L’uomo sulla Luna: 6 opere per celebrare l’allunaggio

Pubblicato il 20 Luglio 2019 alle 18:00

20 luglio 1969: esattamente 50 anni fa l’uomo mise piede sulla Luna, il nostro unico satellite naturale, per la prima volta nella storia.That’s one small step for a man, one giant leap for mankind (“Un piccolo passo per un uomo, un gigantesco salto per l’umanità“) è una delle frasi più conosciute del secolo scorso, e venne pronunciata dall’astronauta americano Neil Armstrong non appena i suoi piedi toccarono il suolo lunare.

A distanza di 50 anni esatti, tuttavia, persistono ancora dubbi sull’effettivo allunaggio di Armstrong ed Edwin “Buzz” Aldrin, giunti a bordo dell’Apollo 11 nei pressi del Mare della Tranquillità proprio il 20 luglio 1969. Che stiate celebrando questo evento epocale consci che sia avvenuto realmente o che siate fermamente convinti che l’allunaggio sia stato tutto una messa in scena diretta da Stanley Kubrick, esistono una infinità di riferimenti alla Luna in tutti i media, per cui raccoglierli tutti sarebbe una impresa titanica. Per questo motivo, ho selezionato 5 opere artistiche, che spaziano dai film ai dipinti, e che hanno in qualche modo qualcosa a che fare con la Luna, anche solo simbolicamente, riservandovi anche una piccola sorpresa finale. Buon viaggio, astronauti!

APOLLO 13

Ron Howard ha diretto questo intenso docudrama nel 1995 basandosi su Lost Moon: The Perilous Voyage of Apollo 13, libro pubblicato soltanto un anno prima e scritto dagli astronauti Jim Lovell e Jeffrey Kluger: la storia è incentrata sulla missione lunare abortita del 1970 in cui Lovell e i suoi compagni di equipaggio furono costretti a improvvisare per poter tornare sulla Terra in modo sicuro dopo un’esplosione a bordo.

Protagonisti della pellicola sono Tom Hanks (Jim Lovell), Kevin Bacon (Jack Swigert) e Bill Paxton (Fred Haise), i quali si sottoposero all’addestramento degli astronauti prima delle riprese; inoltre, molte delle scene a gravità zero furono girate a bordo di un aereo a simulazione di gravità bassa ironicamente chiamato “Vomit Comet”, ovvero “cometa di vomito”. Robert Frost, un istruttore e controllore di volo della NASA, una volta citò Apollo 13 come il film più accurato sullo spazio.

Hanno fatto le loro ricerche e sono stati attenti ai dettagli. Ho trascorso molto tempo nel vecchio Apollo FCR e ne hanno costruito una copia straordinaria“, ha scritto Frost in risposta a una domanda su Quora nel dicembre 2015. “Moltissimi dialoghi sono stati tratti direttamente dalle registrazioni della missione, anche se l’ormai famosa frase ‘Houston, abbiamo un problema’ è stata in realtà pronunciata come: ‘Okay, Houston, abbiamo avuto un problema qui'”.

PLANETES

Planetes (Katakana: プラネテス, pronuncia: “Puranetesu”) è il primo manga scritto e illustrato da Makoto Yukimura, autore in seguito anche del’acclamato Vinland Saga (qui trovate la mia recensione dei primi 3 episodi dell’anime, distribuito in Italia dalla piattaforma di streaming online a pagamento Amazon Prime Video). Il titolo dell’opera è la trascrizione in Katakana del termine greco antico Πλανήτης, traducibile come “pianeta” o “errante”; la storia si svolge fra il 2075 e il 2080 e parla di una squadra di raccoglitori di detriti il cui compito è evitare che tali detriti collidano con stazioni spaziali, satelliti e astronavi in transito nei pressi della Terra, mentre sulla nostra Luna è stata costruita una base dalla quale gli esseri umani vorrebbero dare inizio al processo di colonizzazione di Marte e di altri pianeti presenti nel nostro Sistema Solare.

