Sturmtruppen La Raccolten n. 6 – RECENSIONE

Pubblicato il 27 Dicembre 2015 alle 11:45

Arrivano altre esilaranti strisce delle Sturmtruppen, i celebri soldatini inventati dall’amatissimo Bonvi, e stavolta le loro storie diventano ancora più paradossali! Non perdete un classico indiscusso del fumetto italiano!

Questo sesto numero di Sturmtruppen, capolavoro anti-militarista del grande Bonvi, include strisce realizzate nel biennio 1971-1972, un periodo importante per l’attività artistica del compianto cartoonist. In questi anni infatti iniziò a collaborare con il Corriere dei Ragazzi, settimanale che conquistò i lettori pubblicando non solo opere di Bonvi ma anche di altri acclamati maestri del calibro di Hugo Pratt, Silver e così via.

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Bonvi contribuì con Nick Carter e con diverse strisce delle Sturmtruppen e inoltre si occupò pure della rubrica Tilt, ideata in collaborazione con Alberto Castelli, ispirata in parte allo stile umoristico e demenziale dell’americana Mad. Insomma, la creatività di Bonvi era al suo apice e con le Sturmtruppen, in particolare, superò il traguardo della millesima striscia. Molte di quelle presenti in questo sesto numero de La Raccolten apparvero appunto sul Corriere dei Ragazzi.

Ovviamente il tono è sempre umoristico e le situazioni assurde e paradossali si sprecano. I soldati che si esprimono in ‘tedeschese’ ne combinano di tutti i colori e l’inventiva di Bonvi è ai massimi livelli. Cercando di rinnovarsi e di inserire continue sorprese, Bonvi introduce nuovi personaggi. I più intriganti sono due ‘eroiken portaferiten’.

Come è facile intuire, devono salvare i soldati feriti in battaglia e portarli in infermeria. Trattandosi, però, delle Sturmtruppen, è evidente che non sono particolarmente abili nel loro compito e nemmeno troppo intelligenti. Si occuperanno dunque dei feriti ma con esiti allucinanti e spassosi.

Un nome ricorrente nelle strisce è quello di Franz. Molti soldati hanno questo nome e stavolta Bonvi ci presenta un ulteriore Franz, perdutamente innamorato di una prostituta. Nemmeno quest’ultimo è una cima e con questo character Bonvi ha modo di proporre le sue gag più riuscite. Non mancano poi il Sergenten, il Generalen e tutti gli altri strampalati protagonisti tanto cari ai fan.

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Bonvi comunque non rinuncia a condannare la follia della guerra e se la prende con i costruttori d’armi, in pratica coloro che prosperano grazie ai conflitti. Come ho già avuto modo di scrivere in precedenti recensioni, dunque, leggendo Sturmtruppen si ride ma la risata è amara e gli intenti dissacratori e di denuncia sono evidenti. Anche per questa ragione Sturmtruppen è passato alla storia dei comics e costituisce una lettura di sorprendente e dolorosa attualità.

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