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I Cavalieri dello Zodiaco: cosa aspettarci dal film in Live-Action?

Nicola Gargiulo 22/02/2023

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I Cavalieri dello Zodiaco è un franchise sicuramente importante per l’arte giapponese, e lo è ancora di più per il mondo intero, vista la sua enorme influenza sugli altri medium di intrattenimento.

In un periodo così proficuo per il panorama manga e anime, anche Hollywood ha deciso di fare la sua parte, successivamente alla mania di Netflix per quanto riguarda le trasposizioni in live action dei manga cult. Dopo Death Note, One Piece e Cowboy Bebop, ecco che arriva anche il live action dei Saint Seiya, capolavoro di Kuramada.

Dopo le prime immagini e un primo teaser molto generico in un certo senso, recentemente è stato pubblicato da Toei/Sony un trailer di alcuni secondi che ha annunciato la data di uscita, dove all’interno sono anche presenti alcune sequenze di combattimento.

Per quanto sia una produzione ad alto budget, e gli effetti speciali almeno dal trailer non sembrano affatto male, possiamo immaginare tutte le difficoltà, insieme alla complessità totale nel realizzare qualcosa che abbia almeno l’animo o una piccola porzione del “volto” dell’opera originale, che fin dagli anni ottanta ha ammaliato il pubblico.

Sicuramente è sempre una sfida proporre agli appassionati un live action con i fiocchi, visti tutti i fattori da considerare e mettere in piedi per avvicinarsi almeno un minimo all’obiettivo.

I Cavalieri dello Zodiaco: perché puntare ancora sui live action?

Fin dai tempi di Dragon Ball Evolution (qui un nostro approfondimento) il rapporto tra Hollywood e il mondo nipponico non è mai andato a “braccetto” specie se consideriamo tutte le produzioni future che mai hanno soddisfatto il pubblico, ma che anzi, hanno sempre condotto a un rapporto di odio di quest’ultimo verso tali prodotti: quindi perché continuare?

Sicuramente una delle risposte più ovvie riguarda il guadagno e il potenziale pubblico che potrebbe accorrere nelle sale, anche se alla fine la maggior parte delle volte solamente una piccola fetta apprezza quanto fatto; quindi in poche parole, il denaro vince sulla qualità come accade la maggior parte delle volte.

Un altro discorso invece riguarda il territorio “non hollywoodiano”, specie se consideriamo alcune pellicole tratte da manga e anime che hanno avuto successo anche nel resto del mondo. Un esempio su tutti potrebbe essere “Old Boy” di Caribu Marley e Nobuaki Minegishi, manga che ha ispirato l’omonima pellicola del 2003 di Park Chan-wook.

Nella lista abbiamo “Crows Zero 2”, “Ichi The Killer” e davvero tanti altri. Questo la dice lunga su tante cose e queste produzioni in live action ben riuscite riescono a donare una visione diversa da quello che è il panorama americano. Netflix di certo ha prorogato questa “causa negativa” con film come Death Note o serie come Cowboy Bebop.

Insomma, le premesse per questo Saint Seiya – I Cavalieri dello Zodiaco – The Beginning (titolo giapponese originale) non sono delle migliori, ma al momento il materiale è davvero gramo per poter iniziare a dedurre qualcosa di concreto per quanto riguarda il film.

Cosa ci raccontano i primi trailer e i primi poster?

La nuova clip pubblicata di recente, che conferma la data di uscita giapponese per il 28 aprile, nonostante sia breve mostra alcune scene “action” donando una visione quasi del tutto completa del protagonista Seiya, mostrando la sua armatura e addirittura il suo colpo più noto, ovvero il “Fulmine di Pegasus” (Pegasasu ryusei ken!).

Tra le prime cose notiamo fin da subito una ambientazione più “urbana” che mitologica (così come richiama l’essenza della storia originale ndr), e tra strade trafficati, aerei, e allo stesso tempo colline e quant’altro, il nuovo trailer non convince sotto questo aspetto, specie se consideriamo l’essenza presente nel materiale originale.

Oltre il combattimento e l’attacco, possiamo vedere all’interno del trailer anche l’armatura del personaggio, molto simile a quella originale ma allo stesso tempo diversa, forse anche per via della “rivisitazione” totale di storia, vicende e anche personaggi.

Quello che conta in questi casi è mantenere viva l’anima del racconto originale, niente di più; sostanzialmente il resto nel giusto contesto può anche essere mutato senza problemi, serve solamente mantenere il giusto equilibrio nel tutto, senza far pendere determinate cose da una sola parte.

Una delle poche cose sicure intorno a questo live action, è che sarà sicuramente visto al cinema dalla maggior parte degli appassionati, specie se parliamo del territorio giapponese.

In Italia sarà una “roulette russa” il lungometraggio in questione, ma senza ombra di dubbio gran parte del pubblico donerà sicuramente una possibilità a Sony e Toei Animation, vista la notorietà e l’amore verso il francise.

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