Hajime no Ippo: il meraviglioso spokon mai approdato in Italia!

Hajime no Ippo e il suo "problema" con l'Italia

Pubblicato il 14 Ottobre 2022 alle 17:00

Hajime no Ippo ha cuore, grinta, forza, passione e ironia e a oggi non ha mai ricevuto una pubblicazione italiana da nessuna casa editrice nostrana. Un manga sportivo sensazionale, dalla qualità elevata non è mai arrivato nella nostra lingua, né tanto meno nella sua versione anime (o almeno ancora non doppiato ndr).

Questo ovviamente fa rimanere una storia del genere di nicchia, nonostante in Giappone ancora oggi sia una delle più apprezzate di sempre, e se proprio vogliamo dirla tutta l’opera ha superato anche i capitoli di One Piece, visto che George Morikawa ha iniziato la storia d’Ippo e compagnia quasi 10 anni prima del sensei.

Di certo non è una gara, ma vogliamo solo sottolineare di come questa manga abbia tutte le carte in regola per essere pubblicato in Italia, che ancora oggi si esenta da questa scelta, ma perché? Di certo come prima ipotesi possiamo considerare il fattore “volumi” o tankobon, che in Giappone hanno superato il numero 100.

Se ci pensate per una casa editrice è complesso portare in Italia dal numero uno una serializzazione del genere, anche se nel complesso parliamo di un vero e proprio capolavoro spokon, che a oggi conta delle tavole strepitose che hanno fatto scuola, e la loro caratura meravigliosa ha reso iconici combattimenti e personaggi.

Hajime no Ippo: il meraviglioso spokon mai approdato in Italia!

La sicurezza da parte delle case editrici di non vendere le copie prefissate di certo è un ostacolo immenso, visto che questo manga è di nicchia in Italia, anche se il fandom è molto affezionato.

Forse con una bella campagna pubblicitaria mista magari alla disponibilità di una variant o una riproposizione che potrebbe invogliare all’acquisto anche un pubblico nuovo e attualmente distante da Hajime no Ippo, potrebbe essere una scelta vincente ma appunto si tratta di un investimento non sicuro e anche per via della crisi della carta questa scelta potrebbe essere parecchio azzardata, dobbiamo darne atto.

Questo è quindi forse l’ostacolo più grande al momento per un arrivo in Italia del manga, visto che 100 e passa volumi all’attivo di certo potrebbero essere un problema se si spera d’iniziare da zero una serializzazione, anche se il prodotto è altamente richiesto.

Perché sì, come accennato in precedenza il fandom di Hajime ni Ippo è vasto e anche affezionato e di certo non si tirerebbe indietro nel caso ci fosse il bisogno di supportare un editore coraggioso che abbia voglia di pubblicare il manga, magari approfittando anche di un qualche reboot o nuova stagione da parte del Giappone, ma anche lì non abbiamo niente al riguardo dato che anche l’anime in terra nipponica è fermo alla terza stagione.

Il coraggio di pubblicare e l’azzardo di proporre

Da come discusso anche l’anime è fermo e quest’ultimo non è mai arrivato in Italia (a breve sarà caricato su Netflix ma sottotitolato ndr) e questo è un grande fardello, specie se consideriamo il valore di una trasposizione animata in questo periodo. La versione cartacea a grandi linee vende in tutto il mondo per via dell’anime e questa cosa Hajime no Ippo manca e quindi perde anche l’occasione di essere pubblicato nel resto del mondo.

L’esempio sembra banale ma pensate a questi titoli: Jojo, L’Attacco dei Giganti, Demon Slayer, Cyberpunk, Naruto, Bleach e tanti altri; come mai hanno avuto tanto successo nelle vendite del manga questi titoli? (ovviamente parlando dell’Italia certo) per via della trasposizione animata che inizializza il pubblico attraverso un medium famigerato, noto come Netflix ad esempio, che è comunque un ottimo trampolino di lancio per molte storie, come fu all’epoca Italia 1 ad esempio.

Questo il manga di Morikawa non lo ha e nel corso del tempo ha dovuto contare solamente su una piccola cerchia di appassionati, un fandom fedele a un’opera di grande cuore, ben realizzata, ottimamente strutturata che è uscita fuori dal Giappone nonostante non abbia avuto azzardi da parte di editori o studi di animazione che volessero tentare una riproposizione in Italia.

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