Batman: Bad Blood – Recensione

Pubblicato il 29 Gennaio 2016 alle 23:47

In seguito ad uno scontro con il misterioso Eretico, Batman sparisce nel nulla. Dick Grayson decide di sostituirlo ed indossare il manto del Cavaliere Oscuro mentre Damian Wayne torna nel ruolo di Robin. Nella loro crociata per proteggere Gotham City e scoprire che fine ha fatto Bruce Wayne, avranno al loro fianco due nuovi alleati: Batwing e Batwoman.

Batman Bad Blood (1)

Sembra che l’attuale priorità ad Hollywood sia quella di riaffermare con forza il girl power e il black power. Basti dare un’occhiata ai due protagonisti di Star Wars: Il Risveglio della Forza mentre in casa Marvel sono in arrivo i film su Black Panther e Captain Marvel (in uscita per la festa delle donne 2019) e, dopo la serie tv su Jessica Jones, è in produzione quella dedicata a Luke Cage. Un’esigenza che grava anche su questo nuovo titolo direct-to-video della collana d’animazione DC Universe che evolve la saga della Bat-family iniziata con Son of Batman e proseguita con Batman vs. Robin.

Il film si ispira alla sensazionale e articolatissima multi-story arc a fumetti orchestrata da Grant Morrison tra il 2009 e il 2013 nella quale Batman viene torturato psicologicamente dalla loggia del Guanto Nero, è costretto ad uccidere Darkseid in Crisi Finale e deve intraprendere un viaggio di redenzione attraverso il tempo. Intanto Gotham resta sotto la protezione di Dick Grayson e Damian Wayne, rispettivamente Batman e Robin. Quando Bruce fa il suo ritorno, istituisce un network chiamato Batman Incorporated formato da Cavalieri Oscuri internazionali per respingere l’incombente minaccia del “Leviatano”, dietro il quale si nascondono Talia Al Ghul e il (neanche tanto) misterioso Eretico.

Qui tutto viene condensato, riletto e semplificato per adattarsi ad un prodotto di 72 minuti che punta soprattutto sull’introduzione di Batwoman e Batwing. Lei è Katherine Kane, doppiata da Yvonne Strahovski, le cui origini vengono ampiamente approfondite con flashback e quant’altro. Lui è Luke, figlio di Lucius Fox, veterano di guerra, e tanto basta.

C’è molto poco da dire, la storia regge su una sfilza di combattimenti coreografati più o meno bene e vengono gettate nella mischia anche delle bizzarre suore ninja. Il segreto della scomparsa di Bruce Wayne è molto banalizzato rispetto al fumetto, l’identità dell’Eretico non sarà una sorpresa e la storia non riserva lo stesso epilogo drammatico ed epico dell’opera originale ma scade nel buonismo.

Il livello d’animazione non denota grosse evoluzioni rispetto agli ultimi titoli e pare di cominciare a vedere solo gli episodi di una telenovela priva di autorialità la cui unica esigenza è buttare nella mischia quanti più personaggi possibile per mettere insieme enormi scazzottate.

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