Transmetropolitan n. 2 – Recensione

Pubblicato il 20 Maggio 2012 alle 09:00

Prosegue la trasgressiva serie di Warren Ellis imperniata sull’iconoclasta Spider Jerusalem, giornalista in prima linea contro il potere costituito! Fatevi avvincere dalle estreme atmosfere cyberpunk di una delle pietre miliari della Vertigo!

Transmetropolitan n. 2

Autori: Warren Ellis (testi), Darick Robertson (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Provenienza: USA

Genere: Fantascienza

Prezzo: € 13,95, 16,5 x 25,2, pp. 144, col.

Data di pubblicazione: aprile 2012


Che Warren Ellis sia uno degli autori più provocatori e trasgressivi del comicdom anglosassone è notorio e basta prendere in considerazione dirompenti serie Marvel come Hellstorm e Doom 2099, tra le altre, o la sua discussa run di Hellblazer della Vertigo per capirlo. Caratterizzato da un’ispirazione visionaria e fortemente eversiva, Ellis è spesso stato al centro di polemiche e la censura non ha mancato di colpirlo.

Un altro dettaglio che rende peculiare Ellis è la sua versatilità: è capace infatti di scrivere storie di supereroi ma anche di imbastire trame horror e fantascientifiche. Per ciò che concerne la science-fiction, in particolare, lo scrittore britannico deve molto alla sensibilità cyberpunk e pure alle innovative sperimentazioni new wave e ciò è evidente in Transmetropolitan, avvincente serial Vertigo che RW-Lion sta riproponendo.

È ora la volta del secondo tp che include i nn. 7-12 del comic-book originale e si può affermare senza tema di smentite che se la story-line iniziale era intrigante, questa è di gran lunga superiore, sia in termini di costruzione del plot sia per ciò che concerne le situazioni descritte. Trasmetropolitan, in effetti, non è un fumetto qualsiasi: con il pretesto di narrare le grottesche vicende di Spider Jerusalem, giornalista ‘gonzo’ che agisce in contesti futuribili, Ellis punta il dito, con una perfetta attitudine punk, contro il potere costituito e le autorità civili e religiose. In poche parole, denuncia il sistema capitalistico, consumistico e mediatico occidentale, tanto che molte delle immaginifiche invenzioni presenti nel serial possono essere interpretate come agghiaccianti metafore della società contemporanea.

Nel tp precedente, Spider, dopo un periodo in cui si era ritirato dal mondo, ritorna nel quartiere di Angel 8 e ricomincia a lavorare per il giornale The Word. Ciò lo ha condotto ad indagare sulla sottocultura dei Transitori, uomini che tramite complesse operazioni genetiche si trasformano in alieni; e ha scoperto l’esistenza di strani culti religiosi e altre pazzie. Ma non è nulla rispetto a ciò che affronterà nella nuova story-line. Prima di tutto, Channon, la sua avvenente stagista, è in crisi per essere stata abbandonata dal fidanzato che ha pensato di unirsi a una comunità i cui membri si fanno mutare in creature di nebbia, e prenderà decisioni drastiche.

Spider inoltre dovrà fare i conti con il passato, simboleggiato dalla ex-moglie, la cui testa criogenicamente congelata è in possesso di alcuni malintenzionati, e da una creatura mostruosa che afferma di essere il figlio. Aggiungiamo un poliziotto bulldog che ha molti motivi per odiare il giornalista e potrete intuire che la situazione sarà decisamente preoccupante.

Ellis si sbizzarrisce con le stravaganze (morti tornati in vita; uomini che si sottopongono ad operazioni chirurgiche per diventare animali; sacrifici umani; viaggi nel tempo; polline che trasmette messaggi nelle menti; bambini sottoposti a test batteriologici; svariate forme di libido e così via), usando uno stile di scrittura che è un sorprendente mix di noir, hard-boiled, post-modernismo, cyberpunk e Avant-Pop (senza contare l’onnipresente influenza dell’estetica di Wlliam Burroughs), e impostando dialoghi sarcastici e sopra le righe.

Darick Robertson, dal canto suo, fa un ottimo lavoro, visualizzando le folli fantasie di Ellis con maestria e ricorrendo a una costruzione inventiva della tavola che in certi momenti fa pensare alla pop art e all’underground psichedelico di impronta sixties, filtrati dalle convenzioni illustrative dei comic-book made in USA. Transmetropolitan, quindi, è da non perdere e può essere definita una delle poche opere disponibili nel mercato che valga veramente la pena leggere. L’edizione RW-Lion non è eccezionale ma accettabile ed è corredata da un’intervista a Darick Robertson. Tuttavia, a mio parere, l’intervistatore avrebbe potuto rivolgere al penciler domande meno risapute e banali. Pazienza.


Voto: 8

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