La rivolta dei Sepoy – Le Storie n. 3 – Recensione

Pubblicato il 21 Dicembre 2012 alle 11:52

De Nardo e Brindisi esplorano l’India di metà Ottocento dominata dagli inglesi in un albo che promette molto, ma che alla fine non riesce a mantener tutto.

Le Storie n. 3 – La rivolta dei Sepoy

Autori: Giuseppe De Nardo (testi), Bruno Brindisi (disegni).

Casa Editrice: Sergio Bonelli Editore.

Provenienza: Italia.

Prezzo: 3,50 Euro

Data di pubblicazione: Dicembre 2012


Al termine della lettura delle 110 pagine di fumetto contenute ne La rivolta dei Sepoy, albo numero 3 de Le Storie, vengono in mente diversi autori di romanzi d’avventura. Anzitutto Kipling, Edward Morgan Forster e il nostro Salgari. Vengono in mente quelle storie scritte o trasmesse, nelle quali l’avventura si intreccia all’amore, l’eroismo alla crudeltà. Grandi storie, grandi autori, dunque, ma del passato.

Nulla di male, per carità, ma forse una narrazione maggiormente al passo coi tempi avrebbe reso l’ultima fatica del duo De Nardo-Brindisi indimenticabile. E invece non si possono non sottolineare la resa “scolastica” di personaggi e ambientazione, con protagonisti che appaiono troppo schematici e monolitici e luoghi che si identificano come indiani perché sta scritto ad inizio volume.

Eppure le premesse per una grande storia ci sono tutte, ma probabilmente agli autori non è sufficiente un albo singolo, ancorché di foliazione alla Tex, per valorizzarle a fondo. La prima parte dell’avventura, anche a causa delle diverse ma doverose note esplicative, risulta un po’ appesantita, la seconda, invece, un po’ troppo veloce.

Non che nel complesso la leggibilità ne risulti pregiudicata, ma certo rimane un po’ l’amaro in bocca nel vedersi scorrere davanti agli occhi tanti personaggi e situazioni interessanti, senza che il lettore abbia modo di ottenere il massimo da ciascuno di essi.

La storia alla base dell’albo è facile da riassumere: Jim, giovane e attraente figlio di un sergente inglese e di un’indiana, è innamorato della bella Elisabeth, sulla quale però ha già messo gli occhi il tenente Jefford. Tra i due non tarderà a nascere un contrasto, col secondo che tenta di far uccidere il primo. A sventare i piani del suo superiore, proprio il padre di Jim, che però finirà per attirar su di sé il risentimento di Jefford.

Sullo sfondo dell’India di metà Ottocento sotto il giogo della britannica Compagnia delle Indie Orientali e alle prese col malcontento dei Sepoy, i nativi entrati nell’esercito di Sua Maestà, e del popolo, la vicenda sceneggiata da De Nardo scivola via comunque in maniera gradevole e coinvolgente, riuscendo a mescolare eventi reali a vicende immaginarie. Ad impreziosire il volume: i disegni di Brindisi, che ben aderiscono alla materia trattata, sia quando sono rappresentate le nutrite fila dei soldati, sia con le imponenti costruzioni coloniali o le concitate scene di lotta; e la splendida copertina di Di Gennaro, avvalorata anche dall’effetto telato che le conferisce un certo aspetto da cimelio del passato.

Insomma, lungi dal bollare come cattivo un albo che invece si presenta valido e godibile, è comunque da sottolineare uno scarto rispetto alle prime due uscite de Le Storie.


Voto: 6,5

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