Mostri Marvel | Recensione

Pubblicato il 14 Ottobre 2017 alle 10:00

I mostri della Marvel sono tornati! Siete pronti a scoprire alcune delle più strane creature nate dall’immaginazione di Stan Lee e Jack Kirby? Non perdete questo volume realizzato da Eric Powell, Peter David e altri talenti del fumetto americano!

Ho scritto in altre occasioni che la Marvel non si è solo concentrata sui supereroi e, specialmente negli anni cinquanta, quando la casa editrice si chiamava Atlas, pubblicò tante collane horror e di fantascienza basate sui mostri. Molti di essi furono il frutto dell’immaginazione di autori del calibro di Stan Lee, Jack Kirby, Steve Ditko, Don Heck; in pratica, di cartoonist che in seguito avrebbero lasciato un’impronta indelebile nel Marvel Universe.

Anche il primo numero di Fantastic Four che diede vita all’era dei supereroi Marvel era in fondo legato alla tradizione dei mostri, non solo per la presenza della Cosa ma anche per quella delle creature terrificanti guidate dall’Uomo Talpa. Pure Hulk era ispirato a quel genere di personaggi e nel corso degli anni i vari autori di tanto in tanto li ripresero, inserendoli nel contesto dei giustizieri in calzamaglia.

Non c’è dunque da stupirsi se la Casa delle Idee è tornata sull’argomento con Monsters Unleashed, attualmente in corso di pubblicazione in Italia. E anche questo volume è dedicato ai mostri del passato. Include storie autoconclusive, proposte in una serie di one-shot chiamati Marvel Monsters Group e realizzate da autori contemporanei; ma ci sono avventure d’epoca, non prive di valore storico. Si tratta, insomma, di un mix di classico e moderno. Il tp si apre con Devil Dinosaur, albo sul gigantesco dinosauro creato dal Re Kirby negli anni settanta.

Tom Sniegoski ed Eric Powell narrano la vicenda di Devil Dinosaur che, in compagnia del fedele uomo scimmia Moon Boy, rimane coinvolto nelle macchinazioni dei Celestiali, le divinità cosmiche ideate sempre da Kirby in Eternals. C’è però anche il collerico Hulk e non potrebbe essere diversamente in una storia di mostri e, come è facile intuire, non mancano azione e scazzottate, sul filo di una costante ironia. La trama è un po’ esile e l’episodio è da segnalare più che altro per i disegni di Powell, dinamici e plastici.

Si prosegue poi con il n. 62 della storica collana Journey Into Mystery (quella che segnò l’esordio di Thor, tanto per intenderci). In questo albo la leggendaria coppia Lee/Kirby fece esordire il primo Hulk. Ebbene sì, prima di Bruce Banner ci fu un personaggio con lo stesso nome, una specie di orsacchiotto gigante e cattivo che nell’era Marvel è ricomparso come Xemnu. La storia ovviamente può risultare datata ma ha un fascino vintage, malgrado la prova grafica di Kirby non sia da annoverare tra le sue migliori.

Where Monsters Dwell presenta invece avventure che ripropongono vecchie creature dai nomi strampalati e assurdi che popolavano le riviste Marvel dei fifties. Keith Giffen, già avvezzo a situazioni grottesche e volutamente demenziali, ripesca il terribile Bombu e fa una satira dei fumetti horror, evidente grazie al tratto contorto e cartoonesco dei disegni. Peter David scrive forse l’episodio migliore, ambientato a Hollywood e incentrato su Monstrollo. Di fatto è una denuncia dell’ambiente del cinema, visualizzata dal tratto grezzo di Arnold Pander. Jeff Parker, dal canto suo, esagera con atmosfere satiriche concentrandosi su Manoo in una storia disegnata da Russell Braun e Jimmy Palmiotti.

Lee e Kirby sono poi presenti in un altro gioiello d’epoca, il n. 10 di Tales To Astonish, altro glorioso comic-book Marvel, che introduce il terribile Titano. Anche in questo caso la vicenda risulta ingenua ma comunque piacevole, grazie all’estro grafico di Kirby. Fin Fang 4, invece, ha il merito di proporre in un colpo sole diversi mostri della Casa delle Idee, a cominciare da quello forse più famoso, il drago Fing Fang Foom, apparso spesso nelle collane di Thor, Iron Man e altri supereroi.

Il drago è in compagnia di Elektro (nessun collegamento con il celebre nemico dell’Uomo Ragno), Gorgilla e l’esordiente Googam, figlio di Goom, altro classico mostro marvelliano. Scott Grey concepisce una story-line stravagante, inserendovi i Fantastici Quattro. E’ una specie di omaggio alla Marvel dei vecchi tempi con i disegni un po’ standardizzati di Roger Langridge.

E il n. 89 di Strange Tales propone le origini proprio di Fin Fang Foom, sempre a opera degli onnipresenti Lee e Kirby. Ancora oggi è un episodio di grande livello, uno splendido esempio di fantascienza da b-movie imperniato su un personaggio a suo modo fondamentale. Non poteva poi non partecipare a questo revival Steve Niles, uno degli autori horror attualmente più rilevanti, che firma Monsters On The Prowl, altro omaggio a un comic-book Marvel dallo stesso titolo, stavolta però degli anni settanta.

Niles, in realtà, svolge un’operazione più sofisticata di quelle degli altri autori, celebrando sia i mostri sia i supereroi della Casa delle Idee, onorando quindi la Silver Age nella sua totalità. La storia infatti inizia con Hulk e la Cosa e a prima vista potrebbe sembrare una tipica vicenda supereroica. A essi si aggiungono Giant-Man e la Bestia ed è presente anche il Collezionista, classico villain ben noto ai lettori di Avengers. Costui ha collezionato Fing Fang Foom e altri mostri, con conseguenze devastanti. Niles concepisce un’ottima trama, coadiuvato dai disegni del bravo Duncan Fegredo che ci dona tavole di grande impatto visivo.

Nel n. 9 di Tales to Astonish, invece, Lee e Kirby raccontano una storia sci-fi con, tanto per cambiare, una creatura gigantesca e terrificante. E il libro si conclude con un episodio tratto dallo stesso albo, sempre scritto dal Sorridente ma illustrato da un’altra leggenda Marvel, Don Heck, mitico penciler di Iron Man, che raffigura il letale lucertolone Droom.

In definitiva, qual è il giudizio che si può dare su Mostri Marvel? E’ un volume interessante per certi versi ma in linea di massima le storie non sono incisive e risultano troppo superficiali nei toni e nell’impostazione. Hanno tuttavia il merito di mettere in evidenza un genere narrativo che ha fatto comunque parte del lungo ed esaltante percorso editoriale della Marvel.

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