Recensioni Fumetti

Morgan Lost n.3: Mister Sandman – Recensione

Matteo Pischedda 06/01/2016

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Nuovo numero, nuova storia, nuova caccia al serial “superstar” killer a New Heliopolis.

Di quanto di buono sia stato fatto con la prima storia di Morgan Lost, che occupa i primi due numeri della testata ne abbiamo già parlato negli scorsi mese in sede di recensione; dunque quando ci apprestiamo alla lettura di questo terzo numero abbiamo già una idea abbastanza chiara di chi sia Morgan Lost, di dove si muova nonché parte del suo background.

É così da queste basi che inizia questa nuova vicenda, una storia all’apparenza abbastanza canonica ma che per comprenderne il vero significato va letta per intero, perché è nel tormentato finale che tutte le domande rimaste in sospeso trovano una spiegazione.

Il personaggio che da il titolo all’albo, Mr Sandman, è un pericoloso serial killer con in dosso una maschera di pelle che assassina individui che all’apparenza non hanno niente in comune tra loro, all’apparenza appunto. Starà proprio a Morgan attraverso indizi quasi impercettibili, sogni a occhi aperti, una canzone ricorrente nonché una misteriosa donna dall’oscuro passato togliere la maschera all’oscuro individuo per svelarne identità e volontà.

Come già accennato buona parte della storia si svolge, o meglio viene compresa e spiegata, nel finale e, volendo noi evitare spoiler di alcun genere, ci limitiamo a dire che questo albo, nonostante si noti una certa meccanicità quasi come se ci si fosse accorti di essere entrati in quella fase editoriale più “canonica” del personaggio dopo la presentazione dei primi due albi, merita soprattutto per quel tratto malinconico che riesce a trasmettere durante e dopo la lettura, nonché quella sensazione di solitudine che, da quanto abbiamo finora potuto percepire, sarà un tratto caratterizzante dell’intera serie.

Sempre suggestiva e d’impatto la copertina a opera di Fabrizio De Tommaso, buoni i disegni di Giovanni Fraghieri, anche se inferiori a quelli dei primi due albi, che spiccano però nelle fasi “extraterrestri” della storia, uniti a qualche piccolo fan service sparso qua e là.

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