I 7 manga con il miglior Capitolo Uno

Pubblicato il 3 Dicembre 2019 alle 12:00

Come insegna Bakuman la vera sfida per un mangaka inizia con il capitolo 2, ma se il primo è una catastrofe le probabilità che il lettore continui la lettura non sono molte.

Di solito l’apertura di un nuova manga prevede uno spazio più lungo in termini di numero di pagine e, spesso, cover a colori o la prima di copertina. Tutto quel che serve per far crescere le aspettative e invogliare nella lettura. Tuttavia se il contenuto non è all’altezza i fronzoli che ci sono attorno poco o a nulla servono.

Ecco perché ogni opera che si rispetti deve riuscire ad agganciare l’interesse del suo lettore già dalle prime pagine. Compito tutt’altro che facile, ma possibile, ecco alcuni esempi di avvincenti capitoli numero uno.

Rookies

Rookies

Baseball, vandali amanti delle risse e un insegnante alla “oh capitano mio capitano” solo più violento, abbiamo tutti gli ingredienti che servono per creare Rookies il manga di Masanori Morita. Kawato è un insegnante particolare, ha un rapporto fin troppo diretto con i suoi studenti, l’istituto superiore di Futakotamagawa ha una squadra di baseball bandita dalle competizioni sportive.

Tutti i membri del club sono teppisti amanti delle risse che, in passato, avevano la passione per il baseball. Sarà compito di Kawato riportarli sulla retta via… a qualunque costo.

Chainsaw man

Chainsaw man

Manga piuttosto recente, pubblicata sulle pagine della nota rivista weekly shounen jump. Chainsaw man, come dice il titolo, è la storia di un uomo motosega. Perché uomo motosega? Perché l’universo creato da Tatsuki Fujimoto gli esseri umani convivono con i demoni e alcuni di essi sono disposti a stringere dei patti di sangue con questi ultimi.

I disegni dark e un protagonista che assomiglia più ad un antieroe che al classico ragazzo perfettino con un passato tragico che scopre essere fortissimo, sono i punti forti dell’opera. Già dalle prime pagine il mankaga mette in chiaro lo stile dell’opera ed è qualcosa di veramente ben riuscito e avvincente.

Mx0

Mx0

Taiga Kuzumi è all’apparenza uno studente come tanti, le uniche caratteristiche che lo contraddistinguono sono la voglia di combattere e il desiderio di imparare ad usare la magia per conquistare il mondo. Purtroppo per lui il suo sogno di diventare un mago sempre destinato a rimanere irrealizzato in quanto ha fallito l’esame di ammissione alla scuola di magia per colpa di una ragazza.

Deciso a non darsi per vinta riesce ad entrare nell’istituto per caso, in quanto scambiato per un altro studente. Seppur a malincuore gli insegnanti, dopo essersi accorti dell’errore, permettono a Taiga di rimanere nella scuola a patto che non usi mai la magia.

Dungeon meshi

Dungeon meshi

Dungeon meshi unisce in un solo manga due passioni molto popolari negli ultimi anni: un mondo isekai con caratteristiche da RPG e quella della cucina. Laios e la sua squadra stanno esplorando un dungeon quando vengono attaccati da un drago. Giorni prima si erano persi e, a causa della troppa fama, il drago riesce a sconfiggerli facilmente mangiando la sorella di Laios.

Stanchi e ancora più affamati incontrano un misterioso nano che gli illustrerà le meraviglie della cucina mostruosa del dungeon fatta di succulente prelibatezza. Il tempo stringe, se vogliono salvare la sorella di Laios avranno bisogno di essere in ottime forze.

Pluto

Pluto

Attingendo a pieni mani dall’universo in cui è ambientato Astro Boy, sensei Urasawa ambienta il suo Pluto. La storia inizia con la morte di Mont Blanc, uno dei sette robot più potenti della terra. Quando si parla di robot non bisogna immaginare un simil-gundam bensì un normalissimo essere umano che in realtà è un’intelligenza artificiale.

Il manga altro non è che un thriller fantascientifico in cui, per una volta, le AI non sono il nemico ma qualcosa che convive pacificamente con gli uomini.

The promised neverland

The promised neverland

Triste destino quello riservato all’umanità e ai bambini di The promised neverland e non serve tanto per scoprirlo, bastano solo poche pagine. Emma, Norma e Ray sono tre orfani che vivono, insieme a molti altri bambini come loro, in un orfanotrofio. Loro hanno 11 anni e sono i più grandi dell’istituto. Vivono in una modesta casa circondata dai boschi e dal verde, accuditi dalle amorevoli cure di Isabella, chiamata da tutti Mamma.

Quello che è un felice parco divertimenti per tutti loro nasconde dei segreti e il codice numerico riportato sui corpi di tutti loro è solo il primo indizio.

Fumetsu no anata

Fumetsu no anata

Dalla mano della creatrice di Koe no katachi (La forma della voce) non poteva che nascere un’altra storia dall’altissimo impatto emotivo. Già dalle prime pagine che Fumetsu no anata voglia dire ben più di quello che sembra è evidente.

La trama inizia con la discesa sulla terra di un essere immortale privo di emozioni e forma. Il suo unico potere è quello di prendere le sembianze di ciò che, nelle sue vicinanze, perde la vita. In quella che è una continua crescita sia organica che sentimentale l’essere immortale deve fare i conti fin da subito con le enormi complessità della vita in ogni sua forma e manifestazione.

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