproposta integrale di Sturmtruppen, celeberrimo capolavoro anti-militarista del grande e indimenticato Bonvi, continua e questa ottava uscita è particolarmente importante poiché rappresenta un momento significativo della vita editoriale degli amatissimi soldatini tedeschi nonché del percorso creativo e artistico dello stesso Bonvi.

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Le strisce incluse sono le ultime del 1973 e sono seguite da altre ideate nel 1975. Dopo il 1973, infatti, Bonvi decise di interrompere la produzione di Sturmtruppen, non avendo, per sua stessa ammissione, più idee. Riteneva dunque concluso il discorso e si era peraltro trasferito in Francia. Nel nuovo contesto voleva fare cose diverse e più mature e tra le opere uscite in questo ambito bisogna senz’altro citare Cronache del Dopobomba, una delle sue opere più estreme, provocatorie ed eversive.

Tuttavia, nel 1975, tornato in Italia, ebbe modo di cenare con Umberto Eco e il celebre autore de Il Nome della Rosa gli rivelò di essere un grande estimatore delle Sturmtruppen. A suo dire, però, la striscia poteva essere utilizzata per delineare gag di ampio respiro, più complesse e articolate (in quelle del 1973, infatti, Bonvi si era ormai quasi sempre limitato a disegnare una sola vignetta). Suggestionato dal discorso di Eco, riprese perciò le Sturmtruppen e il ritorno dei soldati che si esprimono in ‘tedeschese’ fu accolto con entusiasmo dai fan.

E qualcosa, in effetti, cambia. Bonvi ritrova l’inventiva e concepisce situazioni ricorrenti che non si concludono nell’arco di una sola striscia e inserisce nuovi, incredibili personaggi. Uno di essi è un ufficiale esperto di ‘exterminazionen’ che però non riesce mai a far fucilare un prigioniero. Ciò dà il via a una serie di eventi assurdi, paradossali e ovviamente divertenti. Un altro fondamentale character che si aggiunge al già ampio cast di Stumtruppen è il prode alleato Galeazzo Musolesi.

Se in generale Sturmtruppen era una satira del nazismo, con Musolesi Bonvi inizia a prendere di mira pure il fascismo. Galeazzo è infatti la parodia spietata dei gerarchi di Mussolini e con lui Bonvi sbeffeggia la vuota e tronfia retorica del ventennio e il finto patriottismo e descrive nello stesso tempo i difetti tipici degli italiani. Galezzo è uno sbruffone che ama presentarsi come uomo eroico e impavido; in realtà, è un opportunista, sostanzialmente servile nei confronti dei nazisti, e quando c’è un combattimento non è mai in prima linea e trova sempre una scusa per andarsene via.

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Naturalmente Bonvi poi attacca, come al solito, il militarismo tout court e i concetti di onore e disciplina che servono solo a giustificare i capricci dei superiori. I sottoposti fanno spesso una brutta fine e, a conti fatti, sono le vere vittime della follia della guerra. I disegni di Bonvi hanno ormai raggiunto la maturità e il suo stile plastico, fluido e dettagliato rappresenta uno dei punti di forza di Sturmtruppen.

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