Action Comics 900

Pubblicato il 31 Maggio 2011 alle 00:00

Action Comics 900

Autori: Paul Cornell, Damon Lindelof, Paul Dini, Geoff Johns, David S. Goyer, Richard Donner & Derek Hoffman (testi); Pete Woods, Jesus Merino, Dan Jurgens & Norm Rapmund, Rags Morales, Adrian Syaf, Jamal Igle & Jon Sibal, Gary Frank, Ryan Sook, RB Silva & Rob Lean, Gary Frank, Miguel Sepulveda, Matt Camp, Brian Stelfreeze (disegni); Brad Anderson, Blond, Java Tartaglia, Paul Mounts (colori); David Finch, Adam Hughes e Alex Ross (copertine).
Casa editrice: DC Comics
Provenienza: USA
Prezzo: $ 5.99
Recensione


Nel 1934, mentre in Europa Hitler sbraitava i suoi deliri sulla superiorità della razza ariana appellandosi ad una visione distorta dell’ubermensch, il superuomo ipotizzato da Nietzsche, in America lo scrittore Jerry Siegel e il disegnatore, amico e collaboratore Joe Shuster, entrambi figli di immigrati ebrei vollero dimostrare che, qualora fosse esistito davvero un essere superiore, avrebbe dovuto mettere le sue capacità al servizio dei più deboli anziché utilizzarle per dominarli. L’idea fu respinta da vari editori finché la National Allied Publications, conosciuta in seguito come DC, decise di dare un’opportunità al personaggio creato da Siegel e Shuster in apertura di una nuova antologia di storie a fumetti. Il 10 giugno 1938, sulla copertina del primo numero di Action Comics compare Superman, il primo supereroe della storia che avrebbe cambiato per sempre il fumetto mondiale.

Oggi, a 73 anni di distanza, Action Comics raggiunge a gonfie vele il numero 900 con una storia speciale che segna il ritorno di Superman dopo qualche mese d’assenza, la fine della saga de L’Anello nero e l’inizio de Il regno di Doomsday. Un albo completato in coda da una serie di racconti brevi firmati da autori di prestigio. Andiamo con ordine. Traumatizzato dalla perdita di Nuovo Krypton, surrogato del suo pianeta natale e rifugio degli ultimi superstiti della sua specie, l’Uomo d’Acciaio ha reagito intraprendendo una lunga camminata attraverso gli Stati Uniti raccontata nella saga Grounded, scritta da J. Michael Straczynski e tuttora in svolgimento sulle pagine del mensile Superman, la seconda testata dedicata al supereroe.

Nel frattempo, sulle pagine di Action Comics ha preso il via la saga de L’anello nero che ha per protagonista l’acerrimo nemico Lex Luthor. Durante la maxisaga DC La notte più profonda, il malvagio è stato arruolato tra le Lanterne Arancioni che presiedono il potere dell’avarizia, detenuto esclusivamente dall’alieno Larfleeze. Inebriato da  tale potere, Luthor ha deciso di riottenerlo ed ha intrapreso una lunga ricerca che lo ha portato a scontrarsi con alcuni dei massimi villains della DC: Gorilla Grodd, i Segreti Sei, Vandal Savage, lo stesso Larfleeze, Joker e Brainiac. Suggestivo, inoltre, l’incontro con Death, incantevole incarnazione della Morte creata da Neil Gaiman.

Mentre tutto questo accade, fa il suo ennesimo ritorno Doomsday, il mostro che ha ucciso Superman all’inizio degli anni ’90 nell’indimenticabile epopea sulla morte e il ritorno dell’Uomo d’Acciaio. Durante la sua assenza, l’eroe fu rimpiazzato da quattro sostituti coadiuvati da Supergirl e Doomsday è tornato ad affrontarli. Sull’one-shot dedicato a Steel, il mostro ha sconfitto John Henry Irons, il geniale eroe corazzato, amico fraterno di Superman. Sulle pagine di Outsiders, si è confrontato con l’Eradicatore, costrutto kryptoniano finalizzato alla conservazione della specie. Su Superboy ha incrociato i pugni con il giovane clone ibrido del dna di Superman e Luthor. Su JLA ha incontrato Supergirl e, sull’annual di Superman/Batman ha catturato il Superman-Cyborg, impostore reo della distruzione di Coast City, città di Green Lantern.

E’  dal confluire di questi eventi che prende il via lo storico numero 900 di Action Comics che vede ai testi Paul Cornell, sceneggiatore dell’intera saga de L’anello nero. Steel, Supergirl, Superboy, Eradicatore e Cyborg sono stati condotti su una base aliena abbandonata e senza via d’uscita tra i resti di Nuovo Krypton, costretti di nuovo ad incrociare i pugni con un Doomsday sempre più potente. Questa parte della storia è illustrata da Jesus Merino che conferisce ai personaggi solidità plastica esaltata dagli efficaci giochi di luce del colorista Blond. La battaglia con il mostro è tesa al colpo di scena finale da cui ha inizio la saga Il regno di Doomsday che si protrarrà nei prossimi mesi sulle pagine della testata.

Luthor è invece riuscito ad ottenere il potere che cercava diventando una sorta di entità divina intenzionata a cancellare Superman dal creato. Nell’ora più disperata, dunque, l’Uomo d’Acciaio fa il suo ritorno pronto ad affrontare la sfida suprema. Il faccia a faccia tra i due è illustrato dal tratto elegante di Pete Woods, come quasi tutti gli episodi della saga de L’anello nero, con suggestivi spettacoli di luce accecante realizzati da Brad Anderson. Secondo la contorta filosofia di Luthor, la presenza di Superman impedirebbe all’umanità di evolversi, troppo abituata ad affidarsi al supereroe nei tempi di crisi. Ancora prima di creare Superman, Siegel e Shuster scrissero un racconto illustrato intitolato Il regno del superuomo, nel quale l’ubermensch era malvagio, più vicino alla concezione hitleriana, e raffigurato con la testa calva, evidente prototipo di Luthor che risulta quindi l’esatto opposto di Superman, un essere dall’intelletto superiore intenzionato a dominare. Qui il concetto viene esaltato. Luthor è posto di fronte ad un bivio: la possibilità di usare i suoi poteri acquisiti per fare la cosa giusta o dare sfogo al suo rancore ed uccidere la sua nemesi.

