Satanik vol. 1 – La Legge del Male – Nelle Spire del Diavolo – recensione

Pubblicato il 29 Aprile 2011 alle 11:36

Satanik vol. 1 – La Legge del Male – Nelle Spire del Diavolo

Autori: Max Bunker (testi), Magnus (disegni)
Casa Editrice: Mondadori
Provenienza: Italia
Prezzo: € 7,90, pp. 258, b/n
Recensione


Esistono opere di indiscutibile classicità. Opere che hanno lasciato il segno e rappresentato un cambiamento e una evoluzione epocali nell’ambito di una forma di comunicazione. E per ciò che concerne la letteratura disegnata, il fumetto oggetto di questa recensione rientra a pieno titolo nella categoria. E va lodata la Mondadori per aver compreso il reale valore di questo capolavoro, riproponendolo ad anni di distanza, con l’autorizzazione della Max Bunker Press, al pubblico contemporaneo, in una serie composta da sedici volumi.

E questi volumi conterranno i primi, leggendari episodi di Satanik, uno dei più straordinari esiti creativi di una coppia di cartoonist di notevole talento: Max Bunker, alias Luciano Secchi, strepitoso sceneggiatore di Alan Ford, Kriminal e altri gioielli; e il compianto Magnus, uno dei maestri del disegno italiano e internazionale. Ma perché Satanik (al pari di Kriminal) è importante? Prima di tutto, per la sua valenza eversiva.

Il primo episodio fu, infatti, pubblicato nel dicembre 1964 dalla mitica Editoriale Corno. E l’Italia di quel periodo era un paese bigotto e ipocrita: le ballerine in televisione indossavano pantaloni sotto le gonne; la donna, secondo la morale retriva dell’epoca, era considerata una poco di buono se fumava in pubblico (come scrive lo stesso Secchi nell’introduzione del volume) e meno che mai poteva dimostrare indipendenza di pensiero; la famiglia era sacra e intoccabile.

E in un simile clima, Secchi inventa Marny Bannister, una giovane intelligente e brillante, laureata in chimica e professionalmente ammirata dai colleghi. Peccato che sia brutta. E che la famiglia non l’apprezzi. Piena di odio e rancore nei confronti del mondo, decide di provare una pozione che la trasforma (per un lasso di tempo ben preciso) in uno splendido pezzo di femmina (come gli autori, non intendo essere politically correct!). E perciò, in grado di modificare il suo aspetto, prende in mano le redini del proprio destino, abbandonandosi felicemente a una vita di sesso, denaro e crimine.

Facendosi chiamare Satanik, infatti, Marnie, episodio dopo episodio, compie azioni impensabili per gli standard fumettistici allora imperanti: ammazza i malcapitati che incrociano la sua strada; va a letto con chiunque, purché danaroso; non si tira indietro di fronte al ricatto, all’estorsione o persino all’uccisione dei suoi famigliari. Il personaggio è dotato di una crudeltà sconcertante (e affascinante) e costituì un autentico scandalo per i benpensanti (al pari di altri eroi ‘neri’ come Kriminal, appunto, o il Diabolik delle sorelle Giussani). Secchi intuì le potenzialità espressive, narrative ed editoriali della trasgressione e scrisse storie memorabili, contrassegnate da un mix di noir, thriller, horror ed erotismo.

Il primo numero della ristampa Mondadori comprende l’episodio iniziale, ‘La Legge del Male’, e il secondo, ‘Nelle Spire del Diavolo’, e già dai titoli evocativi si potrà intuire la portata rivoluzionaria del fumetto imperniato sulla Rossa del Diavolo, che ammaliò e sedusse intere generazioni di giovani lettori, che con Satanik scoprirono i primi turbamenti del sesso.

E se i testi di Secchi, uno dei più grandi autori del panorama fumettistico, sono ancora oggi godibili, bisogna prendere in considerazione pure il sommo artista che visualizzò la stupenda Marny Bannister e cioè Magnus. La sua versione di Satanik è di una sensualità mozzafiato, con i suoi negligé, le belle gambe sempre in evidenza, il reggiseno striminzito e il fascino torbido dello sguardo e dei sorrisi lascivi. Ma, naturalmente, anche gli altri personaggi che appaiono nelle storie sono ben caratterizzati. Il tratto di Magnus è di una fluidità e di una dinamicità che, a quasi cinquant’anni di distanza, risultano di straordinaria modernità. Per non parlare poi della certosina cura dei dettagli e dell’impeccabile impostazione degli sfondi da lui dimostrata.

Se non avete letto Satanik, provatelo. Un’opera del genere è più attuale di tante osannate produzioni nostrane in circolazione oggi. E, dopo la lettura di questo primo tp, peraltro ottimamente realizzato dal punto di vista editoriale, ho provato un forte rammarico. Sì, perché l’Italia, malgrado le apparenze, è tutt’ora troppo condizionata da falsi moralismi e, di conseguenza, avremmo bisogno di character perfidi e ‘ribelli’ come questo. E sono convinto che parecchi cartoonist sarebbero capaci di inventarli. Ma gli editori avrebbero il coraggio di approvarli? Penso che, se iniziassero adesso, Secchi o le sorelle Giussani sarebbero ostacolati. Dove sono finiti i tipi con gli attributi come Andrea Corno, che nessuno ringrazierà mai abbastanza per aver intuito la genialità di questa deliziosa e sexy anti-eroina? Leggete Satanik, quindi, e, se potete, cercate di trovare anche il film su di lei, realizzato negli anni sessanta, e interpretato da Magda Konopka, una donna di una bellezza stratosferica.


Voto: 8 ½

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