Uno dei tratti caratteristici di questa opera è la ricerca da parte di Yukimura del realismo della sua trasposizione, che si può notare, ad esempio, nell’assenza di suoni nello spazio aperto e nei problemi di salute degli astronauti che trascorrono lungo tempo lì, in ambienti privi di gravità o a gravità ridotta rispetto alla Terra, come osteoporosi, cancro e avvelenamento da radiazioni.

Per dare alla sua creazione un fondamento scientifico valido, Yukimura si è perfino avvalso della collaborazione con l’Agenzia Spaziale Giapponese JAXA, senza contare la presenza nei DVD della serie di animazione tratta dal manga Planetes di interviste fatte a due scienziati della NASA.

Nell’opera sono inoltre presenti moltissimi riferimenti ad altre opere di finzione, come il film di Stanley Kubrick del 1968 2001: Odissea nello Spazio, la serie televisiva del 2001 Star Trek: Enterprise e la serie di animazione giapponese nata nel 1979 Gundam.

Tutto questo è infine corredato da una cura maniacale per i dettagli, soprattutto dei mecha e dei mezzi tecnologici mostrati nell’opera, cura che l’autore ha usato anche nella sua seconda opera, Vinland Saga, prima di scrivere la quale Yukimura si è documentato sulla vita e le tradizioni dei Vichinghi per ben un anno.

Potete trovare la serie completa di 26 episodi di Planetes sulla piattaforma di streaming online e GRATUITO VVVVID.

MAN ON THE MOON

Nel 1992 la band americana di rock alternativo R.E.M. pubblicò il suo album Automatic for the People, nel quale è incluso il singolo Man on the Moon. Il brano è un sentito tributo a Andy Kaufman, performer e comico americano sulla cui biografia è anche basato il film omonimo del 1999 diretto da Miloš Forman, in cui Kaufman è interpretato da Jim Carrey e nella colonna sonora del quale è presente proprio il brano dei R.E.M., di cui il film riprende il titolo:

Il testo di Man on the Moon trabocca di citazioni e riferimenti alla carriera, alla vita e alla morte di Kaufman, così misteriosa da portare a riflettere anche su altri argomenti ritenuti ambigui come l’allunaggio: Kaufman morì di cancro ai polmoni nel 1984, ma poiché aveva una certa tendenza a prendere tutto poco sul serio c’è chi ritiene che in realtà Andy Kaufman non sia morto (egli stesso disse che un giorno avrebbe messo in scena la sua morte per rispuntare a sorpresa dopo 20 anni), ma abbia assunto una nuova identità: quella di Jim Carrey. Ma poiché la prima apparizione in televisione di Carrey risale al 1983, solo un anno prima della morte di Kaufman, questa bizzarra teoria è stata smentita.

IL PRIMO UOMO

Questo film del 2018 diretto da Damien Chazelle è tratto dal libro di James R. Hansen First man – Il primo uomo – La biografia autorizzata di Neil Armstrong; protagonista della pellicola è Ryan Gosling nel ruolo di Armstrong in una drammatizzazione degli eventi della sua vita, inclusa naturalmente la sua visita storica sul suolo lunare.

Per la realizzazione di questa opera è stato richiesto l’aiuto della NASA, così come della famiglia Armstrong, in maniera tale da garantire che nel film fossero rappresentati nella maniera più accurata possibile gli eventi reali, sia dal punto di vista tecnico che da quello più puramente personale. Anche alcuni storici della NASA furono consultati per la stesura della sceneggiatura, e furono usate alcune vere apparecchiature NASA non solo per le riprese, ma anche per aiutare i tecnici del suono a ricreare dettagli minuti come il suono di una cerniera su una tuta spaziale Apollo.

Il realismo nel film è stato conseguito anche grazie a una accurata contestualizzazione nel tempo in cui i fatti ebbero luogo, un tempo nel quale si ritiene erroneamente che un po’ tutti sostenevano il programma spaziale, ma nel quale in realtà il supporto popolare per il programma spaziale non è mai stato superiore al 50% durante il programma Apollo, tranne la settimana in cui si è effettivamente atterrati sul suolo lunare.

