Batman Legacy Vol 1 | Recensione

Il primo volume della saga di Batman che segue Contagio

Pubblicato il 6 Aprile 2023 alle 18:30

Autori: Chuck Dixon, Graham Nolan, Jim Balent, Mike Wieringo, Doug Moench, Alan Grant
Formato: 17X26, 264pp., C., colori
Prezzo: € 30,00
Casa Editrice: Panini Comics
Provenienza: USA
Data di pubblicazione: 1/12/2022

Tobia Brunello
Tobia Brunello
2023-04-06T18:30:34+02:00
Tobia Brunello

Autori: Chuck Dixon, Graham Nolan, Jim Balent, Mike Wieringo, Doug Moench, Alan Grant Formato: 17X26, 264pp., C., colori Prezzo: € 30,00 Casa Editrice: Panini Comics Provenienza: USA Data di pubblicazione: 1/12/2022

Batman Legacy è quel ciclo di storie di Batman uscito nel 1996, in occasione del numero 700 di Detective Comics, che ha preceduto gli eventi di Cataclisma e No Man’s Land. Si tratta di un periodo poco noto della storia del Cavaliere Oscuro, ma che in realtà ha fornito molti elementi di ispirazione anche per la trilogia cinematografica di Christopher Nolan.

Per molti fan gli anni ‘90 di Batman, per quanto riguarda le serie regolari, consistono principalmente in Knightfall/Knightquest, ovvero la saga della schiena spezzata da Bane e con Jean Paul Valley come sostituto, e Cataclisma/No Man’s Land, con Gotham City devastata dal terremoto e diventata una città senza legge preda delle bande dei vari criminali.

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In realtà tra questi cicli si collocano alcune storie fondamentali di Batman che Panini aveva già iniziato a raccogliere nei due volumi DC Eventi Batman: Contagio e che ora continua in due volumi DC Library.

In questo primo volume in realtà troviamo più che altro il prologo alla saga Batman Legacy, che si sviluppa lungo tre episodi di Detective Comics, tre di Catwoman e uno di Robin, tutte serie scritte da Chuck Dixon, che fanno i conti con i postumi di Contagio (saga durante la quale Robin era stato contagiato da un virus potenzialmente mortale) e con una sorta di avventura stile Indiana Jones di Catwoman.

Nei primi tre episodi tratti da Detective Comics Dixon fa scontrare Batman e i suoi due “figli”, ovvero Robin e Nightwing, con un vigliante, Lock Up, che rapisce i criminali che potrebbero ricevere delle riduzioni di pena per rinchiuderli a vita in un suo carcere privato.

Il personaggio è francamente un po’ goffo, e il costume ideato da Graham Nolan, quanto di più generico e anni ‘90 si possa pensare, non aiuta certo a conferirgli personalità. Ma come sempre Chuck Dixon si conferma scrittore bravo a scrivere scene d’azione e trame sincopate, con corse contro il tempo e combattimenti spettacolari. Graham Nolan fa un buon lavoro nel veicolare il ritmo narrativo della vicenda, anche se in certi punti certe anatomie appaiono troppo esagerate (in particolare per quanto riguarda il personaggio di Nightwing, come se l’assenza del mantello dovesse essere compensata da una figura anatomicamente esagerata).

La vicenda però, complice lo spessore proprio minimo dell’antagonista, appare quasi come un riempitivo di passaggio tra le vicende di Contagio e la successiva saga di livello.

La stessa impressione si potrebbe avere per la storia successiva di Catwoman, anch’essa in tre parti, ma in realtà un po’ lo stile Indiana Jones della storia, un po’ la narrazione interiore di Selina che rende la vicenda molto più frizzante e soprattutto il fatto che da qui si inizia ad intuire chi possa essere il vero nemico dietro la saga donano a queste storie molto più spessore rispetto a quelle iniziali di Batman. Jim Balent è un disegnatore molto dinamico e disegna una Catwoman sempre in movimento, sexy e ironica.

Segue, prima del prologo vero e proprio a Legacy, un’avventura di Robin in coppia con Wildcat, che si ricollega al finale del precedente ciclo di Detective Comics. Chuck Dixon scrive una buona storia in cui Tim Drake è incuriosito dal veterano Wildcat, maestro del suo mentore, e Mike Wieringo disegna in maniera dinamica con il suo stile inconfondibile, particolarmente adatto ad un personaggio come Robin. È una storia che forse stona un po’ estrapolata dalla sua serie e inserita in una raccolta dai toni molto differenti come questa, ma fa da ponte tra gli eventi di Contagio e quelli di Legacy.

Seguono due episodi che sono effettivamente marchiati come prologo a Batman Legacy. Il primo tratto da Shadow of the Bat, scritto da Alan Grant e disegnato da Dave Taylor, in cui Robin fa i conti con la rivelazione che potrebbe ancora morire a causa del virus contratto in Contagio ancora presente nel suo corpo e recluta Huntress per conto di Batman, chiedendole di badare a Gotham mentre il Cavaliere oscuro e i suoi due aiutanti vanno in Sudan alla ricerca di una cura.

Il secondo, scritto da Doug Moench e disegnato da Jim Aparo (con le chine di Bill Sienkiewicz), vede Batman, Robin e Nightwing seguire le tracce della cura per il virus in Sudan, in quello che appare chiaro essere stato lo stesso sito archeologico visitato precedentemente da Catwoman.

Nell’ultima storia del volume, tratta da Detective Comics #700, torna il team creativo composto da Chuck Dixon e Graham Nolan, per quello che è il primo vero capitolo di Batman Legacy: si scopre il misterioso antagonista dietro la vicenda, e qualsiasi fan di Batman, anche solo a vedere la copertina del numero con il Cavaliere Oscuro che brandisce una spada, avrà capito che si tratta di Ra’s Al Ghul. Ma non è l’unico colpo di scena, in una vicenda che rende omaggio alle precedenti storiche sfide tra Batman e Ra’s Al Ghul disegnate da Neal Adams (e per l’occasione nella storia precedente anche le chine di Sienkiewicz ricordano a tratti il suo vecchio maestro), ricca di azione e ribaltamenti di fronte.

Tra gli scrittori di Batman del periodo sicuramente Chuck Dixon era quello più improntato all’azione che allo sviluppo dei personaggi (anche se sulle pagine di Robin in realtà lavora anche in quel senso), e per questo questo Batman Legacy appare come un volume ricchissimo di avvenimenti ma un po’ povero dal punto di vista dell’approfondimento.

Un grande blockbuster di avventura, in realtà abbastanza distante dalle solite atmosfere di Batman e di Gotham City e più dalle parti del già citato Indiana Jones o di James Bond. I disegni sono nello standard qualitativo dei prodotti supereroistici DC di quegli anni, assolutamente solidi ed efficaci, lontani dalle coeve esagerazioni stile Image che andavano di moda in Marvel e in altre case editrici. Più avanti Balent avrebbe dato maggiore sfogo alla sua vena sexy, ma qui è ancora molto contenuto su Catwoman, e l’unico che aggiunge una vena veramente personale al disegno è Mike Wieringo.

In Breve

Storia

6.5

Disegni

6

Cura editoriale

6.5

Sommario

Volume che presenta la prima parte di una saga di Batman tutta improntata all'azione. La prima avventura non convince pienamente, poi la storia inizia ad ingranare, anche se questo primo volume si interrompe proprio quando si fa pienamente interessante. I disegni sono solidi ma senza guizzi particolari.

6.5

Punteggio Totale

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