Hunter x Hunter: l’importanza della “Saga delle Formichimere” nei Battle Shonen

Cosa ne pensate di questo arco narrativo?

Pubblicato il 4 Novembre 2022 alle 08:15

Hunter x Hunter può contare tantissime scene e vicende molto impattanti all’interno del suo “pattern” ma la Saga delle Formichimere ha colpito maggiormente il pubblico, per dei motivi che andremo a discutere in questo profondo speciale dedicato all’opera di Togashi.

Successivamente a Greed Island, un’altra saga molto particolare dove le classiche trovate “shonen” si fondevano alle rigide regole del gioco di carte, Togashi regala al suo pubblico una saga eccezionale, meravigliosa e davvero singolare per quanto riguarda il mondo dei Battle Shonen, riuscendo anche a rivoluzionare qualcosa a suo modo.

Un input particolare si fonde a una miriade di personaggi tutti diversi tra loro, sia a livello di design sia a livello scritturale, di struttura del personaggio. Come se non bastasse troviamo in questi capitoli/episodi anche uno dei villain migliori di sempre, capace di creare ancora oggi, dopo anni, numerose discussioni al riguardo. (Hunterpedia arriva in nostro soccorso).

Hunter x Hunter: l'importanza della "Saga delle Formichimere" nei Battle Shonen
Credit – Shueisha

Ci teniamo a dire che questo articolo non approfondirà tutto l’arco, giusto per non discutere di eventuali spoiler in questione, lasciando così la possibilità a chi non conosce questa saga di leggere prossimamente la storia.

Con le nostre opinioni vogliamo provare a donare un quadro completo del valore acquisito dal manga nel corso del tempo, invogliando magari, anche a una eventuale lettura.

Hunter x Hunter: l’importanza della “Saga delle Formichimere” nei Battle Shonen

Meruem si pone al momento, come uno dei migliori personaggi della serie, nonché uno dei “cattivi” più completi e profondi di sempre all’interno del medium nipponico.

Che sia l’anime o il manga non importa, questa personaggio denominato inizialmente “Il Re” si pone come una figura profonda e complessa e nel corso della storia è capace di sfoggiare degli ideali che vanno in conflitto con chiunque, data l’immensa riflessione dei suddetti sui personaggi di HXH e sul lettore.

A primo acchito sembra che l’inserimento di un solo personaggio non possa condurre a chissà che rivoluzione, ma nel caso Meruem sì, specie se consideriamo tutto l’arco narrativo costruito attorno a esso.

Nonostante il tutto si diluisce un tantino, il finale di questa saga è qualcosa di unico, ma discuteremo del suddetto nelle conclusioni, sempre senza spoiler.

Come anticipato l’arco narrativo in questione parte da un ottimo input molto interessante e pone al pubblico numerosi personaggi, sia dal lato dei “buoni” che dei “cattivi”.

Le ultime due parole sono tra virgolette per il semplice fatto che Togashi in questa saga non distingue tra bene e male, ma scinde il tutto per mostrare e trasmettere altri messaggi sempre diversi, sempre più profondi e sfaccettati, narrando la vera essenza della vita, tramite un’impostazione diversa dal solito.

Durante l’arco narrativo delle Fromichimere facciamo la conoscenza di Komugi e il Gungi, un gioco molto complesso che appassiona “Il Re”, lo appassiona talmente tanto da investire il suo tempo nelle partite longeve e riflessive contro Komugi appunto, una ragazzina a quanto pare imbattibile da questo punto di vista, anche se cieca.

Cosa rende unica questa saga?

L’unicità e la continua ricerca della rivoluzione da parte di Togashi è sempre stata presente in Hunter x Hunter, e con questa saga si raggiunge davvero l’apice. Ogni minimo dettaglio è stato studiato e impostato egregiamente e la scrittura dei personaggi e dei dialoghi è molto profonda, riflessiva, e il connubio è davvero perfetto.

Impostare un villain in questo modo vuol dire ragionare fuori dagli schemi, visto che quest’ultimo va veramente oltre i canoni del battle shonen, ponendo delle basi future molto interessanti, importanti: Togashi si pone come uno degli esempi maggiori da seguire per quanto riguarda la narrazione e la scrittura di un personaggio.

Creare una fusione così perfetta, senza sbavature, conduce quindi anche a una storia intrigante, potente, dinamica e ovviamente fa crescere in maniera esponenziale anche i protagonisti; infatti non a caso Gon apprende delle nuove consapevolezze dovute alla crescita, all’età adulta e per questo decide di prendere delle misure drastiche dovute alle conseguenze delle azioni inflitte dai suoi nemici, che questa volta non meritano pietà.

Conclusione

Una storia ricca di colpi di scena e combattimenti spettacolari, uno su tutti quello tra Netero e Meruem appunto, capace ancora oggi di entrare nelle classifiche degli scontri più belli e importanti di sempre, non solo per le sequenze in se ma per il cuore e l’anima contenuta in esso.

Una saga di transizione, di crescita, decadimento e morte; una forte metafora sulla vita e sull’esistenza dell’uomo, e di come esso sia fragile sia a livello mentale che fisico.

L’egoismo, l’arroganza, la solitudine e le manie di potere dell’essere umano sono spesso causa della sua distruzione, e un villain come Meruem si contrappone a tutto questo, cercando come soluzione la distruzione totale dell’uomo e il dominio su di esso a proposito della sua razza.

Le manie di controllo e distruzione porteranno i protagonisti e il villain stesso a delle consapevolezze più grandi, a una crescita esponenziale spesso pericolosa, capace ancora una volta di sorprendere e nonostante tutto cancellare ogni esistenza con un colpo solo.

Qualsiasi cosa si tenti di fare non possiamo mai programmare un futuro, perché in un modo o nell’altro non possiamo mai prevedere nulla e magari il nostro destino, la nostra strada, diventa chiara solamente a un passo dal suo compimento finale.

 

 

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