Aâma volume 2: i disegni di Peeters sono la marcia in più del volume – RECENSIONE

Pubblicato il 13 Settembre 2015 alle 11:35

Il secondo volume della tetraologia sci-fi di Frederik Peeters: continuano le turbolente vicende di Verloc Nim!!

Tra i fumetti del 2014, sicuramente Aâma Volume 1 è stata una delle sorprese che mi ha colpito di più, ricevendo apprezzamenti un po’ da tutte le parti. Dopo una lunga attesa, anche data la trama intricata, ad Aprile Bao Publishing ha pubblicato il secondo volume di Aâma, la tetralogia fantascientifica di Frederik Peeters. La storia di Aâma è, sostanzialmente, un viaggio nel passato di Verloc Nim: nel primo volume l’uomo si era svegliato in preda ad un’amnesia, e grazie al suo diario stava ricostruendo lentamente il suo turbolento passato.

Compra: Aâma 2

Come il primo volume, anche questo secondo capitolo di Aâma si sviluppa su due piani temporali: il passato di Verloc con le sue vicende complicate con sua moglie e sua figlia, il suo conflitto con una società orrmai troppo tecnologica, e una sorta di presente in cui Verloc si trova sul pianeta Ona(ji) insieme a suo fratello. Il ll loro obiettivo è ritrovare una sostanza chiamata, appunto, Aâma, dalle misteriose caratteristiche, e la cui ricerca sembra aver portato parecchi disordini nella colonia presente sul pianeta.

Sarà necessario, o almeno per me lo è stato, dare una ripassata al volume 1 per godersi a pieno questo nuovo volume, che non perde tempo in riassunti ma fionda i protagonisti in mezzo all’azione, in un viaggio allucinante e pericoloso

Due piani temporali, come già detto, ed entrambi funzionano alla perfezione: il rapporto tra Verloc e la moglie è struggente ma davvero interessante, così come è interessantissima la società immaginata da Peeters, talmente tecnologica da invadere completamente con innesti e modifiche i corpi dei propri abitanti.

E convincente, ed a tratti inquietante, è l’esplorazione del pianete selvaggio, in cui assisteremo ad un conflitto non solo con la natura, ma anche tra i protagonisti: i personaggi sono caratterizzati bene ed ognuno sembra avere le sue precise motivazioni, anche nascoste. In più Churcill, la scimmia-robot assistente di Verloc, è davvero spassosa, una presenza azzeccata e surreale che si inserisce perfettamente nel tono della storia.

Grande punto forte di Aâma sono sicuramente i disegni di Peeters: il suo tratto è morbidissimo e crea tavole quasi oniriche, dando il meglio di se nella seconda parte del fumetto: senza fare spoiler, scopriremo che la natura sul pianeta Ona(ji) è parecchio particolare, e Peeters crea tavole che avrebbero fatto inorgoglire Lovecraft per l’inquietudine che trasmettono. Il tutto è accompagnato da dei colori dell’ambiente che cambiano in maniera repentina e rendono giustizia alle matite.

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Non so come andrà a finire Aâma, e che cosa alla fine voglia raccontarci Peeters: i due volumi letti finora però da soli valgono, a prescindere dalla conclusione, per i personaggi convincenti, i disegni, e i vari misteri che attendono risposta:, e sono sicuro che le sorprese saranno parecchie nella seconda parte della tetralogia. L’edizione Bao, con copertina rigida ma ad un prezzo contenuto, rende giustizia ad un’opera che punta seriamente a diventare un’opera molto importante nella storia della fantascienza fumettistica.

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