Dragon Ball: The Breakers, la fusione suprema dei generi videoludici

Pubblicato il 14 Ottobre 2022 alle 14:00

Il franchise di Dragon Ball, nato dalla mente geniale di Akira Toriyama, è sempre stato un capofila dei titoli per videogames. Tutti i più grandi successi dei videogiochi nati da franchise di anime e manga, provengono dalla mitica saga dei Saiyan. Intanto da oggi Dragon Ball: The Breakers è già disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.

Il merito non è dovuto unicamente al vasto seguito di questo franchise. Ma anche dal modo in cui si è saputo reinventare all’interno dei vari generi in ambito videoludico. Sin dagli esordi nel lontano 1986 sulle prime console uscite in commercio, questo franchise ha sempre riscosso grandi consensi. Ovviamente spinto dalla popolarità del manga e anime, ma anche dalla capacità di adattarsi ad altri generi che non sia solo il più ovvio picchiaduro.

Il primo titolo uscito, Dragon Ball: Dragon Daihikyō, per Super Cassette Vision, era infatti un arcade sparatutto a scorrimento verticale con qualche elemento picchiaduro. Piccola curiosità, è anche l’unico videogames di Dragon Ball in cui non è stata coinvolta la Bandai Namco. Nello stesso anno uscì per NES, Dragon Ball: Shenlong no Nazo un arcade con sezioni a visuale dall’alto, tipo The Legend of Zelda, e a scorrimento laterale, simile a Super Mario.

Dragon Ball Z: Kyōshū! Saiyajin fu il primo picchiaduro del franchise e arrivò solo nel 1990

Per vedere il primo videogame picchiaduro del franchise bisognerà aspettare il 1990 con Dragon Ball Z: Kyōshū! Saiyajin per NES, dove un’esplorazione alla Final Fantasy, si alternava a scontri fra i più famosi personaggi della serie Z con visuale bidimensionale.

Ma i due picchiaduro che sancirono la definitiva ascesa della saga di Dragon Ball nel mondo videoludico arrivano nella seconda metà degli anni novanta. Questi sono: Dragon Ball Z: Ultimate Battle 22 (1996) e Dragon Ball Z: The Legend (1997). Usciti entrambi per la prima PlayStation, riscossero un successo planetario. Nel secondo dei due già c’erano degli elementi seminali che avrebbero poi fatto la fortuna dei titoli di Dragon Ball del nuovo millennio. Elementi e campo di combattimento 3D, la modalità storia con incontri stile picchiaduro, le lotte multiple e tanto altro.

Dragon Ball Z: The Legend, sancì una svolta nella concezione del picchiaduro 3D

Dragon Ball: un franchise attraverso i generi videoludici

Uno degli altri nodi di svolta per arrivare ai titoli dei giorni nostri, ci fu quando il genere picchiaduro si unì a quello avventura. Cioè si poteva affrontare la modalità storia esplorando un universo open world. Mentre il passo successivo e definitivo, fu unire degli elementi del genere GDR.

Questo sancì l’enorme successo dei giorni nostri. Si iniziò cioè a combattere con personaggi che salivano di livello e diventavano sempre più potenti scontrandosi con nemici sempre più agguerriti. Lì si è raggiunta la vera essenza alla base del manga e dell’anime. Cioè quella di combattere per accrescere sempre più il proprio livello di combattimento e diventare l’essere più potente dell’universo.

Il primo titolo della saga a mostrare tutte le enormi potenzialità di questa commistione di generi fu Dragon Ball Xenoverse, uscito nel 2015, sviluppato dallo studio Dimps e distribuito da Namco Bandai per PC, PlayStation 3 e PlayStation 4, Xbox One e Xbox 360. Qui si andarono ad integrare gli elementi esplorativi della mappa con quelli del gioco di ruolo, potendo livellare i propri personaggi in scontri in stile picchiaduro. Oltre a ciò il protagonista poteva essere personalizzato in tutte le caratteristiche, in modo da creare un combattente unico nel suo genere inserito nella trama della saga.

Dopo di lui tutti i titoli usciti seguirono questo fortunato connubio di generi. Ci fu infatti Dragon Ball Xenoverse 2, Dragon Ball FighterZ e Dragon Ball Z: Kakarot. Che hanno inanellato un successo dopo l’altro grazie a questa fortunata formula e implementando sempre più le possibilità di giocare online.

