Dagli USA: recensione Green Arrow 1-6 – J.T. Krul

Pubblicato il 6 Marzo 2011 alle 09:49

Green Arrow 1-6

Autori: J.T. Krul (testi); Diogenes Neves (disegni); Vicente Cifuentes, Guillermo Ortego (chine); Ulises Arreola (colori); Mauro Cascioli (copertine).
Casa editrice
: DC Comics
Provenienza
: USA
Prezzo
: $ 3,99


É l’arciere di smeraldo di Star City, il Robin Hood del DC Universe, l’eroe definitivo del popolo. Quando assunse l’identità di Green Arrow, il miliardario Oliver Queen decise di spogliarsi dei suoi averi per diventare un uomo comune, rappresentante di ideologie di estrema sinistra e fervente reazionario più volte in contrasto anche con gli altri supereroi. Nel corso degli anni, Green Arrow è stato segnato da travagliate vicissitudini personali, a partire dalla sua infedeltà verso l’amata moglie Dinah Lance, alias la vigilante Black Canary dagli ultrasonici poteri vocali. Si è poi dovuto assumere la responsabilità di un figlio precedentemente abbandonato, Connor Hawke, che ha poi preso il posto del padre in seguito alla sua morte nell’esplosione di un ordigno a Metropolis. Resuscitato da Parallax, nuovo malvagio alter ego del suo amico fraterno Hal Jordan, la decaduta ed originale Green Lantern, Oliver ha dovuto affrontarlo e sconfiggerlo.

Ma è stato in tempi recenti che Green Arrow è andato incontro alla sua più grande caduta etica ed ha violato il proprio codice d’onore uccidendo Prometheus, supercriminale reo della distruzione di Star City. Lasciato da Black Canary, Oliver è stato smascherato pubblicamente, assolto in tribunale ma deposto dalla carica di sindaco e condannato all’esilio. Durante Brightest Day, la maxisaga tuttora in corso che ha riportato misteriosamente in vita dodici personaggi DC, tra supereroi e villains, una foresta è sorta dal nulla al confine di Star City, come una Sherwood nelle vicinanze di Nottingham, perfetta per ospitare Green Arrow. Qui si è conclusa la precedente serie regolare di 32 numeri dell’arciere di smeraldo e da qui riparte la nuova che proprio sotto il marchio della rinascita di Brightest Day mira, in questi primi sei albi, alla resurrezione del personaggio attraverso i testi di J.T. Krul, già all’opera su diverse testate DC, Marvel e Top Cow.

Mentre Green Arrow prosegue la sua opera di vigilante anarchico mettendo i bastoni tra le ruote al viscido sindaco Altman, salva da un gruppo di malintenzionati la bella Mary, nome che è un chiaro omaggio alla Lady Marian di Robin Hood, attivista per gli sfollati della metropoli. Nel frattempo le industrie Queen finiscono sotto il controllo dell’enigmatica e glaciale siberiana Isabel Rochev, detta appunto “The Queen”, la Regina, che intende usare le risorse della compagnia per ricostruire la città e creare un corpo di vigilanza armata che la sorvegli e metta fine alle scorrerie dell’arciere fuorilegge. L’eroe sostiene il primo scontro con questi nuovi supersoldati affiancato dall’amico Hal Jordan, tornato già da tempo ad essere Green Lantern. Giunto in cerca dell’amico per tentare invano di convincerlo ad abbandonare il suo isolamento, il guardiano della galassia scopre suo malgrado che il proprio Anello del Potere non funziona all’interno della mistica foresta, dotata oltretutto di proprietà taumaturgiche.

Colpito a morte da una freccia, infatti, Oliver viene immerso nelle acque curative del lago silvestre dal misterioso Galahad, apparentemente un autentico cavaliere della Tavola Rotonda, più probabilmente un folle fuggito dal manicomio. Quale che sia la sua vera identità si propone comunque come compagno dell’eroe, un Merry Man, un “allegro compagno”, come quelli del mitico arciere che, come il suo alter ego DC, rubava ai ricchi per donare ai poveri. Tra la vita e la morte, Oliver rivive il suo passato, tappa obbligata per affrontare le proprie colpe e giungere alla redenzione. Il confronto più importante è quello con il padre Robert, anch’egli infedele verso la moglie Moira e di cui Oliver teme di essere il degno erede. Di lì a poco, lo scontro avviene faccia a faccia quando Robert risorge come zombi in un rigurgito di Blackest Night, precedente saga in cui la maggior parte dei supereroi DC ha dovuto vedersela con i  propri cari in versione morti viventi.

Come se non bastasse, per la città si aggira un killer che uccide il corrotto commissario Nudocerda. Green Arrow indaga coadiuvato dall’amico Evan Gibson, reporter della Star Gazette. Sulle tracce dell’assassino, l’eroe porta uno spettacolare assalto alla Queen Tower, resa dei conti finale con le proprie origini, dove il faccia a faccia con la Regina gli rivelerà nuovi retroscena sul passato della sua  famiglia.

Krul conduce Green Arrow attraverso un avvincente percorso di espiazione costellato di nuovi elementi che rendono l’evoluzione della storia piacevole ed interessante, ricorrendo alle consuete didascalie per i dialoghi introspettivi. Diogenes Neves interpreta la sceneggiatura costruendo le tavole con tutte le possibili combinazioni soprattutto per conferire spettacolarità alle scene d’azione ed usa le splash-pages per cristallizzare i momenti più solenni come l’introduzione dei nuovi personaggi. I disegni sono dinamici, plastici, esaltano fisicità e fisionomie. Le chine di Cifuentes, aiutato occasionalmente da Ortego, e i colori di Arreola si combinano in splendidi chiaroscuri e suggestivi giochi di luce soprattutto nell’ambientazione forestale. Le copertine dell’argentino Mauro Cascioli hanno invece un forte sapore realistico, tanto da sembrare delle locandine cinematografiche.

La vita editoriale di Green Arrow procede da sempre con alterne fortune ed è difficile, in questo caso, sbilanciarsi dopo soli sei numeri ma le basi per una buona serie sembrano esserci. Bisognerà vedere se l’alternanza di sceneggiatori e disegnatori, peraltro già in atto, riuscirà a dare una buona continuità qualitativa o se comporterà degli alti e bassi che alla lunga potrebbero minare il riscontro di vendite.


Voto: 6,5

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