Cowboy Bebop: Watanabe parla del franchise e delle difficoltà del suo lavoro

Watanabe si apre con il suo pubblico

Pubblicato il 31 Gennaio 2023 alle 10:00

Cowboy Bebop è una delle serie anime più importanti di sempre all’interno del medium nipponico, e dopo un disastroso live action di Netflix ecco che il produttore e regista dell’anime Shinichiro Watanabe dice la sua sul progetto e anche a proposito delle difficoltà del suo lavoro come regista e produttore.

Come descritto nel dettaglio in un nostro precedente articolo, il regista non ha avuto il coraggio di guardare il live action dedicato al franchise, bocciandolo addirittura dopo la prima scena mostratagli in anteprima. A tal proposito è stato molto rigido infatti, e in un certo senso ha anche confermato la difficoltà della trasposizione.

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Cowboy Bebop: il regista dell’anime non ha avuto il coraggio di vedere il live action Netflix

Nella nuova e profonda intervista a Forbes Watanabe ha anche discusso del suo lavoro con The Animatrix, la serie antologia che ha mostrato nuovi aspetti del franchise con protagonista Keanu Reeves che a oggi conta ben 4 film.

Cowboy Bebop: cosa pensa il regista dell’anime del panorama “Hollywoodiano”?

“Attualmente sto lavorando a un nuovo progetto, e dopo anni posso dire che i budget americani superano di gran lunga quelli nipponici, senza dubbio. Con The Animatrix ho avuto l’occasione di esplorare un altro mondo, anche se le promesse iniziali non si sono confermate successivamente.

Infatti mi avevano detto che ero libero di fare quello che volevo, anche se poi alla fine non si è rivelato così. Anzi ho avuto anche un disguido con un altro produttore, viste che insisteva troppo al riguardo di una questione. All’interno del progetto volevano inserire per forza delle idee stupide, e io le rifiutavo quasi tutte.

Essendo molto oppresso dalla cosa, dopo un po ho dovuto cedere e accettare determinate proposte, anche se ancora oggi non mi hanno mai convinto. Questo mi ha fatto crescere come professionista, e sto molto più attento per quanto riguarda questo aspetto.

Il produttore originale di The Animatrix era una persona eccezionale, molto comprensiva, anche se per problemi familiari ha dovuto lasciare il progetto. Il suo successore è stato davvero terribile e non capiva nulla del mio lavoro. Cercavo di evitarlo ogni volta che andavo a Los Angeles, altrimenti gli avrei tirato un pungo in faccia”.

Fonte principale Forbes

 

 

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