NOTTE STELLATA

De sterrennacht è un dipinto del 1889 realizzato dal pittore olandese Vincent Van Gogh e attualmente conservato ed esposto al Museum of Modern Art (MoMA) di New York, dove ho avuto l’immensa gioia di poterlo ammirare con i miei occhi dal vivo. In questa opera così celebre, la cittadina francese di Saint-Rémy-de-Provence viene mostrata in una suggestiva visione notturna.

La scelta di questa location è dovuta al fatto che Van Gogh si trovasse lì in quanto paziente della clinica per alienati mentali situata a Saint-Rémy-de-Provence, nella quale il tormentato artista aveva scelto di farsi ricoverare in seguito all’automutilazione del suo orecchio sinistro conseguente alla fine tragica del rapporto di amicizia con l’amico e collega pittore Paul Gauguin.

Durante la sua permanenza a Saint-Rémy-de-Provence, Vincent Van Gogh realizzò moltissime opere, fra cui proprio la Notte Stellata, che si ritiene sia stata realizzata dall’artista olandese poco prima del sorgere del Sole.

Ciò che rende unico e così affascinante ancora oggi questo dipinto è il cortocircuito fra la rappresentazione realistica di ciò che effettivamente vide quella notte Van Gogh affacciandosi alla sua finestra e il modo in cui scelse di rappresentare quella visione: grazie alla sua particolare tecnica pittorica, che consiste in un susseguirsi vorticoso di pennellate incredibilmente dense di colore, l’artista investe un semplice paesaggio di tutta l’immensa carica emotiva che pervadeva la sua anima, comunicando quindi a chi ammira la Notte Stellata le sue paure e il suo infinito senso di inquietudine.

Uno dei dettagli che risalta maggiormente è la Luna nell’angolo in alto a destra del dipinto, rappresentata come una falce giallo-aranciata contornata da un alone giallastro che risalta in maniera particolare in un’opera nella quale prevalgono i colori freddi, in primis il blu nelle sue diverse sfumature, e il nero, mentre il senso di inquietudine si manifesta prevalentemente nelle stelle, che sembrano ruotare vorticosamente e pericolosamente in un cielo sempre in divenire.

Avrei potuto concludere qui questo articolo speciale celebrativo del 50° anniversario dell’allunaggio, ma non potevo esimermi dal menzionare una delle mie serie preferite di sempre.

THE SIMPSONS

Grattachecca & Fichetto – Il film è il sesto episodio della quarta stagione della serie di animazione creata da Matt Groening che venne trasmesso per la prima volta negli Stati Uniti nel 1992.

Durante l’episodio, Homer Jay Simspon decide di punire il suo primogenito Batholomew J. Simpson per aver provocato indirettamente un disastro quando invece avrebbe dovuto badare a sua sorella Maggie: sapendo benissimo quanto Bart ci tenesse, Homer gli impedisce di andare al cinema a vedere il film di Grattachecca e Fichetto; in un ultimo tentativo di far cambiare idea a suo padre, la saggia Lisa suggerisce che magari la punizione è un po’ troppo severa, poiché il film è un evento generazionale paragonabile all’allunaggio per Homer: come si sarebbe sentito suo padre se qualcuno gli avesse impedito di assistere in diretta alle immagini di Neil Armstrong che tocca il suolo lunare per la prima volta nella storia dell’umanità?

Trovate la risposta a questa domanda qui sotto:

 

Articoli Correlati

Dragon Ball e l’intero fandom della serie shonen più amata di sempre stanno affrontando uno dei periodi più duri di...

25/04/2024 •

14:59

Kagurabachi è la serie shonen di cui si parla da diverso tempo ormai, per i suoi record positivi che man mano sigla senza sosta....

25/04/2024 •

13:39

Tra i personaggi che One Piece ha introdotto nella saga finale del manga, quello più importante non può che essere Vegapunk. Lo...

25/04/2024 •

12:09