Cappuccio Rosso e I Fuorilegge, la recensione del volume 5

Pubblicato il 28 Dicembre 2013 alle 11:30

Si conclude la run di Scott Lobdell su Red Hood & The Outlawas, con un drammatico epilogo del crossover Morte in Famiglia! Cosa succederà a Jason Todd preso di mira dal terribile Joker? Scopritelo nel quinto tp della serie imperniata sul trio di antieroi più intrigante del DCU!

Cappuccio Rosso e I Fuorilegge n. 5

Autori:  Scott Lobdell, James Tynion IV (testi), Timothy Green II, Ardian Syaf, Robson Rocha, Ken Lashley, Tyler Kirkham, Julius Gopez (disegni)

Casa Editrice: RW-Lion

Genere: Supereroi

Provenienza: USA

Prezzo: € 9,95, 16,8 x 25,6, pp. 96, col.

Data di pubblicazione: dicembre 2013

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Tra le varie serie della Bat Family concepite nell’ambito del reboot DC, quella dedicata a Jason Todd, alias Cappuccio Rosso, e dei suoi compagni Arsenal e Starfire è una delle migliori. Forse pochi avrebbero scommesso su Red Hood & The Outlaws ma le godibili trame ideate da Scott Lobdell hanno avvinto molti. Occupandosi di tre antieroi disincantati e disfunzionali, l’autore ha impostato story-line appassionanti, scrivendo testi ironici e dialoghi spassosi e non rinunciando al pathos e alla drammaticità, quando necessari, e all’analisi psicologica. Jason è un ragazzo tormentato dal rapporto conflittuale, mai del tutto risolto, con il suo ex mentore Batman; Arsenal, apparentemente sbruffone e spavaldo, è in realtà fragile e insicuro, per giunta alcolizzato; e l’aliena Starfire, malgrado la sua aggressività, nasconde molte debolezze emotive.

Episodio dopo episodio, Lobdell ha approfondito questi elementi fino a giungere allo sconvolgente crossover Morte in Famiglia che ha coinvolto tutti i bat-mensili, ad eccezione di Batwoman. E va da sé che i Fuorilegge non potevano non essere implicati nelle terribili macchinazioni del perfido Joker e non solo per il fatto che Jason è un ex pupillo di Bats. I fan ricorderanno infatti che il Clown del crimine aveva ucciso Jason in una storia  controversa e benché sia in seguito tornato in vita, il vigilante non ha ancora superato il trauma. Cosa succederà quindi quando Joker deciderà di prendere di mira anche Cappuccio Rosso?

Nel tp precedente il villain gli aveva fatto credere di essere responsabile della sua nascita e in questo volume che include i nn. 16-19 della testata originale ne sapremo di più. Scott si collega agli sconvolgenti eventi delle altre bat serie ma pure a Teen Titans, da lui scritta. Bisognerebbe infatti leggere il n. 16 di Giovani Titani che funge da prologo al primo episodio. Starfire e Arsenal dovranno loro malgrado collaborare con il team guidato da Red Robin e in tale occasione l’insicuro Roy Harper dovrà dimostrare di essere un leader. Ci riuscirà? Lobdell ci fornirà la risposta con una storia dai classici toni supereroici, ben concepita e impostata, che rivela altresì inediti dettagli sul passato di Roy, con l’apparizione impensabile di Killer Croc.

E gli avvenimenti si susseguono con un ritmo serrato fino all’epilogo di Morte in Famiglia, in cui Lobdell riprende tutti gli elementi del passato di Jason e risolve in maniera magistrale l’annoso dissidio tra Cappuccio Rosso e il Cavaliere Oscuro. Ed è anche il canto del cigno di Scott che si congeda dalla serie con un gioiello narrativo, malinconico e introspettivo, dimostrando di conoscere a menadito l’affascinante universo di Batman e utilizzando Damian, Nightwing, Alfred e i vari character legati a Bruce Wayne.

A sostituire Lobdell nel n. 19 come scrittore regolare c’è James Tynion IV, conosciuto per il non eccelso Talon. Lo sceneggiatore si impegna a proseguire nel solco dello stile di Lobdell e pure lui scrive dialoghi sarcastici e sopra le righe, avendo ben compreso le psicologie dei personaggi. Inoltre, imbastisce una trama che si preannuncia lunga e articolata, facendo comparire l’anziana e misteriosa Ducra, sua figlia Essence e persino il perfido mago S’aru, apparso all’inizio della serie. Questo esordio di Tynion sembra promettente e speriamo che il livello della serie non si abbassi.

Dal punto di vista grafico, sfortunatamente il bravissimo Kenneth Rocafort aveva già da tempo abbandonato il mensile e in questi episodi ci sono vari penciler che evocano un fastidioso senso di eterogeneità visiva che non fa bene al comic-book. Timothy Green II è efficace e fa un lavoro nella media; lo stesso vale per Ardian Syaf, di solito impeccabile, ma in questo caso compromesso dai contributi di Robson Rocha, Tyler Kirkham e Ken Lashley che mal si adattano al suo tratto; e Julius Lopez che, malgrado interessanti giochi d’ombra e un suggestivo lay-out, è grezzo e legnoso. Red Hood & The Outlaws, almeno in questa quinta uscita, si conferma comunque valido.

Voto: 7

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