Recensione Cryozone – 001 Edizioni
Pubblicato il 19 Novembre 2010 alle 11:09
Autori: Thierry Cailleteau (testi), Denis Bajram (disegni)
Casa Editrice: 001 Edizioni
Provenienza: Francia
Prezzo: € 18,90, 19 x 26, pp. 128
Al pari dell’horror, la fantascienza ha l’indubbia capacità di commentare le contraddizioni e le devianze della società contemporanea, con il pretesto di suggestioni futuribili, meglio di un trattato sociologico, almeno nelle produzioni più mature e riuscite. È il caso della new wave o del cyberpunk. E anche molti fumetti a tematica fantascientifica potrebbero essere presi in considerazione, da questo punto di vista.
Ciò perlomeno vale per Cryozone, di Thierry Cailleteau e Denis Bajram, pubblicato in Francia da Delcaurt, oggi in uscita in Italia da 001 Edizioni. Apparentemente, il fumetto in questione può forse venire confuso con le tipiche graphic novel basate sulla space opera che abbondano nel mercato francese ma, in verità, il discorso su Cryozone è più complesso.
Lo sceneggiatore Cailleteau è conosciuto prevalentemente per l’acclamata Acquablue mentre il disegnatore Bajram ha entusiasmato il pubblico con Universal War One. Trattasi dunque non di novellini ma di autori di notevole esperienza e tale esperienza, in effetti, è evidente in ogni pagina di Cryozone.
Ambientato negli spazi claustrofobici dell’astronave U.N.S.S. Neil Alden Armstrong, che contiene, oltre all’equipaggio, novemilaseicento uomini e donne in stato criogenico, narra la storia, fortemente carica di tensione e paranoia, di un gruppo di individui che, in seguito a un’esplosione, è costretto ad affrontare situazioni sempre più inquietanti.
In certi momenti, l’atmosfera di Cryozone mi ha ricordato quelle di film stile ‘Alien’, con una impostazione certamente fantascientifica, ma filtrata da elementi thriller e horror, dal momento che, a un certo punto della trama, l’equipaggio dovrà vedersela con gli uomini in stato criogenico che, risvegliati a causa di uno strano virus, si sono tramutati in famelici zombi.
La storia è avvincente e cattura subito l’attenzione del lettore ma non si riduce a una sequela di inseguimenti, sparatorie e azione adrenalinica (che comunque non mancano), poiché Cailleteau e Bajram affrontano tematiche importanti: l’avidità delle aziende che considerano le persone meri ingranaggi, se non addirittura proprietà (concetto di grande attualità e che ovviamente rimanda al nostro tormentato presente globalizzato), l’eutanasia, l’ingegneria genetica e l’ossessiva ricerca della longevità.
I testi, malgrado a tratti un po’ verbosi, sono validi, e la story-line immaginata da Cailleteau è avvincente, con personaggi ben caratterizzati, a cominciare da una coraggiosa dottoressa, vero punto focale della vicenda, che in un certo qual modo potrebbe far pensare alla Sigourney Weaver di ‘Alien’. Forse c’è una distinzione troppo manichea tra buoni e cattivi ma, complessivamente, è un dettaglio che non compromette la qualità dell’opera.
I disegni di Bajram, d’altro canto, sono ottimi e l’artista illustra con notevole perizia i minacciosi e labirintici spazi interni dell’astronave, gli orrori e le mostruosità, e valorizza ulteriormente un prodotto di per sé già pregevole e il suo stile grafico è inoltre abbellito dai vividi colori di Florence Breton. L’edizione italiana di Cryozone è ben realizzata e direi che questo fumetto è decisamente da tenere d’occhio e non dispiacerà di sicuro agli amanti della fantascienza di area francofona.
Voto: 8