Swamp Thing di Brian K. Vaughan n. 1, la recensione

Pubblicato il 6 Febbraio 2014 alle 15:30

Arrivano le storie della Cosa della Palude scritte dall’autore di Y L’Ultimo Uomo, Ex.Machina e Saga: Brian K. Vaughan! Cosa succede a Tefé, la figlia di Swamp Thing e di Abigail Holland? Scopritelo nell’edizione economica di una delle più amate serie Vertigo!

vertigo_presenta_12_swamp_thing_di_brian_k_vaughan_01Swamp Thing di Brian K. Vaughan n. 1

Autori: Brian K. Vaughan, Jeffrey Rotter (testi), Roger Petersen, Lelio Bonaccorso (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Horror

Provenienza: USA

Prezzo: € 2,50, 16,8 x 25,6, pp. 32, col.

Data di pubblicazione: gennaio 2014

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Ultimamente molte case editrici stanno proponendo o riproponendo fumetti in edizione economica. L’idea non è da bocciare se consente ai lettori che non hanno grandi possibilità di spesa di leggere materiale interessante. La RW-Lion non è da meno e ha stampato albi di trentadue pagine in formato comic-book americano. Tra questi si contano alcuni serial Vertigo, anche se nello specifico non è così. Tom Strong, per esempio, è della divisione ABC; mentre Ex-Machina è di provenienza Wildstorm. La Lion li ha invece spacciati per prodotti Vertigo. Tale scelta non inficia la qualità delle opere in questione ma mi pare poco corretta.

Un punto debole di questi spillati è l’assenza di articoli introduttivi. Per ciò che concerne, ad esempio, il primo numero di Swamp Thing, sarebbe stata cosa buona e giusta scrivere qualche riga, dal momento che l’autore, Brian K. Vaughan, delinea una story-line che è diretta conseguenza di avvenimenti narrati in precedenza. Le storie sono tratte dalla terza serie di Swamp Thing. Finora in Italia abbiamo avuto modo di leggere la produzione classica del duo Wein/Wrightson; quella leggendaria del grande Alan Moore nonché la run di Morrison e Millar. Prima di passare alla gestione Vaughan, avrei optato per gli episodi di Rick Veitch, successivi a quelli del Bardo di Northampton; e almeno per una selezione dei numeri firmati da Rick Foreman.

Va inoltre chiarito che, indipendentemente da ciò che ci si può aspettare, Vaughan si concentrerà su Tefé Holland, figlia di Swampy e della splendida Abigail. La coppia è andata incontro a una serie incredibile di vicissitudini e anche la figlia è cambiata. Vaughan parte quindi dal presupposto che i lettori siano al corrente degli ultimi sviluppi ma non so se varrà per quelli italiani. Potrei fare un riassuntino ma non mi va di toppare le falle della Lion e quindi, a costo di sembrare polemico, toccherà a loro, se lo riterranno, porvi rimedio. Chiusa la parentesi, la gestione di Vaughan è valida e non potrebbe essere altrimenti, dato che il geniale autore di Y The Last Man, Ex-Machina, Runaways e Saga è uno dei migliori scrittori del comidom statunitense.

La storia inizia in un contesto tranquillo e quotidiano e Brian introduce Mary, una ragazza non dissimile da tante altre. Frequenta l’ultimo anno delle superiori, sta per diplomarsi e ha deciso che andrà al college. I suoi migliori amici sono un compagno e una compagna di scuola e con il primo pare si stia instaurando un rapporto amoroso. Mary pensa anche al ballo di fine anno e al fatto che forse farà sesso con lui. Insomma, non c’è nulla che possa far considerare Mary una persona strana. Eppure fa sogni inquietanti che non comprende e in alcuni momenti ha la sensazione di possedere ricordi non suoi (in uno di questi appare John Constantine). Chi è realmente Mary, quindi? Cosa le sta succedendo?

Vaughan crea abilmente un clima crescente di suspense e tensione, scrivendo testi introspettivi e intensi di grande valenza suggestiva. Senza spoilerare, anticipo che l’orrore e la tragedia giungeranno all’improvviso. E quando si farà viva Abigail le cose non saranno più le stesse. Alle matite c’è Roger Petersen dal tratto standardizzato e poco inventivo ma funzionale. In ogni caso, lo ribadisco, le storie della Cosa della Palude di Vaughan sono valide e la sua gestione, sebbene non accolta con entusiasmo dai fan americani, non è banale. E bisogna ammettere che era arduo scrivere storie di un personaggio a suo tempo gestito da Alan Moore, Rick Veitch e Grant Morrison. In appendice all’albo c’è poi un breve estratto dal one-shot The Unexpected, scritto da Jeffrey Rotter che delinea un’insipida storia su un neandertaliano illustrata da un non eccelso Lelio Bonaccorso. Già nei numeri di Ex-Machina la Lion aveva compiuto un’analoga operazione che personalmente trovo inutile. Da provare, comunque.

Voto: 7

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