Dragon Ball The Breakers
Dragon Ball Xenoverse è una vera a propria pietra miliare nella commistione dei generi

Ed eccoci infine arrivati ai giorni nostri, con l’attesissimo Dragon Ball: The Breakers, sviluppato da Dimps e pubblicato da Bandai Namco Entertainment. Questo titolo segna il punto di fusione supremo tra tutti i generi principali dell’ambito videoludico. Raggiunge anche le vette più alte dal punto di vista della giocabilità. Essendo l’ultimo in linea temporale della dinastia del franchise Dragon Ball. Ogni titolo, anno dopo anno, è sempre più avanzato dal punto di vista tecnico e grafico.

Tutte le innovazioni di Dragon Ball: The Breakers

Ma cosa differenzia Dragon Ball: The Breakers dai titoli precedenti della saga? Rispondere in maniera sintetica non è affatto facile. Anche perché questo genere di videogames, così vasti e sfaccettati, andrebbero giocati per capirne appieno le reali potenzialità. Infatti, quest’ultimo titolo ispirato al franchise di Akira Toriyama condensa la lunga esperienza pluriennale maturata nell’ambito videoludico. Stiamo parlando un videogioco che ha raggiunto praticamente tutti gli obiettivi e i desideri che un amante del manga e anime potessero desiderare.

Come abbiamo visto nel corso di questo articolo, i titoli usciti sotto il nome di Dragon Ball hanno abbracciato molti dei generi più popolari. Dal gioco d’azione e avventura, ricalcando la mitica saga dei Saiyan, al GDR e l’open world, fino ovviamente al picchiaduro, sia offline che online. Con Dragon Ball: The Breakers avremo tutto questo, e molto di più, in un solo titolo.

Infatti, questo è il primo gioco d’azione asimmetrico online di Dragon Ball. Un’ulteriore innovazione rispetto ai titoli precedenti. Sarà infatti un’esperienza inedita quella di cooperare con altri sopravvissuti per contrastare l’immensa potenza del razziatore. Come molti già sapranno, faremo parte di gruppo di superstiti risucchiato in una frattura temporale e dovremo affrontare delle sfide in sette contro uno. Cioè in sette combattenti cooperanti contro un potentissimo razziatore, che è impersonato da Freezer, Cell e Majin Bu.

Ci avvarremo di una macchina del tempo per viaggiare attraverso una frattura temporale. Con delle “chiavi del potere” potremo attivare questa macchina. Ma ottenerle non sarà affatto facile! Bisognerà infatti fare un lavoro di squadra e cooperare. Alcuni dovranno occuparsi di avviare la macchina del tempo, altri dovranno invece difenderla dal razziatore. Infatti lui cercherà in ogni modo distruggerla sia direttamente, che eliminando aree della mappa e i superstiti.

Dragon Ball The Breakers
Difendere o fuggire, questo è il dilemma!

Se la macchina del tempo venisse distrutta, avremo la facoltà di chiamarne una d’emergenza. Come dicevamo in precedenza, questo è un titolo asimmetrico. Vuol dire che non la cooperazione sarà importante ma la sfida impari. Non potremo infatti affrontare lo scontro diretto con il razziatore. Bisognerà quindi affrontarlo in maniera indiretta. Avvalendoci di oggetti di potenziamento, armi e veicoli con cui arginare la sua furia distruttrice.

Uno degli strumenti che può rivelarsi tra i più preziosi è il “Dragon Change”. In questo modo potremo ottenere le abilità e l’aspetto simile ai guerrieri Z. Ed è l’unico modo per potersi scontrare direttamente con la potenza del razziatore. Che crescerà sempre più man mano che avanzeremo nel gioco, acquisendo nuove abilità e poteri. 

Dragon Ball: The Breakers, fa della personalizzazione uno degli aspetti più interessanti di questo videogame. Infatti è ormai arcinoto che un qualsiasi titolo di ultima generazione debba avere una grande componente di personalizzazione. Questo aspetto è nato dal genere GDR ma ha poi abbracciato ogni tipologia di videogioco, arrivando ad essere un requisito essenziale per tutti i titoli oggi in uscita, che siano per console o per mobile.

Potremo personalizzare in tutto e per tutto l’aspetto del nostro personaggio. Potremo scegliere i potenziamenti e sbloccare nuove skin, bonus e tanto altro. Dal mero aspetto estetico a quello più pratico. Al fine di poter affinare sempre più la nostra strategia per affrontare il Razziatore.

Un’altra chicca interessante è che Dragon Ball: The Breakers avrà una funzione di collegamento con Dragon Ball Xenoverse 2 che darà delle ricompense in base agli obiettivi raggiunti.

Per concludere, ricordiamo che Dragon Ball: The Breakers è già disponibile per PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.

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