Zero Assoluto, Fantastica vol. 14 – Recensione

Pubblicato il 4 Giugno 2015 alle 14:54

Arriva una straordinaria opera fantascientifica di Christophe Bec e Richard Marazano dalle atmosfere claustrofobiche e inquietanti: Zero Assoluto! Cosa sta succedendo in una base scientifica di un pianeta ghiacciato e perché alcuni soldati rischiano di fare una brutta fine? Scopritelo in questo nuovo volume della collana Fantastica!

Mondadori Comics propone per l’ennesima volta un’opera di area franco-belga di ottima qualità e non c’è da stupirsi dal momento che gli autori sono i bravissimi Christophe Bec e Richard Marazano che i lettori hanno già imparato ad apprezzare con altri splendidi lavori. Zero Assoluto è l’ultima uscita della collana Fantastica, dedicata alla fantascienza, il fantasy e l’horror. Nel caso specifico di questo riuscito esito creativo, le atmosfere sci-fi sono preponderanti ma non mancano elementi di suspense che possono far pensare a certe pellicole cinematografiche sulla falsariga di Alien.

In effetti, l’inizio richiama in parte l’acclamato film di Ridley Scott con i protagonisti, un gruppo di soldati non privi di conoscenze scientifiche, che si svegliano all’interno di una base di ricerca situata su Siberia, un pianeta ghiacciato. Le condizioni climatiche sono terribili e non è detto che i personaggi se la caveranno. Le autorità che li hanno inviati in quel luogo, infatti, hanno spiegato che la missione è pericolosa e anzi la possibilità che ci siano vittime è stata sin dal principio presa in considerazione. I membri del commando sono costretti a vivere forzatamente in un isolamento che avrà profonde conseguenze sul loro stato psicologico.

Marazano e Bec descrivono in maniera accurata le differenti psicologie e le dinamiche interpersonali sono uno dei dettagli più intriganti della story-line. L’armonia non esiste; spesso ci sono contrapposizioni, rancori e differenze di opinioni che rischiano di compromettere un equilibrio precario. E la situazione si fa preoccupante quando, mentre tutti sono impegnati nella missione (non specifico nulla per non spoilerare), si verifica un fatto tragico. Chiarisco solo che qualcuno morirà e tale decesso sarà solo l’inizio di un incubo orribile.

La fantascienza di Marazano e Bec è psicologica e i protagonisti sono prigionieri di un inner space ballardiano sconcertante e destabilizzante. In un certo qual modo, ognuno di essi è imprigionato in un personale universo emotivo e dovrà affrontare un orrore imprecisato collegato ai traumi interiori, ai sensi di colpa, alle tragedie del passato. L’atmosfera, man mano che la narrazione procede, diventa sempre più claustrofobica e opprimente e i testi di Bec e Marazano contribuiscono ad accentuare l’ansia dilagante, comunicandola al lettore.

Zero Assoluto è un fumetto molto più complesso di quanto non possa sembrare a prima vista, anche perché gli autori si divertono a fare continue citazioni che non sono mai casuali ma hanno un senso preciso. Potrete quindi trovare riferimenti a X-Files, per esempio, a Bruce Springsteen, al Mucchio Selvaggio di Pekinpah e al Maus di Art Spiegelman. Ma le chiavi di lettura della trama, quelle che spiegano la natura dell’orrore che progressivamente colpisce i personaggi, sono la crocefissione di Gesù Cristo narrata nei testi sacri e il romanzo più famoso di Mikail Bulgakov, Il Maestro e Margherita. Quando alla fine tutto sarà chiaro, nessuno potrà rimanere indifferente.

I testi e la sceneggiatura sono di grande livello e, sebbene Marazano e Bec risultino un po’ verbosi, Zero Assoluto è un esempio di scrittura da manuale. Ma il lavoro è pregevole pure per ciò che concerne i disegni. Come di consueto, Bec ha uno stile naturalistico e dettagliato, valorizzato da suggestivi giochi d’ombra che evocano un senso di pericolo costante. La rappresentazione delle aree labirintiche della stazione di ricerca, dei sotterranei, nonché quella della vastità degli spazi siderali, dalla valenza quasi psichedelica, dei paesaggi palestinesi ai tempi del Messia e della Mosca che fa da sfondo al libro di Bulgakov, è eccellente.

Le tavole sono prevalentemente composte da inquadrature di impostazione cinematografica che servono ad evidenziare, tramite riusciti primi piani, le emozioni dei protagonisti. Un ulteriore punto di forza di Zero Assoluto è costituito dai colori ora intensi ora cupi e crepuscolari dello stesso Bec, coadiuvato dai sopraffini Homer Reyes, Stamb e Urigel Santos. Insomma, questo volume non fa che confermare la validità di una collana come Fantastica. Da non perdere.

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