Arrow 2×01: “City of Heroes” – Recensione

Pubblicato il 12 Ottobre 2013 alle 18:00

Esiliatosi sull’isola dopo gli eventi dell’ultimo episodio, Oliver torna a Starling City, ma non è convinto di vestire nuovamente i panni dell’Incappucciato, che ha, nel frattempo, ispirato un gruppo di emulatori che rapiscono una persona a lui cara, costringendolo a tornare in azione.

arrow_season_2_posterArrow 2×01: “City of Heroes”

Genere: Supereroi, Azione
Regia: John Behring
Interpreti: Stephen Amell, Katie Cassidy, Willa Holland, Colton Haynes, David Ramsey, Emily Bett Rickards, Summer Glau
Provenienza: USA
Durata: 43 min.
Casa di produzione: Warner Bros. Television, Berlanti Television, DC Entertainment
Emittente (USA): The CW
Data di messa in onda (USA): 9 ottobre 2013

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La prima stagione di Arrow è riuscita a tenere incollati allo schermo molti spettatori statunitensi, ma anche nel nostro paese ha registrato record d’ascolti, diventando una delle serie più seguite di Italia 1, dunque, era improbabile che Warner Bros. e The CW non intendessero replicare il successo con una seconda stagione, che, però, è partita con ascolti non paragonabili a quelli dell’episodio pilota.

“City of Heroes”, comunque, parte molto bene, senza troppe pretese, con Oliver che torna a Starling City dal suo esilio nell’isola, pur non indossando immediatamente i panni del vigilante, ma soltanto quando un gruppo di emulatori dell’Incappucciato, chiamati “The Hoods”, rapisce una persona a lui cara. L’idea degli “emulatori” è un chiaro omaggio a Il Cavaliere Oscuro di Christopher Nolan, in cui incontriamo un gruppetto simile che si traveste da Batman.

Sicuramente, c’è stato un miglioramento nel lato tecnico della serie, che ha ricevuto presumibilmente più budget dalla Warner Bros. rispetto alla scorsa stagione, difatti, possiamo notare come gli ambienti ricreati al computer siano resi maggiormente realistici, come l’isola durante le riprese panoramiche. Migliorano anche gli effetti speciali, specie nelle scene d’azione, e gli sfondi, ma ciò che più è stato migliorato è il montaggio, meno televisivo e più cinematografico, senza lunghi stacchi in nero, ma una notevole scorrevolezza da una scena all’altra, anche quando si passa dal presente ai flashback di Oliver sull’isola.

Tutto ciò, mantiene un giusto ritmo all’episodio, dovuto anche alla sceneggiatura maggiormente bilanciata, che dà il giusto spazio all’azione e alle interazioni tra i personaggi, che troviamo cambiati rispetto la scorsa stagione.

Oliver sembra avvicinarsi ancor di più alla controparte cartacea, Laurel dimostra maggiore grinta dopo la morte di Tommy, mentre Quentin Lance, retrocesso ad agente di polizia, è una presenza poco essenziale. Thea Queen, invece, sembra maturata dopo l’arresto della madre Moira, che è stata incarcerata nel penitenziario di Iron Heights, noto per essere una prigione in cui sono rinchiusi molto criminali di Flash, che apparirà strada facendo.

Roy Harper, invece, meno “ribelle”, ma sempre più ispirato alle imprese del vigilante, aiutando la gente che si trova in difficoltà nei quartieri del Glades. Il personaggio di Isabel Rochev, interpretato da Summer Glau, è presentato superficialmente, rimanendo solamente essenziale in alcune scene. Slade Wilson (Manu Bennett) e Shado (Celina Jade) rimangono alcuni dei personaggi più amati dal pubblico, ottenendo un giusto spazio. Infine, una piacevole sorpresa che riempirà di gioia ogni lettore DC Comics.

La seconda stagione di Arrow parte certamente bene, senza grandissimi pretese ma, piuttosto, punta a essere l’appuntamento settimanale più amato dal pubblico, che cerca di sorprendere con alcuni colpi di scena ma, ancor di più, lo intrattiene con azione cinematografica, combattimenti ben coreografati, oltre ad accompagnarlo alla scoperta di diversi personaggi DC Comics riletti in chiave moderna, e in questa stagione ce ne saranno moltissimi, essendo quella dei produttori l’idea di espandere l’universo.


 Voto: 7

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