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Gli anime e l’antica arte dei filler

Nicola Gargiulo 03/05/2023

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Nonostante gli anime di nuova produzione non stiano più adottando questo genere di tecnica volta a raccogliere tempo, i filler sono ancora oggi uno degli argomenti più discussi dagli appassionati, per via di un passato florido che tra qualche anno odorerà sicuramente di nostalgia.

Naruto, Bleach, Soul Eater, Dragon Ball, One Piece (quest’ultimo ancora oggi presenta e presenterà filler), sono solo alcuni dei titoli “avvolti” da questo mantello spesso spinoso, odiato dal pubblico nonostante siano davvero necessari a volte per non fermare per troppo tempo la vostra trasposizione animata tanto amata.

Questi “archi narrativi riempitivi” come ben sapete non sono presenti all’interno del manga originale, ma si presentano solamente nella trasposizione animata con un obiettivo ben preciso: raccogliere più tempo possibile in attesa che il manga continui la sua serializzazione.

Ispirandoci alla fonte CBR, rammentiamo che se leggete manga sapete benissimo le varie pause a cui questi ultimi vanno incontro, e proprio per questo gli studi di animazione devono trovare spesso e volentieri un modo per non fermare la serie animata per mesi e mesi.

Uno stop del genere per uno studio di animazione graverebbe moltissimo sui serrati ritmi di lavoro, e proprio per questo si è trovato questo “escamotage” molto efficace, che senza manco a dirlo non è mai stato troppo gradito dal pubblico.

Perché i filler sono così odiati dal pubblico?

Se un appassionato recupera una serie quando la medesima è già terminata magari può saltare tranquillamente questi riempitivi, tramite ricerche accurate su internet che indicano gli episodi in cui la storia va avanti. Ma come la mettiamo se l’utente segue la serie settimana dopo settimana?

Se un fruitore segue la serie passo passo (così come al momento può accadere con One Piece ndr), di certo si scoccia dei filler, che spesso hanno coperto mesi e mesi di programmazione senza mostrare al pubblico il proseguo effettivo della storia, troncando di netto il ritmo della narrazione: su questo si può fare ben poco, anche se al momento le soluzioni per le nuove produzioni sono semplicemente l’attesa e la pazienza.

One Piece è una serie già avviata e Oda nonostante prende delle pause non ha mai concesso alla Toei Animation dei filler molto longevi, vista la sua celere ripresa nella serializzazione, a differenza di Tite Kubo e Kishimoto con i loro rispettivi Bleach e Naruto.

Su questo fronte i vari studi di animazione iniziano a produrre una nuova serie quando hanno capitoli a sufficienza per concludere una stagione, quindi anche per questo al giorno d’oggi una nuova stagione di Jujutus Kaisen, Attack on Titan, One Punch Man e via discorrendo hanno bisogno di anni prima di essere mostrate al pubblico.

In alcuni casi le serie animate proseguono con il manga già concluso, così come sta accadendo con Demon Slayer e AoT per esempio: questa potrebbe essere una soluzione molto comoda volta all’eliminazione totale del filler.

Stesso discorso per la nuova serie di Bleach ad esempio che al momento sta adattando l’ultimo arco narrativo a distanza dalla conclusione ufficiale del manga. In contrapposizione, enormi filler potrebbe essere trasmessi all’interno dell’anime di Boruto, viste le numerose e longeve pause del manga.

Questi riempitivi tra qualche anno saranno solo un ricordo?

Quasi sicuramente sì, per il discorso appena approfondito in precedenza. I filler sono una tecnica riempitiva per anime con molti episodi come Dragon Ball, Naruto, Fairy Tail e via discorrendo, che nel tempo si sono concessi numerose pause, “allertando” gli studi di animazione che dovevano inventarsi delle storie di sana pianta per riempire buchi di mesi interi.

Come descritto in questi ultimi anni si sta optando per stagioni molto più brevi (con massimo una ventina di episodi a volte divisi in più “cour” ndr), con tempi di attesa molto più lungi tra una stagione e l’altra appunto, così come sta accadendo con Demon Slayer, One Punch Man e tutte le serie di nuova produzione.

Questa scelta è ponderata non solo per dare spazio alla qualità delle animazioni generali ma proprio per eliminare i filler, un “ostacolo” che sicuramente trancia il ritmo della narrazione a volte per mesi interni, se non anni.

Le nuove generazioni magari non noteranno questo cambio di rotta, anche se gli appassionati di vecchia data sicuramente si sono resi conto di questo arduo cambiamento, che tra qualche anno renderà i “filler” una leggenda agli occhi delle future generazioni di appassionati.

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