Il confronto ideologico tra Superman e Luthor funge da pretesto per rivisitare tutti i momenti più salienti e più dolorosi nella saga e nella vita dell’Uomo d’Acciaio: la distruzione di Krypton, la morte per mano di Doomsday, la perdita del figlio adottivo Chris relegato nella Zona Fantasma, la scomparsa del padre, Jonathan Kent, causata da Brainiac e la fine di Nuovo Krypton. Ad ogni evento è dedicata una tavola firmata di volta in volta da disegnatori ospiti, tra cui spicca Dan Jurgens che, dopo aver illustrato La morte di Superman originale, torna sul luogo del delitto. Qualche tavola in più viene concessa a Gary Frank, sempre eccezionale nella resa realistica delle fisionomie.

La carrellata di storie brevi in coda al volume si apre con “Supporto vitale”, scritta da Damon Lindelof, co-sceneggiatore della serie tv Lost e del cinecomic Cowboys & aliens. Il tono del racconto è malinconico e tragico, tuttavia prevedibile e non originalissimo. I disegni di Ryan Sook sono raffinati e realistici ma la rappresentazione di Krypton troppo simile ad una metropoli terrestre in chiave futuristica non convince del tutto.

“Autobiografia” ci racconta la travagliata epopea di un’entità aliena ospitata nella Fortezza della Solitudine e vede il ritorno sulle pagine di Superman del grande Paul Dini, sceneggiatore di alcune delle serie animate, DC e non, più celebri nella storia della tv e autore di una serie di graphic novels di grande successo, sempre di marca DC, disegnate dal grande Alex Ross. Il racconto è illustrato da RB Silva che non manca di spettacolarità e inventiva.

In “Venerdì sera nel 21° secolo” troviamo di nuovo Gary Frank che si riunisce a Geoff Johns, sui cui testi ha realizzato la fondamentale e recente miniserie Superman: secret origin. Qui il racconto è un mero pretesto per esaltare il tratto del disegnatore che si esprime nelle pose sensuali di Lois Lane e nella fisicità dei membri della Legione dei Supereroi nella doppia splash-page finale.

Pezzo forte dell’intero albo è “L’incidente”, scritto da David S. Goyer, sceneggiatore di cinecomics quali Il corvo 2, le trilogie di Blade e del Batman di Nolan, e co-autore dello script del Superman in lavorazione diretto da Zack Snyder. L’intromissione non violenta di Superman in uno scontro tra l’esercito iraniano e la folla di dimostranti ha suscitato un incidente internazionale. Per questo motivo, l’Uomo d’Acciaio decide di rinunciare alla cittadinanza americana. Una mossa che ha fatto infuriare i conservatori e ha suscitato qualche polemica nelle ultime settimane ma che risulta legittima. Superman non è stato inviato sulla Terra per salvare l’America ma tutta l’umanità, ed è l’adozione sul nostro pianeta, il sole giallo che illumina tutti noi, a renderlo l’Uomo d’Acciaio, non la sua appartenenza ad un singolo stato che resta comunque e giustamente inalterata per quanto riguarda Clark Kent. Si evolve il concetto dell’immigrazione, fondamentale nella saga del supereroe, immigrato come lo erano le famiglie di Siegel e Shuster. Per una storia di questo genere, i disegni di Sepulveda non possono che essere fortemente realistici.

Si chiude con “Solo umano”, presentata in forma di sceneggiatura cinematografica da Richard Donner, regista dei primi due film di Superman con Christopher Reeve, coadiuvato da Derek Hoffman con gli storyboards di Matt Camp. Superman deve affrontare Cliff Carter, un ex atleta che vuole mettere in commercio delle tute in grado di conferire superpoteri artificiali. Una storia semplice, forse anche banale, ma ineccepibile sul tema delle responsabilità comportate dai superpoteri e Donner si dimostra sempre abile nel decodificare il mito Superman.

L’albo si chiude con una bella splash-page curata da Brian Stelfreeze che ci mostra l’evoluzione grafica di Superman nel corso degli anni. Bellissima anche la copertina ufficiale e le due alternative. Cupa e drammatica quella di David Finch, nostalgica quella di Adam Hughes che vede l’Uomo d’Acciaio distruggere le catene in cui è intrappolato, raffigurazione classica nata sulla copertina del n. 233 di Superman disegnata da Curt Swan, forse l’interprete definitivo del personaggio. Non poteva mancare l’ultrarealistico Alex Ross col suo inconfondibile stile pittorico a rielaborare la copertina dello storico Action Comics n. 1 in cui Superman distruggere un auto mettendo in fuga un gruppo di malviventi.

Un albo importante che celebra degnamente i 73 anni di vita della testata. Attraverso l’intervento dei vari autori, Superman viene analizzato in ogni sfaccettatura con lo sviluppo di tutte le tematiche insite nella figura iconica, epica e mitica dell’Uomo d’Acciaio. Un avvenimento imperdibile per i fans del personaggio che può aiutare anche i nuovi lettori ad avvicinarsi all’eroe e a comprenderne meglio i contenuti oltre l’aspetto più superficiale del semplice supereroe dal costume sgargiante.


Voto: 9

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