One Piece Against the Machine

Pubblicato il 16 Aprile 2019 alle 09:00

Come abbiamo potuto vedere nell’ultimo episodio di One Piece, del quale potete trovare qui la mia recensione, è stato dedicato grande spazio alla presentazione dell’Armata Rivoluzionaria e dei suoi obiettivi principali in generale e dei suoi quattro Comandanti nel dettaglio: quali sono gli ideali a cui si ispirano? Qual è il suo scopo principale? E perché hanno deciso di incontrarsi in un luogo segreto proprio adesso?

Sappiamo già a grandi linee chi siano e cosa vogliano in egenrale tutti coloro che fanno parte dell’Armata Rivoluzionaria: in breve, si tratta di uomini e di donne che si sono posti l’obiettivo di correre in soccorso di tutti gli oppressi che da soli non hanno il potere di ribellarsi ai soprusi che subiscono, e non importa se tali abusi siano perpetrati da membri del Governo Mondiale, dalla Marina o da dei semplici pirati: i Rivoluzionari non sono infatti guidati solo da ideali per così dire politici, quanto piuttosto dal genuino desiderio di restituire a chi l’ha perso il bene più grande: la libertà.

Il mondo di One Piece è piuttosto complesso e variegato, nulla è solo bianco o nero, ma in questa sede mi limiterò a una breve analisi dei due schieramenti opposti che stanno per venire a confronto: il Governo Mondiale insieme alla sua Marina da una parte e i nostri ragazzi dell’Armata Rivoluzionaria dall’altra.

3. EVIL EMPIRE

Non si conoscono molte informazioni che riguardino i Draghi Celesti a causa di quei famosi 100 anni di storia ancora avvolti nel mistero, ma sappiamo che in quel periodo deve essere successo qualcosa che ha portato i Draghi Celesti al vertice del mondo di One Piece; questi individui si sono autoproclamati esseri divini, un po’ come poteva avvenire nell’Antico Egitto, per intenderci. Ciò che avvenne in questo “secolo buio” è però riportato sui Poignee Griffe, misteriose e gigantesche pietre decifrabili solo dagli abitanti dell’Isola di Ohara, prontamente rasa al suolo: quale terribile segreto avranno da nascondere i Draghi Celesti? Per fortuna, una abitante di quell’isola si è salvata dalla pulizia etnica di cui furono invece vittime tutti gli altri residenti di Ohara: la nostra bellissima e intelligentissima Nico Robin, l’unico essere umano rimasto al mondo in grado di decifrare i criptici Poignee Griffe.

Già da questo è possibile comprendere non solo che, molto probabilmente, i Draghi Celesti sono saliti al potere in maniera illegittima, ma anche che questi regnanti non si pongono il benché minimo problema nel’opprimere e nell’uccidere chi si opponga a loro e chiunque si possa avvicinare alla scoperta di qualunque cosa non vogliono in alcun modo che venga alla luce.

Ma l’oligarcico e autoritario Governo Mondiale, rappresentato dal Maestro Oda come una dittatura opprimente, non è il solo nemico della libertà degli abitanti di questo tormentato mondo immerso nelle acque del mare: a difendere formalmente la giustizia, ma molto spesso nella realtà il potere precostituito, c’è il braccio armato dei Draghi Celesti: la temibilissima Marina.

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2. THEY SAY “JUMP”, YOU SAY “HOW HIGH?”

Come ben sappiamo, sulla carta il compito della Marina è quello di proteggere i mari e tutti coloro che vivono nel mondo dalle scorribande dei pirati, visti unicamente come dei criminali che devono essere assicurati alla loro giustizia. Ma sappiamo bene che non è necessariamente così: se da una parte, infatti, abbiamo dei Marine che hanno davvero a cuore le sorti di coloro che sono in difficoltà (mi riferisco a personaggi come Coby), dall’altro sappiamo che che in realtà alcune azioni della Marina sono invece atte a proteggere chi è al vertice della società di One Piece, ovvero i Draghi Celesti, sotto il cui diretto comando deve soggiacere chiunque, Marine inclusi.

Ciò che però colpisce di questi uomini e donne è il fatto che si sentano tutti molto legati ai propri valori e che non vadano quasi mai contro degli ordini precisi impartiti loro dall’alto, esattamente come ci si aspetterebbe da dei militari; ma questo non significa che non provino sentimenti! Uno degli esempi migliori a tal riguardo è l’atteggiamento di Garp di fronte all’imminente esecuzione del suo nipote adottivo Ace: nonostante il Vice Ammiraglio Monkey D. Garp ami sinceramente quel ragazzino scapestrato, l’uomo sa anche che quello stesso ragazzo è anche un pericolosissimo pirata che è stato finalmente assicurato alla giustizia. Questo crea in Garp un conflitto interiore profondissimo che lo fa soffrire incredibilmente, ma una cosa è certa: l’amore di Garp per Ace è fuori discussione, come dimostra il fatto che, una volta che Akainu lo ha ucciso, gli si scagli contro con una violenza inaudita, al punto che solo la grande forza fisica e le lucide parole dell’allora Grand’Ammiraglio della Marina Sengoku riescono a impedire al nonno di Rufy di attaccare un suo superiore.

