Chainsaw Man – l’importanza rivoluzionaria del ruolo femminile secondo Fujimoto

Scopriamo l'importanza rivoluzionaria del ruolo femminile in Chainsaw Man secondo Fujimoto

Pubblicato il 30 Gennaio 2023 alle 15:00

Chainsaw Man è, e lo sarà per tutta la sua serializzazione, uno dei manga Shonen più letti, seguiti e amati da tutti gli appassionati di questo genere. Le ragioni sono tante, e sono racchiuse nei diversi aspetti e tematiche che Fujimoto riesce a narrare capitolo dopo capitolo, del suo manda di successo. Si tratta di uno Shonen, certo, ma non è come quelli con i quali tanti sono cresciuti. Non c’è un protagonista principale con un obiettivo ambizioso, non è legato completamente a chi lo circonda e non sostiene ideali tanto nobili o profondi. Si tratta di un ragazzino molto influenzabile che si caccia nei guai anche senza volerlo o rendersene conto. Ma c’è un altro aspetto di questo manga che si allontana dagli altri Shonen di successo: il ruolo femminile.

Tatsuki Fujimoto è riuscito a rappresentare su carta una vera e propria rivoluzione del ruolo femminile in Chainsaw Man. Infatti questo lo possiamo vedere grazie agli occhi del protagonista, il quale ci mostra come non abbia alcun potere verso Makima, la donna che ama. Tutto ruota attorno a Makima, il capo della sezione speciale della pubblica sicurezza. È lei che muove le fila, e lo stesso di può dire per gli altri personaggi femminili.

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In questa discussione quindi l’obiettivo è quello di analizzare l’importanza rivoluzionaria del ruolo femminile secondo Fujimoto.

Chainsaw Man – l’importanza rivoluzionaria del ruolo femminile secondo Fujimoto

PROTAGONISMO QUASI TOTALE E CONTROLLO

Sicuramente ci sono altri manga Shonen in cui il ruolo femminile è molto importante e determinante, ma subisce sempre l’ingombro del protagonista maschile. Ne abbiamo di esempi per chiarire quello che vogliamo comunicare, e citiamo la totale inesistenza di spessore dei personaggi femminili in Dragon Ball, dove soltanto Bulma gode di maggiore spazio dall’inizio della serie, grazie alla sua intelligenza e genio. Ma alla fine tutto ruota attorno a Goku e agli altri guerrieri. Un altro esempio si può fare parlando di Naruto, dove c’è poco spazio e poco sviluppo per personaggi come Sakura, Ino, Hinata e soprattutto TenTen.

Nonostante nella serie Shippuden ci sia stato maggiore coinvolgimento si è trattato di comparse che hanno poi condotto allo sviluppo del protagonista. Ma in Chainsaw Man si vede quanto personaggi come Makima prendano completamente la scena sul protagonista e quanto riescano a controllare le sue emozioni, influenzandone le scelte e spingendolo a fare quello che vogliono loro.

Chainsaw Man – l’importanza rivoluzionaria del ruolo femminile secondo Fujimoto

MAGGIORE IMPATTO PSICOLOGICO

Il protagonista di Chainsaw Man è Denji e chiaramente le vicende ruotano tutte intorno a lui. Ma il lettore attraverso gli occhi di Denji non solo vede il suo modo di essere, di pensare e di combattere. Soprattutto può constatare quanto stiamo analizzando sui personaggi femminili. Quando Denji incontra per la prima volta Makima, riceve un trattamento particolare dal punto di vista psicologico. Makima gli dice chiaramente che per continuare a vivere deve diventare un suo “cagnolino” altrimenti verrà trattato come un demone e quindi ucciso.

Alla fine Denji sceglie la prima opzione e risponde persino abbaiando. In quel momento non si vede né orgoglio né desiderio di essere rispettati da parte di Denji, ma solo un personaggio che pur di smettere di soffrire accetterebbe tutto e Makima ha da subito un forte impatto psicologico su Denji che si ripercuote anche sul lettore. Anche Himeno riesce a fare lo stesso. Iperprotettiva verso Aki, si sacrifica contro Katana Man lasciando il suo corpo al Diavolo Fantasma. Poco prima di morire chiede ad Aki di piangere per lei quando sarà morta e va a finire esattamente così. Qui l’impatto psicologico è molto forte e si può anche pensare che Himeno abbia scelto di sacrificarsi per se stessa, dato che voleva che qualcuno piangesse per lei.

Chainsaw Man – l’importanza rivoluzionaria del ruolo femminile secondo Fujimoto

DIETRO I SORRISI RASSICURANTI SI NASCONDE SPESSO TUTT’ALTRO

È così. In Chainsaw Man Fujimoto riesce a rappresentare ogni personaggio femminile in modo molto affascinante, attraente e con modi di fare rassicuranti. Ma dietro ogni sorriso rassicurante ma allo stesso tempo enigmatico, si nasconde altro. Abbiamo già parlato di Makima, una donna che controlla palesemente Denji, il quale però non lo vede perché innamorato di lei. Makima gli fa diverse promesse in cambio di qualcosa, che poi mantiene, ma non senza mettere in pericolo la vita del protagonista.

Questo personaggio femminile mantiene sempre la calma, non ha mai dato segni di insicurezza. Questo perché sa come agire e sa sempre quello che deve fare. Denji fa la conoscenza di un’altra ragazza della quale si innamora davvero. Si tratta di Reze, che conosce all’interno di una cabina telefonica per ripararsi da una pioggia battente. Reze è una ragazza dolce che mostra interesse per Denji. Lui la segue ovunque facendo quello che lei propone, fino a quando si scopre essere il Diavolo Bomba, intenzionato a recuperare il suo cuore. Torna quindi il discorso fatto in precedenza, ovvero quello del controllo e dell’impatto psicologico, nel quale Denji cade in trappola anche con Himeno durante e dopo i festeggiamenti per il recupero di un pezzo di carne del Diavolo Pistola. Tuttavia Himeno ha intenzioni innocue.

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