Oguna di Kazuki Nakashima e Karakarakemuri: Recensione

Pubblicato il 19 Novembre 2011 alle 08:30

Dopo aver presentato “Takeru – Opera Susanoh Sword of the Devil”, GP Publishing completa la serie proponendo ai suoi lettori anche “Oguna”, spin-off dedicato interamente a uno dei tre protagonisti .

Autore: Kazuki Nakashima (testi), Kemuri Karakara (disegni)

Editore: GP Publishing

Provenienza: Giappone, 2007

Prezzo: € 5,90

Dopo aver presentato “Takeru – Opera Susanoh Sword of the Devil”, GP Publishing completa la serie proponendo ai suoi lettori anche “Oguna”, spin-off dedicato interamente al Takeru di Oguna, ex principe di Amamikado, in guerra contro quello che è stato il suo regno ma anche, e soprattutto, contro se stesso.

Come avvenuto per la serie principale, anche in quest’opera Nakashima fatica un po’ ad avviare in modo organico la narrazione, che parte in modo non fluido e con passaggi non sempre chiari.
“Oguna” dà infatti giustamente per scontata la lettura di “Takeru”, cui si riaggancia nel finale in modo brillante, con una soluzione per certi versi analoga a quella adottata da Kazuya Minekura nel suo “Saiyuki Gaiden”, in un crescendo che regala svariati momenti intensi.

In questo volume, pur non mancando l’azione, la fa da padrone l’introspezione, che mette in luce tutte le ombre che si celano dietro l’impassibile Oguna, ricalcando molto da vicino le figure create dalla Minekura.

Il disegno della Karakara è nettamente più sicuro rispetto agli inizi, ma ancora acerbo. Un volume dove lo stile dell’autrice si distingue per la sua capacità di creare design accurati ma che non prendono il sopravvento sui personaggi. Punto debole è la quasi totale assenza di scenografie, cosa che finisce con l’impoverire le tavole nel loro complesso.

L’edizione proposta da GP Publishing è analoga a quella della serie principale, ma presenta molti problemi dal punto di vista dell’adattamento, poco scorrevole e dall’italiano improbabile, nonché svariati refusi e diversi balloon saltati e non tradotti.

In conclusione, “Oguna” si dimostra tutto sommato una lettura piacevole, che nonostante i difetti, non subisce più di tanto il suo essere una serie collaterale, per una buona prova complessiva che sviluppa adeguatamente il suo protagonista. Per chi ha apprezzato “Takeru”.

VOTO: 6,5

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