Io Sono Thanos | Recensione

Pubblicato il 17 Aprile 2018 alle 17:00

Chi è Thanos? L’essere più malvagio dell’universo, un eroe atipico o un alieno che nessuno può comprendere davvero? Scopritelo in questo volume che include le storie più importanti del personaggio creato da Jim Starlin, firmate da maestri del fumetto americano!

Come ho avuto modo di scrivere in altre recensioni, Thanos è uno dei villain più carismatici della Marvel. Creato da Jim Starlin negli anni settanta, è un alieno proveniente da Titano, una delle lune di Saturno, ma non è paragonabile ai vari criminali dell’Universo Marvel. Le sue motivazioni, infatti, si basano su una concezione nichilista dell’esistenza. Thanos è innamorato della Morte e si è completamente consacrato a lei. Nel corso dei decenni, tuttavia, ha subito modifiche e in determinate occasioni si è anche comportato da eroe, a seconda delle circostanze.

Thanos non può essere quindi giudicato secondo i consueti parametri e ciò è evidente in questo mastodontico volume che include le sue storie più rappresentative.

Si apre con il n. 55 di Iron Man che segna l’esordio di Thanos. La storia, scritta da Jim Starlin e Mike Friedrich, è più strana del solito, almeno per gli standard del comic-book dell’Uomo di Ferro. Tony Stark deve vedersela con i mostruosi Fratelli di Sangue e il temibile Drax ed è in questo episodio che si parla per la prima volta di Thanos che, in ogni caso, fa la sua apparizione (anche se si tratta di un robot con le sue fattezze). Questo è l’inizio di una lunga e complessa saga che farà di Starlin uno degli autori più acclamati dei comics. I disegni sono suoi e hanno già l’impostazione visionaria e psichedelica tanto amata dai suoi fan.

Il n. 33 di Captain Marvel, firmato sempre da Starlin, coadiuvato da Steve Englehart, inserisce Thanos nelle vicende del Cubo Cosmico. L’eroe Kree dovrà affrontare il Titano ed è qui che Starlin incomincia a svilupparlo, facendo accenni alla sua peculiare concezione della vita. Anche in questo caso, i disegni sono di Starlin che ci delizia con il tratto lisergico e pop che lo contraddistingue. Con i nn. 9/11 di Warlock, invece, Starlin ci conduce al culmine della sua drammatica e angosciosa run incentrata sull’eroe dorato e il suo doppio malvagio Magus.
Starlin usa tanti character ben noti ai Marvel fan: Pip il Troll, Dragoluna, Drax il Distruttore, Gamora, e delinea una story-line entusiasmante, cupa e drammatica come non mai, e in questo frangente Thanos muore. Ovviamente, come si scoprirà in seguito, il decesso di Thanos viene vanificato, ma l’episodio conserva tuttora un’indiscutibile intensità, anche perché illustrato da uno Starlin in stato di grazia che realizza uno dei suoi migliori lavori.

Con il n. 35 di Silver Surfer, Jim Starlin ripropone il titano. Stavolta tocca a Norrin Radd scoprire che è vivo e, a modo suo, lievemente cambiato. Si tratta sempre di un essere temibile ma Starlin lo presenta in una versione più riflessiva, pacata e malinconica, impegnato a descrivere al Surfista d’Argento la sua visione dell’universo. L’episodio è valorizzato da testi intensi e profondi ma è disegnato da Ron Lim, non paragonabile a Starlin, che si dimostra efficace senza entusiasmare.

Il n. 1 di Infinity Gauntlet, sempre scritto da Starlin e illustrato da un’eccezionale George Perez, riporta prepotentemente Thanos al centro dell’Universo Marvel. Rimando, però, alla mia recensione del recente volume Panini che include l’intera miniserie. C’è poi il n. 17 di Spider-Man, indubbiamente una delle proposte più anti-convenzionali della raccolta. Non per nulla l’episodio è della controversa Ann Nocenti che decide di narrare un bizzarro incontro tra l’Arrampicamuri e Thanos, personaggi che non hanno nulla in comune.

Non è un vero e proprio scontro, ma un dissidio dialettico che si svolge in una dimensione sognante e onirica che fa pensare a quella di alcuni discussi episodi di Daredevil sempre firmati da Ann. E’ una delle storie più particolari e mature della Marvel, illustrata dall’ottimo Rick Leonardi che impreziosisce lo script con il suo stile contorto e nervoso.

Jim Starlin ritorna con il n. 8 di Warlock and The Infinity Watch, collana dedicata, appunto, a Warlock e al suo team denominato Guardia dell’Infinito. La serie aveva un’ambientazione cosmica, caratterizzata, però, da toni ironici e sarcastici. Starlin reintroduce Thanos e non manca nemmeno il perfido Magus. L’episodio è godibile, abbellito dagli splendidi e plastici disegni del bravissimo Tom Raney.

Si continua con un estratto dall’annual di Thor del 1998. Dan Jurgens narra una vicenda fantascientifica con il popolo dei Rigelliani, il mostruoso Mangog e, appunto, Thanos, puntando su atmosfere tipicamente Marvel style. I disegni eleganti di Jerry Ordway sono uno dei punti di forza della storia. Arriva poi Brian Micheal Bendis con i nn. 7/8 di Avengers Assemble. L’autore usa tantissimi personaggi, non sempre in maniera eccelsa, e gioca con le macchinazioni degli Antichi dell’Universo. I disegni di Mark Bagley sono di buon livello e costituiscono l’aspetto più interessante degli episodi.

E il volume si conclude con il primo annual di Thanos, uscito nel 2014. Ancora una volta c’è Starlin ai testi e Ron Lim ai disegni. La storia, basata sui perfidi piani del demone Mefisto, è un riepilogo di tutte le vicende passate e costituisce una specie di biglietto da visita del personaggio. Nel complesso, il libro è consigliabile a coloro che ancora non conoscono una delle creazioni fondamentali della Marvel. Da tenere d’occhio.

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