I Cavalieri dello zodiaco: molto più di un semplice manga!

L’opera di Masami Kurumada è anche un anime e soprattutto una serie di videogiochi

Pubblicato il 2 Settembre 2021 alle 17:39

Nel 1985, anno in cui I Cavalieri dello zodiaco videro la luce grazie al tratto inimitabile del maestro Masami Kurumada, nessuno avrebbe mai immaginato che Pegasus e compagni avrebbero bruciato così intensamente il loro cosmo fino a raggiugere il settimo senso, anche oggi che siamo nel 2021!

Il successo dell’opera che li vede protagonisti poteva anche essere prevedibile più di 35 anni fa, perché l’autore aveva fatto centro puntando su tematiche profonde come l’amicizia e il codice cavalleresco e su miti senza tempo tipici dell’Antica Grecia e delle filosofie orientali, ma non certo a questi livelli.

Livelli che hanno “obbligato” Masami Kurumada a realizzare un anime di 114 episodi diviso in 3 stagioni, a cui sono seguiti, in tempi più recenti, la serie Hades e lo spin-off Saint Seiya: Soul of Gold con protagonisti i cavalieri d’oro.

E non è finita qui, perché ben presto sono arrivati anche i videogiochi de I Cavalieri dello zodiaco. Il primissimo fu Saint Seiya: Ougon Densetsu per NES nel 1986, a cui seguirono tanti altri titoli da urlo, in particolare quelli per le console di ultimissima generazione.

A partire dalla PS2 con I Cavalieri dello zodiaco – Il Santuario e I Cavalieri dello zodiaco – Hades, le avventure di Crystal, Andromeda, Phoenix, Sirio e dell’invincibile Pegasus, che riesce sempre a superare i suoi limiti grazie alla forza di volontà, sono diventate un brand riconoscibilissimo in tutto il mondo.

Non è facile dire come si sia arrivati fino a questo punto; probabilmente puntare sui più bei valori umani, in un mondo che sta sempre più smarrendo la retta via, ha fatto de I Cavalieri dello zodiaco più di un semplice manga, e in questo caso non ci riferiamo certo agli anime e ai videogiochi ad esso dedicati.

Un successo anche a livello di gaming

I Cavalieri dello zodiaco, oltre a essere uno dei manga più belli degli anni ’80, divenuto nel tempo anche un anime immortale grazie ai disegni di Masami Kurumada, oggi è un videogioco, o meglio, una serie di videogiochi.

Sì perché i titoli con protagonisti i 5 cavalieri di bronzo pronti a salvare Lady Isabel superando le 12 case dello zodiaco sono numerosi.

Alcuni di questi, come il bellissimo Saint Seiya: Brave Soldiers, prevedono non solo una semplice “story mode” di base, quanto una complessa “mission mode”, definita più correttamente “survival”, che nulla ha da invidiare a quella tipica di videogiochi di sopravvivenza quali Fortnite.

Quest’ultimo capolavoro assoluto è noto ai più perché al player di turno è chiesto di sfuggire alla tempesta perfetta, muovendosi all’interno di cerchi bianchi definiti zone di sicurezza.

Se questa situazione di gioco lo ha reso celebre, a rendere celebre Saint Seiya: Brave Soldiers è l’aggiunta del capitolo Nettuno e del capitolo Hades, e soprattutto la possibilità di selezionare quasi tutti i personaggi più iconici delle varie saghe. T

ra i 63 disponibili ci sono anche gli dei Thanatos e Hypnos, che nel manga e nell’anime attendono i nostri eroi direttamente nei Campi Elisi. Lì infatti devono proteggere il corpo di Hades, pronto a ridestarsi a nuova vita per estinguere il genere umano.

Se non avete ancora visto il “cartone animato” vi consigliamo di farlo, come vi consigliamo di giocare ad almeno uno dei videogame su I Cavalieri dello zodiaco.

Per iniziare, potreste provare con Saint Seiya Typing Ryusei Ken per PC. Sarà anche datato, essendo del 2003, ma è ancora in commercio essendo un imperdibile evergreen.

Miniature da collezione

photo by Pixabay

Non potevano non parlare anche di loro, delle miniature dei Cavalieri dello zodiaco, veri e propri giocattoli da collezione che sarebbe meglio acquistare e non aprire mai. Per quale motivo? Perché nel tempo il loro valore continua a crescere.

Chi come noi ha giocato vestendo Crystal con l’armatura del cigno poi se ne amaramente pentito. Ma eravamo piccoli in fondo, come potevamo sapere che l’opera di Masami Kurumada sarebbe divenuta più di un semplice capolavoro ancora oggi riproposto in televisione?

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