All Star Western – Jonah Hex vol. 8, recensione RW Lion

Pubblicato il 23 Febbraio 2015 alle 10:20

La permanenza di Jonah Hex nel presente diventa sempre più stressante, specialmente quando incontra l’invincibile Superman! Non perdete questo nuovo volume della saga weird western ideata da Jimmy Palmiotti e Justin Gray!

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La serie del reboot dedicata al più famoso cacciatore di taglie del DCU, lo sfregiato Jonah Hex, è stata caratterizzata sin dal principio da atmosfere narrative peculiari. Sebbene gli autori Jimmy Palmiotti e Justin Gray abbiano inserito il pistolero in un contesto western, le story-line hanno presentato elementi horror e weird che le hanno rese inclassificabili. Negli ultimi numeri, inoltre, i due sceneggiatori hanno ulteriormente giocato con i generi collocando il protagonista nel presente. La colpa è di Booster Gold che, a causa di un errore, ha inviato Jonah nella nostra linea temporale.

Come è facile intuire, un uomo finora vissuto all’epoca dei pionieri non è a suo agio nelle metropoli occidentali odierne. Se poi inizia ad interagire con Batman o con l’occultista John Constantine la situazione per lui si fa più inquietante. Ma Jonah resta comunque pericoloso e alcuni malcapitati l’hanno imparato a loro spese. In questo volume che include i nn. 26-29 di All Star Western, però, Palmiotti e Gray cambiano di nuovo registro. Jonah si è messo con Gina, una splendida ragazza, e i due hanno avuto a che fare con Constantine e con il mostruoso Swamp Thing.

Dopo che l’incontro si conclude le cose però non saranno affatto rilassanti per il povero Jonah, dal momento che arriva a Metropolis. E se si trova a Metropolis, può Superman non essere nei paraggi? Palmiotti e Grey descrivono un curioso incontro tra due personaggi diversissimi e ne approfittano per evidenziare le rispettive metodologie. Esistono tuttavia analogie. Jonah e Superman, infatti, sono entrambi individui confusi che agiscono in un ambiente a loro estraneo: il pistolero è fuori dal suo tempo e il mondo che lo circonda è per lui incomprensibile; Kal-El, d’altro canto, è un kryptoniano costretto a vivere in un pianeta che non è il suo.

Palmiotti e Gray delineano story-line che sono un riuscito mix di western, fantascienza e supereroismo, con suggestioni di tipo biblico e un intrigante citazionismo (a un certo punto, per esempio, spunta il nome di De Zuniga, palese omaggio al celebre penciler che illustrò parecchie storie di Jonah Hex negli anni settanta). E non mancano colpi di scena. Senza spoilerare, specifico che il cacciatore di taglie, dopo un soggiorno in ospedale, sarà diverso. Il rapporto con la bella Gina si farà più saldo e torneranno le classiche atmosfere western con indiani bellicosi e desolate praterie. E il volume si concluderà con un’inaspettata tragedia.

L’artista regolare Moritat stavolta disegna solo due episodi di All Star Western con la consueta maestria. Jeff Johnson realizza la sequenza di un incubo di Jonah che vede l’apparizione della spietata Tallulah Black e si rivela efficace, malgrado il suo stile non sia impeccabile. Fanno decisamente meglio Staz Johnson e Cliff Richards che valorizzano altri due episodi con un tratto oscuro e ombroso di grande valenza suggestiva. Il secondo, in particolare, è da tenere d’occhio per il lay-out e per la gradevole versione della sensuale Gina. Nel complesso, All Star Western è un comic-book interessante che potrà piacere agli amanti del western e agli estimatori del pulp. Da provare.

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