Erotica vol. 26 – Il Ritorno di Baba Yaga – Recensione

Pubblicato il 20 Giugno 2015 alle 11:20

Cosa succede quando Valentina ha di nuovo a che fare con la strega Baba Yaga e con gli inquietanti Sotterranei? Di tutto e lo scoprirete nel nuovo volume della collana Erotica dedicata alle opere del maestro Guido Crepax!

La continuity di solito è considerata un’esclusiva del fumetto americano, specialmente quello targato Marvel e DC. Ma esistono anche opere italiane che si sono avvalse di questo specifico elemento. Le saghe di Kriminal, Satanik e Alan Ford del grande Luciano Secchi hanno per esempio avuto una propria continuity e lo stesso vale per le complesse vicissitudini di Valentina. Ve ne potrete rendere conto leggendo il ventiseiesimo volume della collana Erotica di Mondadori Comics.

Una delle avventure più importanti di Valentina fu quella che vide l’esordio della perfida strega Baba Yaga che diede parecchio filo da torcere alla splendida fotografa e al suo compagno Philip Rembrandt. Alla fine di quella vicenda, tuttavia, pareva morta e sepolta. Ma si sa, nelle serie a fumetti, in particolare in quelle che hanno la continuity, nessuno muore mai veramente. Nel corso degli anni, quindi, Guido Crepax riprese il personaggio dell’orribile fattucchiera e recuperò pure gli inquietanti Sotterranei, le strane creature che vivono in una dimensione parallela.

Il libro include dunque tutti gli episodi che coinvolgono questi personaggi. Si inizia con la brevissima ‘Chi Ha Paura di Baba Yaga?’ che funge da prologo. Valentina subisce una traumatica esperienza e incomincia a sospettare che la strega sia ancora in circolazione. Si procede con ‘Annette’, cronaca delirante di un’avventura dai toni onirici e fantasy incentrata sulla sensuale eroina e su Philip, nella sua identità di Neutron, entrambi impegnati a liberare il loro figlioletto, rapito da Baba Yaga per ragioni che verranno spiegate nel corso della trama. E’ in tale contesto che si scoprirà il coinvolgimento dei Sotterranei e la situazione si farà realmente drammatica.

‘Il Piccolo Re’ è il seguito della vicenda e conclude la lunga story-line. Crepax realizza un ottimo mix di thriller, fantasy, noir e naturalmente erotismo e l’opera nel complesso si può reputare tra i suoi esiti creativi più riusciti. Ma non manca un bellissimo epilogo, realizzato non negli anni sessanta ma nei disincantati ottanta: ‘Time Out’. E’ in questa occasione che il passaggio del tempo assume un ruolo rilevante, come peraltro la continuity. Mattia, figlio di Valentina e di Philip, è ormai cresciuto, ha anche lui superpoteri e incontra Huna, una ragazza mozzafiato che non fa fatica a sedurlo.

Ma la donna è collegata ai Sotterranei e, tanto per cambiare, a Baba Yaga. Valentina e Philip saranno quindi costretti ad affrontare le loro antiche nemesi. L’atmosfera della storia è fortemente surreale e i Sotterranei hanno subito mostruose trasformazioni, tanto che Crepax a volte li raffigura come giganteschi insetti. Se nelle prime tre storie si coglie il senso di ottimismo e di fiducia tipici dei sixties, nell’ultimo capitolo si rileva invece il pessimismo derivante dal crollo delle utopie libertarie che avevano visto in Crepax uno dei suoi più entusiasti sostenitori. Tra le righe, ci sono inoltre riferimenti all’incidente di Chernobyl e riflessioni sullo stato preoccupante del pianeta.

I disegni sono, come al solito, strepitosi. La cura dei dettagli e la rappresentazione dei personaggi (senza contare quelle del corpo perfetto di Valentina e delle altre protagoniste femminili) sono impeccabili. Crepax gioca con il lay-out, sperimentando con la composizione della pagina, alternando vignette minuscole ad altre enormi, spesso incastonate in modo da formare simboli o immagini di grande suggestione visiva. Il risultato è di notevole effetto. Coloro che stanno seguendo regolarmente Erotica, ormai sanno che si tratta di una proposta editoriale di elevata qualità. Gli altri dovrebbero colmare la lacuna. E se volete scoprire l’uso particolare che Crepax fece della continuity, questo è il volume adatto.

crepaxcop26

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