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I più famosi manga legati ai giochi classici e alla strategia

Redazione 16/12/2025

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Il mondo dei manga, lo sappiamo, è vastissimo. Proprio a causa di ciò, non è raro che autori e autrici costruiscano storie avvincenti attorno a giochi riconoscibili o a sistemi di regole che richiamano esperienze ludiche già note. Che si tratti di giochi tradizionali giapponesi come go e mahjong, di sfide psicologiche ispirate a competizioni di carte oppure di sistemi pseudo‑simil‑gioco che diventano metafore narrative, questi fumetti offrono storie intense, personaggi memorabili e una riflessione sul rapporto tra abilità, rischio e strategia.

Di seguito esploreremo alcuni dei principali manga in cui i giochi — veri o metaforici — sono al centro della vicenda o giocano un ruolo fondamentale nella struttura narrativa. Molto spesso, infatti, l’aspetto ludico ha ricoperto un ruolo assolutamente riconoscibile e di altro profilo nelle vicende dei fumetti orientali.

Hikaru no Go — Il go come percorso di crescita

Una delle opere più celebri su un gioco classico è Hikaru no Go, scritta da Yumi Hotta e disegnata da Takeshi Obata. Questo manga racconta la storia di Hikaru Shindo, un ragazzo che scopre un vecchio tavolo da go — il tradizionale gioco di strategia giapponese — e, grazie allo spirito di un antico maestro di go che abita nel suo corpo, si trova coinvolto in partite sempre più complesse e significative.

Più che un semplice manga su un gioco da tavolo, Hikaru no Go esplora temi di amicizia, competizione e maturazione personale, portando molte persone fuori dal Giappone a interessarsi al go nella vita reale.

Kaiji — L’arte del rischio sotto pressione

Quando si parla di giochi legati al rischio e alle decisioni ad alto coefficiente emotivo, Tobaku Mokushiroku Kaiji è un classico del genere. Creato da Nobuyuki Fukumoto, questo manga segue Kaiji Itō, un uomo sfortunato che si ritrova coinvolto in partite riguardanti vari giochi che vanno ben oltre la semplice posta in denaro, esplorando la psicologia e la disperazione umana in situazioni limite.

All’interno della saga di Kaiji compaiono molte varianti di gioco, alcune basate su concetti di poker e altri su sfide originali pensate dall’autore per testare i limiti dei personaggi. In alcune parti della storia i personaggi si confrontano con giochi di carte che ricordano modi più classici di interazione ludica, come per esempio il blackjack gratis.

Kaiji non è un manga che glorifica il rischio o il gioco nella vita reale: piuttosto, utilizza queste meccaniche come lente psicologica per analizzare motivazioni, paure e desideri dei personaggi.

Kakegurui – quando il gioco governa la scuola

Un’altra opera moderna che ruota attorno ai giochi, e soprattutto ai meccanismi di rischio e strategia, è Kakegurui – Compulsive Gambler. Ambientato in un’esclusiva accademia di élite, questo manga racconta di studenti che scalano la gerarchia sociale attraverso partite tra loro. Queste sfide variano da giochi di carte riconoscibili a meccanismi completamente inventati, ma l’obiettivo narrativo è sempre lo stesso: mostrare come il rischio, la strategia e il controllo del proprio destino giocano un ruolo nelle dinamiche di potere.

La protagonista, Yumeko Jabami, appassionata non per il denaro o il prestigio ma per il brivido del gioco in sé, incarna lo spirito competitivo e l’analisi psicologica che rendono questa serie così coinvolgente.

Akagi e Ten – duelli di tessere e mente nel mahjong sotterraneo

Se Hikaru no Go porta i lettori nel mondo del go competitivo, Akagi e Ten — entrambi di Nobuyuki Fukumoto — si immergono nel mondo sotterraneo del mahjong, un altro gioco classico giapponese a base di tessere.

In Akagi: The Genius Who Descended Into Darkness seguiamo un giovane prodigio che si fa strada tra i tavoli di mahjong gestiti dalla yakuza, dove le partite sono intense duelli mentali con posta altissima.

Ten, invece, esplora una narrativa più ampia sul gioco e sulla competizione tra giocatori di alto livello nel mondo del mahjong, approfondendo strategie, amicizie e rivalità.

Questi manga non sono soltanto storie di gioco: i duelli di tessere diventano metafore per sfide personali e per la capacità di leggere gli altri, di anticipare mosse e di mantenere il sangue freddo sotto pressione.

Liar Game – il gioco come metafora di verità e inganno

*Manga di Shinobu Kaitani come Liar Game affrontano i giochi da un punto di vista psicologico e sociale. La trama ruota attorno a un gioco competitivo in cui i partecipanti devono ingannare, negare o convincere gli altri per ottenere il massimo vantaggio.

Questo tipo di narrazione usa meccaniche di gioco non convenzionali, unite a una forte componente di analisi psicologica, per esplorare temi profondi come fiducia, moralità e strategia sociale.

Altri esempi degni di nota

Oltre ai titoli già menzionati, esistono altri manga in cui giochi riconoscibili o strutture ludiche sono al centro della narrazione:

  • Junket Bank – un manga contemporaneo in cui i giochi d’azzardo sotterranei assumono forme sempre più complesse, con situazioni di rischio elevato e conseguenze drammatiche. 
  • Gambling Emperor Legend Zero – un titolo breve ma intenso che segue personaggi in competizioni basate su gioco e rischio. 
  • The Legend of the Gambler: Tetsuya – un’opera classica che racconta la vita di un giocatore di mahjong nel Giappone del dopoguerra. 
  • One Outs – mescola sport e gioco, ponendo lo spettatore davanti a sfide mentali e strategie basate su probabilità e applicazione tattica.

I giochi classici come specchio narrativo

Ciò che accomuna tutti questi manga non è semplicemente la presenza di una partita o di una meccanica di gioco, ma l’uso dei giochi come specchio per riflettere aspetti più ampi della condizione umana: rischio, strategia, psicologia, relazioni sociali e crescita personale. Che si tratti di giochi tradizionali come il go o il mahjong, di competizioni psicologiche o di metafore strutturate come nelle serie d’azzardo, i giochi offrono agli autori un linguaggio narrativo potente e riconoscibile.

Questi manga, pur partendo da meccaniche ludiche, trascendono spesso il semplice “gioco” per trasformarsi in strumenti di introspezione e di esplorazione di dinamiche umane profonde. E questo, forse, è il vero motivo per cui storie di gioco continuano a risuonare tanto nei lettori di tutto il mondo: perché dietro ogni sfida c’è sempre qualcuno che pensa, rischia, sceglie e cresce.

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