Tutto questo per dire che, se è vero che la Marina ha il compito di proteggere il mondo dai pirati e in particolar modo lo status quo, gli individui che ne fanno parte hanno personalità proprie e uniche, grazie alle quali sono in grado di agire anche solo seguendo il proprio personalissimo codice morale, anche a costo di andare contro questo ordine precostituito: pensate ad esempio ad Aokiji, che è passato dall’essere un Ammiraglio della Marina a essere ora sotto il comando di uno dei Quattro Imperatori, Barbanera. Al contempo, questo significa che non tutti i pirati sono dei criminali dediti alle tipiche azioni piratesche, ma a volte fra di loro possono esserci delle persone che proteggono gli indifesi, un po’ come dovrebbe fare la Marina, e la ciurma dei Mugiwara ne è indubbiamente l’esempio più eclatante.

Nonostante però ormai da cento anni le cose vadano in questo modo, c’è un manipolo piuttosto ben nutrito di individui che si rifiuta di continuare a vivere in un mondo in cui la stragrande maggioranza del potere e delle ricchezze appartiene a pochissimi privilegiati, mentre tutto il resto delle persone vive vite miserevoli: questo eroici combattenti per la libertà sono i membri dell’Armata Rivoluzionaria.

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1. FUCK YOU, I WON’T DO WHAT YOU TELL ME

Come potrete vedere nell’ultimo episodio di One Piece, i Comandanti delle quattro sezioni in cui è suddivisa l’Armata Rivoluzionaria si stanno per riunire in un unico luogo, scelto perché ritenuto un posto sicuro. Ma perché hanno scelto proprio questo specifico momento storico per riunirsi? Cosa avranno in mente? Beh, la risposta è molto semplice: scopo ultimo dei Rivoluzionari è infatti abbattere una volta per tutte quel sistema malato che accentra nelle mani di pochissimi individui il potere assoluto di controllare il mondo. In poche parole, i Rivoluzionari hanno intenzione di attaccare il Governo Mondiale nel suo cuore, Marijoa, e quale momento migliore, se non il Reverie che si svolge ogni 4 anni e nel quale si riuniscono i 50 regnanti dei Paesi più importanti del mondo? Un attentato a tutti gli effetti, dunque, che però si rende necessario per abbattere un sistema iniquo e opprimente al grido di: “Burn, burn, yes ya gonna burn“!

Certamente, si tratta di un piano a dir poco ambizioso, ma non dobbiamo dimenticare chi siano i due uomini a capo di questa vasta ed eterogenea Armata: si tratta di Monkey D. Dragon, figlio del Marine veterano Garp e padre del nostro Rufy, e del suo fedelissimo braccio destro, Sabo, uno dei sue fratelli maggiori adottivi di Rufy insieme al mai dimenticato Portgas D. Ace.

Tuttavia, prima di poter giungere lì i quattro Comandanti dell’Armata Rivoluzionaria verranno presentati al grande pubblico in un’altra circostanza, nella quale gli intenti di questi ragazzi saranno resi più che palesi, senza contare che potrete finalmente vederli all’opera e capire un po’ di chi stiamo parlando e di quali bizzarri poteri dispongano. Le immagini che vedono come protagonisti i Comandanti in azione mostrano quanto profondamente detestino i soprusi, che in questo caso stanno avvenendo in una cittadina molto povera per mani di un manipolo di pirati giunti lì proprio a causa del Reverie: poiché i regnanti sono tutti riuniti in vista di questo meeting, alcuni territori stanno venendo attaccati dai pirati, felici di approfittare della momentanea assenza di controllo su questi territori.

Stando alle informazioni racchiuse nella puntata, sappiamo che a ogni Comandante è stato assegnato un territorio di competenza, coincidente con uno dei quattro punti cardinali: Karasu è il Comandante dell’Armata del Nord, Lindberg guida quella del Sud, mentre a Est abbiamo la sexy Belo Betty e a Ovest il mastodontico Morley. C’è però un dettaglio che ci fa comprendere che quasi mai questi individui siano presenti nello stesso luogo: ce lo dice uno degli abitanti vessati da Marijoa, a cui sono costretti a versare un tributo pur essendo una comunità molto povera, e dai pirati, che ora vogliono rubare proprio quel denaro. Da questo si comprende che ci troviamo di fronte a un evento del tutto fuori dal comune, per cui gli stessi abitanti, del tutto all’oscuro del piano dell’Armata, intuiscono che stia per succedere qualcosa di molto, molto importante.

L’audace piano di assalto al dispotico regno assolutistico dei Draghi Celesti di Marijoa imbastito dalle alte sfere dell’Armata dei Rivoluzionari sta dunque per essere messo in atto, per cui non resta che attendere di scoprirne gli sviluppi futuri nelle prossime puntate dell’anime basato sull’immensa e profondissima opera del Maestro Eiichiro Oda.

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