Qual è il miglior Toy Story di sempre?

Pubblicato il 25 Novembre 2020 alle 18:00

Impareggiabili in termini di qualità e coerenza, i film di Toy Story della Pixar potrebbero essere la migliore serie di tutti i tempi. Ecco tutti e quattro i film classificati.

Probabilmente non c’è nessuna dimostrazione che un film di Toy Story sia migliore degli altri: tutti sono family-friendly, ma allo stesso tempo delle montagne russe a livello emotivo. I film Pixar diventano, così, il gold standard non solo per i film di animazione, ma per i filmmaking in generale.

In un quarto di decennio, la serie non ha minacciato un calo di immaginazione o di ambizione narrativa sin dal suo inizio nel 1995. In onore del 25° anniversario dell’originale Toy Story, ecco ogni voce della serie iconica in classifica.

Toy Story

Solo nel 2020 il primissimo film della Pixar ha visto la sua popolarità rallentare, dovuto agli impressionanti progressi che lo studio ha fatto dal 1995 sino a ora. Purtroppo i disegni fatti a mano del primo Toy Story non posso competere con l’avanzatissima tecnologia CGI degli ultimi decenni, tanto da sembrare quasi grossolani. Nonostante questo, grazie al fatto che l’animazione si rifà abilmente ai nostri giocattoli d’infanzia preferiti e alla storia degli amici della cameretta di Andy come temi centrali del film continuano a sostenere le sue ossa altrimenti datate dopo tanti anni.

Il primo incontro di Buzz e Woody, inoltre, è avvincente ora come lo era venticinque anni fa grazie all’eccellente cameratismo di Massimo D’Apporto e Frabrizio Frizzi, e non fa male anche che il film ospiti un fantastico cast di supporto di leggende della commedia un po’ più datata.

Toy Story è avanti di parecchie leghe nella sua esecuzione rispetto a molti altri film, animati o meno, ma si trova saldamente in fondo alla pila per essere stato completamente superato dai suoi tre successori. Il viaggio di Buzz verso la consapevolezza di sé come un giocattolo è divertente (e un po ‘inquietante, se ci pensi), ma non affronta o porta il peso esistenziale extra su cui i suoi tre successori avrebbero successivamente costruito.

Toy Story 2

In poche parole, Toy Story 2 si basa su tutto ciò che ha reso eccezionale il suo predecessore. Per prima cosa, la sua animazione sembra e si sente significativamente meglio, dando il via a un set d’azione stellare con un’attenzione incisiva ai dettagli che continua a portare attraverso le scene e i temi più emozionanti del film.

È qui che il film brilla; mentre aumenta le gioiose meraviglie del mondo dei giocattoli con nuovi personaggi, luoghi e gag sempre spiritose, Toy Story 2 migliora anche il suo gioco ricordando teneramente il passare del tempo agrodolce.

Questo è meravigliosamente  ribadito dalla magistrale sequenza di flashback della nuova arrivata Jessie, ancora una delle migliori della Pixar più di vent’anni dopo. Le corde del cuore vengono tirate, non solo per l’abbandono del personaggio da parte del suo proprietario, ma anche per disegnare il senso di colpa complice degli spettatori, imminente o passato, per aver inevitabilmente dimenticato gli oggetti di affetto della loro infanzia mentre crescono.

Partendo da lì, la lotta di Woody per rimanere importante viene ampliata, da una meschina rivalità con Buzz nel primo film a una vera e propria crisi di intenti, chiedendo se è meglio essere ammirati da molti per sempre o amati da qualcuno per un momento nel tempo. È roba pesante e tuttavia accessibile a spettatori di tutte le età, il che forse è ciò che lo rende impressionante.

2)Toy Story 3

Prendendo una nuova direzione ispirata in quello che è essenzialmente un film di evasione dalla prigione, Toy Story 3 è senza dubbio il film più spiritoso e costantemente divertente della serie.

L’intero cast, nuovo e di ritorno, fa fuoco su tutti i cilindri, in particolare Fabio De Luigi nei panni di una bambola Ken impacciata, che munge l’oro della commedia da ogni scena in cui si trova. Per questo motivo il film è quello che si rivede più volte rispetto agli altri tre, dando a Toy Story 3 un minimo di vantaggio rispetto a Toy Story 2, nonostante le domande tematiche più profonde di quest’ultimo.

Toy Story 4

La Pixar crea quella che è forse la migliore trilogia di tutti i tempi con un epilogo potenzialmente ancora migliore.

Toy Story 4 non si è mai sentito necessario dopo che il terzo film è apparso per concludere la serie con un inchino senza soluzione di continuità, ma ci riesce ancora di più per questa continuazione disordinata, sorprendentemente grezza e reale dell’istantanea rosea con cui l’ultimo film ha lasciato il suo pubblico.

Con lo scopo esistenziale di Woody ancora una volta vacillante dopo essere stato adottato dal suo nuovo proprietario, Bonnie, Toy Story 4 avrebbe potuto rischiare di immergere le dita dei piedi in un territorio troppo familiare.

Contro ogni previsione, il concetto del film rimane fresco pur offrendo una narrazione più matura in parte grazie a un cattivo sfumato e dell’approccio piacevolmente cupo del regista Josh Cooley. La situazione di Woody sembra più disperata e personale questa volta, e con il ritorno di Bo Peep e il suo rapporto scoppiettante con il cowboy, i battiti emotivi del film colpiscono più frequentemente e più duramente che mai.

Nonostante il suo tono più pesante, Toy Story 4 rimane affascinante quanto i suoi tre fratelli maggiori grazie alla fantastica introduzione di Forky di Luca Laurenti (che pone con successo domande che dovrebbero essere ben oltre un film sui giocattoli).

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