Recensione: Vertigo Voices Paul Pope Heavy Liquid

Pubblicato il 27 Novembre 2010 alle 08:00

Autore: Paul Pope (testi, disegni)
Casa Editrice: Planeta De Agostini
Provenienza: USA
Prezzo: € 22,00, 16,8 x 25,7, pp. 256


Ho già avuto l’opportunità di scrivere che Paul Pope è senza dubbio uno dei talenti più anti-convenzionali del panorama fumettistico statunitense e coloro che hanno letto 100% o la sua versione del Cavaliere Oscuro in Batman Anno 100 ne sono consapevoli. E lo saranno anche di più quando leggeranno Heavy Liquid, proposto da Planeta De Agostini nella collana Vertigo Voices, dedicata agli autori che hanno reso grande l’etichetta adulta della DC Comics voluta a suo tempo da Karen Berger.

Si sa che Paul Pope ama la fantascienza, specie quella cyberpunk, e che, tra le sue influenze, si devono citare il design europeo, i manga (ricordiamoci che ha lavorato cinque anni con la Kodansha) e il rock’n’roll. Tutti questi influssi, effettivamente, confluiscono in Heavy Liquid.

Il titolo, innanzitutto, si riferisce a un brano degli inglesi Three Hypnotics, particolarmente amato dall’autore, e nel fumetto indica una particolare sostanza nerastra dalle strane proprietà. S, il protagonista della storia, è una specie di Mick Jagger giovanile, con un passato da agente, che, per una serie di circostanze, vende l’Heavy Liquid e, quando ne ha l’occasione, si sballa con essa, dal momento che la sostanza è anche un’ottima droga.

Almeno all’inizio, si ha l’impressione di avere a che fare con una storia di spacciatori e tossici, sullo sfondo di una città futuribile, sporca e degradata, che sembra venuta fuori da un romanzo di Bruce Sterling o di William Gibson. Ma ben presto la trama si evolve in un noir malinconico, con una tematica fondamentale: l’arte.

S, infatti, viene contattato da un uomo ricchissimo che lo incarica di rintracciare un’artista scomparsa, dal momento che intende commissionarle un’opera da realizzare con l’Heavy Liquid. Non ci sarebbe niente di strano, se non fosse che l’artista in questione è la ex di S e i due non si sono lasciati proprio amichevolmente.

A complicare la situazione si mettono tre farseschi individui mascherati che si fanno chiamare Tonto, Bordello e Flippato; un’anziana mecenate assistita da una bambina pestifera che usa strani e letali congegni cibernetici; una gang di ragazze dedite agli omicidi e ai film sadomaso; e a un enigmatico agente in cerca di una grossa partita di Heavy Liquid.

Inseguimenti, lotte, azione adrenalinica; ma anche riflessioni intense sull’arte e sulla creatività e dialoghi profondi e incisivi: sono gli elementi narrativi di Heavy Liquid. E se la storia è valida, i disegni di Pope sono ottimi, caratterizzati da un bianco e nero a volte impreziosito da pallidi azzurri o da rossi fiammanti e che rivelano il suggestivo mix di comic USA, underground e illustrazione manga che fa di Pope uno dei più interessanti pencilers della sua generazione.

Il volume, a mio parere, potrà piacere agli amanti della narrativa hard-boiled, a quelli dei fumetti giapponesi e agli estimatori della science-fiction (del resto, uno dei misteri fondamentali della trama riguarda la reale natura dell’Heavy Liquid e, quando giungerà la risposta, posso affermare che non dispiacerà ai fans di ‘X-Files’ o a coloro che si fanno intrigare dalle atmosfere cospiratorie di tanta fiction contemporanea, sci-fi e non).

Di conseguenza, Heavy Liquid è una proposta di qualità e vale certamente la spesa.


Voto: 7

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